Divorzio a quarant'anni. Ero con l'autostima sotto i tacchi. Mi sentivo ormai sgradevole, non più bella, e sapevo di esserlo stata. Avevo la sensazione netta che il mio tempo fosse scaduto. Ormai ero una insignificante signora di mezz'età che avrebbe ottenuto attenzioni solo elemosinando. Ero rassegnata e da molto, più di tre anni, la mia vita sessuale era azzerata. Casa, lavoro, qualche volta aperitivo con un'amica sposata che mi dedicava un attimo del suo prezioso tempo, un buon libro, un film ... e un giorno una di queste amiche, in totale erano quattro, mi chiese di riprendere "le solite cenette che facevamo prima. ... Quattro coppie, mariti e rispettive mogli, una volta a casa di uno, poi dell'altro. Ero a disagio ma lei insistette. Decise sicuramente per gentilezza ma io, unica single ero a innervosita. Mi ritrovai comunque con una data e una cena da preparare. Come si dice in Giappone, la preparazione è il momento migliore della festa, ed in effetti mi divertì preparare i cibi e apparecchiare. Scelsi un abbigliamento sobrio. Jeans, tacchi, maglia di cotone lievemente scollata a maniche lunghe. Arrivò la data, si fecero le otto di sera e il campanello suonò. Aprii e mi trovai davanti solo i quattro mariti che mi dissero di un'altra amica separata che era incinta e loro ... le mogli, l'avevano accompagnata in ospedale perché le si erano rotte le acque. I quattro mariti erano lì, sorridenti, eleganti e ognuno con una bottiglia di spumante di alta qualità in mano. Li feci accomodare in salotto e mentre loro stappavano e versavano nei calici il contenuto della prima bottiglia, telefonai ad una delle quattro amiche con la scusa di sincerarmi sulle condizioni della partoriente, ma di fatto per capire se questa faccenda fosse vera. Tutto verissimo... " non ti divertirai molto cara! Sono noiosi ma almeno ce li togli di torno che qui dobbiamo farle coraggio!" Chiusi la comunicazione. Avevano capito che non avevo creduto alla giustificazione che avevano proposto? Secondo me si, perché mi dissero di non preoccuparmi, che senza le mogli erano molto più simpatici, provare per credere! Ed in effetti si brindò ripetutamente, prima al nascituro,  poi a me che avrei dovuto gestire quattro mariti che per una sera avrebbero desiderato tornare adolescenti e infine a me ... Io sorrisi e dissi che ero d'accordo. Feci presente che, poiché non avevo le loro mogli come aiutanti, avrei impiegato un po' di tempo in cucina ma si offrirono e mi accompagnarono. Presi il grembiule, uno di loro me lo sfilò dalla mano e, mentre un altro stappava la seconda bottiglia e versava, si fermò e disse con gli altri "siete d'accordo che con questo grembiule quella maglia non sta bene?" Ovviamente gli diedero ragione e brindammo bevendo d'un fiato. Uno di loro si avvicinò, con gesto rapido mise il dito indice nella scollatura mentre ero distratta a rispondere a quello di loro che mi aveva detto che la maglia era pure brutta ... e ... in un attimo mi ritrovai con il reggiseno semi trasparente, completamente scoperto. La mia prima reazione fu per loro segreta.  Mi eccitai ... e ne rimasi stupita. Dentro di me passò il pensiero "allora sono ancora viva!!!..." e quell'attimo, nel quale sul viso era ancora stampato il sorriso che avevo confezionato per rispondere che la maglia non era poi così orrenda, quell'attimo dicevo ... da loro fu interpretato come un via libera. M avevano vista ovviamente al mare, ma iniziarono a discutere sulla qualità del mio seno che è una terza. Iniziarono a palpare e dissero che sembrava abbastanza sodo. Uno prese la maglia dalla vita, mi disse "alza le braccia" e io, con mio stupore, le alzai. Ero come seduta in me stessa e, più che osservare loro studiavo minuziosamente le mie reazioni. Loro a questo punto presero coraggio e tolsero il reggiseno; parlarono con fare da esperti intenditori un po' burloni, approvarono e poi mentre dicevano che avrebbero controllato la mia reattività, due contemporaneamente, si misero a leccarmi i capezzoli che peraltro erano già turgidi.  