Continua dalla parte precedente....


Caffè pronto, profumo di quell'avvolgente aroma che invadeva tutta la stanza. Anche il bouquet di fiori del centro tavola era tacitato.


Io ero un pò provato dall'emozionante rapporto anale che mi aveva appagato moltissimo ed ora.... come se fosse l'inizio, si riproponeva una ambigua situazione tra il clinico e l'erotico di cui la bella signora Rossi era in attesa per la "SPIEGAZIONE" di come utilizzare glii ovuli vaginali.


Quel caffè ci voleva proprio, mi ha ridato vitalità. 


"Allora siamo pronti?" disse la signora Rossi dopo avere mandato giù l'ultimo sorso di caffè.


"Io sono pronta per capire come viene somministrato questo farmaco anche se non ho ben inteso per quale motivo devo usare proprio quel farmaco e non pillole. Ora sono convinta che potrei metterli anche da sola, dal momento che sono rilassata e il mio culo non fà più "capricci" a ricevere una supposta un pò più grande del solito, grazie a lei che mi ha allargato un po l'ano e sono convinta che sarà una passeggiata mettere quest'altra" [parole della signora Rossi ?!].


Mi venne spontanea una risata che scaturiva proprio dall'anima "ah ah ah...., signora, ma le piace scherzare o dice sul serio??" ribbattei io subito...." ma ha capito cosa sonoo queste che lei chiama supposte più grandi??"


Mi guardò dritto negli occhi come dire '' ma questo si prende gioco di me? '', le sue labra si ridimensionarono ad una posizione che passò da un sorriso ad un musone pronto a cacciar fuori un verdetto nei miei confronti che non volevano essrer offensivi ma ironicamente rompighiaccio.


Mi accorsi che la signora non diceva per scherzo e che credeva veramente che gli ovuli andassero infilati anche loro nel culo.


Cercai di sdrammatizzare con qualche sorrisino e qualche battuta scema su di me, allora la signora Rossi capi che era uno scherzo sarcastico ma ingenuo e riprese a sorridere di nuovo spingendomi sulla spalla con una sua gomitata.


A quel punto dovevo escogitare una soluzione per salvar capra e cavoli e d'improvviso le dissi: "Signora, leggendo il bugiardino ho visto che questo tipo di farmaco viene somministrato e quindi usato, quando a seguito di un infezione del condotto vaginale le mucose tendono a ridurre gli umori e quindi si ha una "secchezza vaginale" che, per alleviare questo fastidio, viene trattata con questi ovuli. Sono in pratica dei contenitori di sostanze antibatteriche, antibiotiche, lenitive ed idratanti che aiutano a superare il problema".


Ribbattè subito la signora: " Aveva ragione 1000 volte la mia carissima amica Beatrice a dire che lei era proprio bravo, quante cose sà, peccato che non è diventato medico, comunque per mè è come se lo fosse e farò quello che lei dice".


Dopo essermi assorbito lusinghieri complimenti, (provenienti da una donna che non aveva completato neanche gli studi di scuola media inferiore.... cui non ho assolutamente la destinazione, ho solo fatto un riassunto del bugiardino), rientrando nei panni del quasi medico parlo con la signora Rossi spiegando in due parole di che si tratta:


"signora mia, in due parole, il medico le ha prescritto questo farmaco per migliorare la situazione del suo apparato genitale che sembra possa essere stato soggetto ad infezioni varie...." mi interruppe afferrandomi il braccio destro con entrambe le sue mani dicendo: " la CANDIDA.... si due anni fà ho avuto la candida vaginale.... è stato orrendo, sempre un prurito insistente e poi doloroso.... ho fatto una cura e dopo una settimana è passato ed il medico mi ha detto di fare attenzione e che di tanto in tanto avrei dovuto seguire una profilassi preventiva per qualche giorno l'anno. Ecco cos'è."


Allora io subito rincalzai:


"Allora non ha nulla, è solo prevenzione, se vuole può anche non fare proprio oggi questa cosa e magari rimandare più in là!!"


