Quando avevo più o meno quindici anni iniziai a guardare mia madre con occhi diversi, facevo caso adesso al suo modo di vestire, a come si truccava e avevo, tra l'altro, iniziato a frugare nel cesto della biancheria sporca per annusarne le mutandine.
All'inizio devo ammettere che non è stato facile, tanto la visione di quello che tenevo tra le mani  quanto i conseguenti sensi di colpa che mi facevano sentire un figlio disonesto, ma come spesso accade, a tutte le cose ci si abitua e si finisce per agire d'istinto guidati esclusivamente dalla voglia.
Ero anche sorpreso dal fatto che non usasse perizomi anche perché in quel periodo molte donne avevano iniziato a usarlo, anche nella mia famiglia, e parlo delle mie zie.
Come facevo a saperlo?
Si vedeva quando lo indossavano, o almeno io riuscivo a vederlo.
In verità penso di esserne sempre stato attratto, l'ho sempre trovato estremamente sensuale e mia madre aveva un fisico all'epoca che non era da meno di quello di una ragazzina.
Snella ma non alta, seno piccolo ma con capezzoli carnosi e un gran bel sedere.
Mi chiedevo davvero come mai non avesse deciso di comprarne uno.
Intanto continuavo ad abituarmi ai suoi odori e mano a mano col tempo mi spingevo sempre di più ,prima mi limitavo a sfregarmele sul naso, a respirarle e ad osservarle, poi passai a leccarle timidamente con la punta della lingua, quando però ci presi gusto me ne innamorai perdutamente, quel sapore strano ma intenso mi entrò nelle cervella, era qualcosa di viscerale che non trovava una spiegazione logica.
Non vedevo l'ora che mia madre uscisse dal bagno dopo essersi fatta la doccia per potermi deliziare con le sue mutandine.
La sorpresa me la fece lei stessa quando, un bel giorno, entrando in bagno, vidi qualcosa che pendeva dal rubinetto della vasca:
era un perizoma che aveva messo ad asciugare dopo che lo aveva lavato.
Mi chiusi subito a chiave, mi chinai e lo presi in mano.
Lo aprii.
Era di un colore scuro ,forse bordeaux ma non sembrava essere di qualità, era anche leggero come tessuto, pensai che probabilmente lo doveva aver comprato da qualche venditore ambulante a poco prezzo.
Mi sentii per un momento un po' sconcertato, forse per il fatto che non avendogliene trovato nemmeno uno fino a quel momento l'avevo considerata una donna composta, che non si concedeva niente di peccaminoso... a quell'epoca la pensavo così, probabilmente ero anche molto ipocrita.
Il pensiero di saperla in perizoma mi fece sconcerto ma mi mise anche una certa curiosità.
Giorni dopo quando lo trovai finalmente sporco nel cesto me lo gustai con tutta tranquillità, ricordo che tremavo dall'emozione, era il primo perizoma che tenevo tra le mani e perdipiù di mia madre.
Era inzuppato dalla parte della vagina, riuscivo a vederne i contorni e a immaginare anche il clitoride, pensai a come lo avesse indossato, sicuramente molto stretto.
Che porca! dissi tra me e me.
Doveva darle una sensazione diversa.


Di conseguenza la mia curiosità mi spinse a spiare anche nei suoi cassetti quando a casa non c’era nessuno, mi accertavo di chiudere a chiave la porta dell’ingresso, entravo nella sua camera in silenzio, abbassavo le serrande e con delicatezza aprivo il primo cassetto.


All’inizio non c’era granché, lo devo ammettere.


C’era per lo più biancheria intima bianca, mutandine classiche e reggiseni modesti.


Col passare del tempo però, mi rendevo conto di quanto le andava piacendo sempre di più usare perizomi.


Ne comprava di diversi colori e di diversi modelli con frequenza e cominciavano a essere visibili su di lei ogni volta che si abbassava, e soprattutto in estate, quando girava per casa con dei vestitini leggeri, uno in particolare era abbastanza chiaro e una volta lo indossò sopra un perizoma grigrio scuro con dettagli blu.


A mio padre sicuramente faceva piacere vederla così, mia madre all’epoca era più bona di una ventenne. 
Chiaramente lui se la poteva gustare come voleva, io invece mi dovevo accontentare della sue mutandine, ma questo mi bastava per perdere la testa e lasciarmi andare a fiumi di piacere.

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