Mugolai lievemente, con un minimo di pudore... dal piacere, loro si lamentarono che ero "un po' troppo frigidina". Diedero la colpa al mio ex marito che sicuramente mi aveva trascurata e, probabilmente per reazione a quelle parole, io cessai di avere timore ... e pudore. Le loro leccatine mi estasiavano.... e con semplicità ... e con mia grande sorpresa, mi misi in ginocchio.... calò il silenzio e mi ritrovai un pene turgidissino davanti alle labbra. Lo baciai quasi con affetto, lo bagnai lievemente e poi lo presi lentamente tutto in bocca fino in fondo. Tre maschi mi stavano guardando, non mi era mai accaduto, e sempre molto lentamente iniziai a succhiare solo la punta con le guance che si incavavano per l'energia che ci stavo mettendo. Venne in un minuto. Il primo getto riuscii a berlo ma poi un rivolo colò dalle labbra ... al mento e sgocciolò su un seno. Una volta venuto continuai a succhiare e riuscii a mantenerlo in erezione. Mi fermai solo un attimo per dire 'Carlo, vai in salotto a prendermi un cuscino' che poi mi sistemai sotto le ginocchia. Venne una seconda volta con molta partecipazione canora. Io non mi alzai e, il secondo prese posto. Venne in un attimo e in cinque minuti venne anche lui la seconda volta. Otto orgasmi in gola, colanti dalle labbra al seno, che era deliziosamente bagnato.... terminato con l'ultimo mi aiutarono ad alzarmi, aprirono in silenzio la terza bottiglia, brindarono e ... mi fecero i complimenti, ripresero rumorosamente a  scherzare, criticarono la mia prestazione ... spiegando in cosa potevo migliorare e aggiunsero... "la prossima volta dovrai impegnarti di più..." io dissi "va bene! Ma ora si va a tavola!' Mi dissero ok, ma chiesero prima un particolare. Mi dissero "noi ci sediamo a tavola ma tu vai a metterti una mini, niente sotto, autoreggenti e tacchi". Con mia sorpresa col capo aconsentii e mi ritrovai da sola in camera da letto. Le mie gambe avevano deciso da sole e mi osservavo mentre sceglievo cosa mettere ... mi vestii come avevano chiesto e così, col seno pulito e scoperto li servii a tavola. Si scherzò, mi toccarono ripetutamente il sedere e le dita si inoltrarono... uno di loro tirò fuori quattro pastiglie azzurre e rimasi sorpresa.  Chiesi "ma le porti sempre con te?..." e mi disse "no .... ma quando abbiamo capito che saremmo venuti senza mogli, abbiamo sperato....". Avrei dovuto offendermi? Io so che mi sentii così eccitata che quasi svenivo. Brindarono, uno di loro prese il dolce al cucchiaio e me lo spalmò sul seno. Si abbuffarono, poi mi tolsero la minigonna e il dolce lo misero sulla passerina. Mi leccavano ovunque. Ero completamente in trance dal godimento. Venni. Mi presero in braccio e mi ritrovai sul letto. Uno si stese e mi misero su di lui a cavalcioni. Un altro in piedi si inpossessò della bocca e, mentre godevo così penetrata, sentii due dita entrare nel sederino. Dissi che da anni non lo usavo ma fu come se non avessi detto nulla. Uno mi fece pressione sulla schiena perché la inarcassi; l'orifizio ora era facilmente raggiungibile e l'altro mi penetrò. Non provai dolore se non per una frazione di secondo forse perché mi stavano penetrando già da qualche minuto in vagina ed ero vicinissima all'orgasmo. Quel che ricordo è un godimento immenso, mai provato prima, che esplose in un orgasmo che mi fece perdere la cognizione di me stessa. Mi tremavano le gambe. Loro non si fermarono. Con la bocca ero diventata passiva, lasciavo fare e due peni, non sempre a turno ... andavano su e giù dalle labbra alla gola. Avevo la salivazione a mille che mi colava sul seno ... e nel frattempo due peni mi penetravano senza sosta. Si davano il cambio fra bocca e sederino, questo mi hanno raccontato poi, ma io non me ne resi conto. Ho avuto molti orgasmi a catena e poi son diventata completamente passiva. Non avevo più energie. Loro invece, probabilmente per merito della pastiglia azzurra, furono instancabili. Mi vennero in bocca con foga, spingendo fino in fondo al punto che del primo getto non ho sentito nemmeno il sapore ... e poi, tutti stremati, stesi sul letto... non sapevamo come tornare alla vita di tutti i giorni. Io mi sentii dire "grazie..." così,  semplicemente. Loro risposero a loro volta con voce dolce e stanca. Suonò il telefono. Era nato. Tutto bene. Con questa scusa si brindò e tornò una certa ilarità. Iniziarono a studiare, con me che nel frattempo cercavo succhiando di verificare se qualcosa potesse ancora accadere, iniziarono a studiare dicevo, come fare per vedermi ancora senza destare sospetti. Decisero di rifondare ... ovviamente a parole... la squadra di calcetto e di fare una partita ogni quindici giorni. Io chiesi "ma quanti sono in una squadra?" Risposero "cinque in campo più le riserve..". Mi diedero una sculacciata ... stavo succhiando e i risultati si vedevano. Mi fecero notare che era evidente che avevano bisogno di rinforzi, quattro non bastavano... e mentre una minima quantità di sperma di un maschio molto spremuto, mi bagnava le labbra e con la lingua lo gustavo, mi dissero " fra due settimane.... e saremo in sei" ...


li incontro ancora e son passati anni. Ora siamo affiatati e aspettiamo la data dell'incontro con deliziosa, segreta ... passione 

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Categorie: Etero Sesso di gruppo