Ma lei subito rispose:


" No siamo quì e iniziamo ora, piuttosto come si usano?"


Mi turbai un pò pensando se alla fine non fosse proprio lei a prendere per il culo mè. Era troppo sincera, andava aiutata ed allora cominciai a dirle quanto segue:


"Allora se vogliamo cominciare le spiego come si usano. Sono come delle supposte grandi ma non vanno inserite di dietro, nell'ano, ma devono essere inserite dalla vulva dentro il canale vaginale, in modo che pian piano si scioglie il composto che trattiene i vari principi attivi e venganoo assorbiti o utilizzati dalla mucosa vaginale."


"Miiii lei è bravo ma è troppo complicato", esclamò la signora Rossi al discorso  sull'utilizzo, "deve essere più pratico... vulva... mucosa... cosa vuole dire in poche e semplici parole??"


Me le tirò a forza dalla bocca e quasi per sfogo le dissi: "Si infilano in mezzo alle gambe nel buco che ha davanti!!"


"Ahaaaaaaaa .... nella fica!! E non lo poteva dire chiaramente?", esclamò lei alla mia risposta.


Si vergognò delle parole che aveva detto, forse per l'imbarazzo o forse per come si stavano mettendo le cose e abbassò lo sguardo a terra dicendo: "Dato che questi ovuli sono grossi bisogna fare come per le supposte??"


Le risposi che forse non era necessario e che avrebbe potuto farlo da sola in un altro momento, non volevo imbarazzarla più di quanto non lo fosse già. Ma lei disse di fare la prova mentre io ero lì che se ci fossero stati problemi avrei saputo come fare.


"Ok signora come vuole, per sua comodità per inserire l'ovulo può sedersi sul bidet ed infilarlo dentro con un paio di dita più in dentro che riesce, oppure si può mettere appogiata con la pacia sul tavolo ed infilarlo da dietro, sempre nella fica, no nel culo. Ultima opzione, seduta a gambe divaricate e lo introduce piano piano".


"Va bene" rispose, "Vorrei provare da seduta."


"Ok, per farlo allora si sieda e provi"


La signora si tolse gli indumenti di dosso, (aveva solo una gonna ed una camicetta che tolse pure), gli dissi che non era necessario me ella insistette.


Si sedette sulla sedia, allargò le gambe e prese in mano un ovulo. La fica era 'nature' con una peluria bionda che faceva vedere le grandi labbra carnose e rosee, avvicinò l'ovulo all'altezza del monte di venere e scendeva piano verso la vulva. A quella vista il mio pene cominciò ad avere stretto ogni cosa che si scontrava con lui. Nel frattempo i capezzoli di quel bel seno sodo e pieno di sè, si inturgidivano e le aureole si stringevano in un cerchio più piccolo. Dopo avere trastullato un po quell'ovulo sul clitoride, provò a ficcarlo dentro ma non ci riuscì. Vidi i suoi tentativi ma effettivamente non riusciva.


Fu allora che mi disse: "Ha visto? Non riesco o sono imbranata o è proprio difficile utilizzare sti cosi. Mi aiuti lei"


A quelle parole mi accodai dicendole: "Va bene, come vuole, allora facciamo come le dico e risolviamo il problema. Intanto si alzi dalla sedia e salga sul tavolo, io tolgo i fiori che sono d'impaccio. Ok, ora si distenda supina sul tavolo e lasci fuori le cosce ed io le metto una sedia a destra ed una a sinistra dove potrà comodamente poggiare i piedi divaricando le cosce"


Mi obbediva alla lettera e si mise in una posizione che forse, per l'eccitazione, non ci sono di migliori.


Continuando le dissi: " ora provo io se entra, se le faccio male lo dica", annuì con il capo e con lo sguardo rivolto verso il soffitto.


Cominciai a tastare quello splendido panorama aiutandomi con una mano ad allargare le grandi labra carnose della fica che avevo davanti e con l'altra, dove avevo l'ovulo, provai ad inserirlo. Era un problema vero, la signora soffriva di secchezza vaginale, aveva ragione a non riuscire.


"Signora", le dissi "adesso proviamo a lubrificare l'entrata della vagina così poi non ci saranno problemi" annuì senza perlare. Mi sedetti su una sedia davanti a quella spettacolare visione, era profumata, morbida, invitante. Mi avvicinai ed annusando quel buon odore che aveva mi eccitavo sempre di più, allora mi lasciai andare di lingua e cominciai a leccarla tutta. Non trascurai proprio nessun millimetro di fica e poi mi soffermai a giocherellare di lingua sul clitoride. Lei di tanto in tanto sussultava e gemeva fino al punto che con le mani allorgò voluttuosamente da fica e mi incitava a lubrificare anche dalla parte di dentro. Per mè fu un invito a nozze, la leccai a lungo e tra i gemiti provai ad infilare un paio di dita per stimolare il punto G. Una parola.... la fica era asciutta.


A questo punto dissi alla sfortunata signora: " Signora Rossi, lei ha un problema di lubrificazione interna, per questo non può inserire gli ovuli, se vuole possiamo fare un paio di tentativi"


"E quali?" ribbattè la signora


Le risposi: "Personalmente preferirei il naturale o se lei preferisce un lubrificante chimico"


"E cosa direbbe lei??", rispose la signora


Io fantasticavo.... "Naturale potrebbe essere con la saliva bagnando le dita... oppure con il mio pene, come abbiamo fatto nel culo prima, ma lubrificato con molta saliva..... io però saliva ne ho poca... lei come è messa?"


"Io ho sempre una buona salivazione, cosa c'è da fare?", chiese la signora ..


la risposta non poteva tardare ad arrivare poichè era quello che aspettavo: "Allora le metto il mio pene in bocca e lei lo insaliva per benino, quando è ben bagnato proviamo ad infilarlo nella fica"


"Ok, venga quì", sollevandosi su un fianco nel tavolo e facendo cenno di avvicinarmi a lei. Mi prostrai davanti al suo viso con il cazzo che stava esplodendo, ed ella cominciò a leccare copiosamente la cappella dando un succhiotto di tanto in tanto, poi afferrò il pene dalla base, lo strinse forte e se lo ficcò in bocca, ma che dico in bocca, in gola. Lo ha quasi ingoiato tutto. Io fremevo perchè quella situaziona aveva messo in agitazione i miei ormoni. Le pompai la gola per qualche istante, poi lei tirò fuori il mio cazzo dicendo:" mi sembra abbastanza lubrificato, lo metta dentro ora!"


Mi precipitai ad eseguire gli ordini ma riuscii ad infilarne 1/3 poi nuovamente secchezza. Molto imbarazzante, ai tempi non c'erano i gel lubrificanti.... allora pensai al  precedente olio idratante, di formulazione neutra non avrebbe causato irritazioni. Escogitai un espediente, coprii il glande con la pelle fino al prepuzio, con una siringa di plastica (senza ago....) prelevai dell'olio, lo posai sul prepuzio e facendo tenuta con le dita a non far fuoriuscire l'olio, lo riempii quanto potei. Tolta la siringa e mantenuto l'olio nella sacca formata dalla pelle del pene sul glande, infilai la punta del pene così come descritto nella vagina della signora che nel frattempo si era ricomposta nella posizione di penetrazione aiutandomi con le sue mani ad allargare le labra della fica. Riuscii ad entrare per un terzo della lunghezza del mio pene e poi dovetti lasciare la presa. L'olio si riversò all'intervo della vagina e consentii una penetrazione quasi normale. La signora sussultava di dolore e gemeva ma io avevo ancora 1/2 cazzo di fuori. Piano piano mi appoggiai a spingere con lentezza e determinazione finchè non sentiicome una apertura che fece penetrare per tutta la sua lunghezza il mio pene nella fica ostinata. Contemporaneamente, a denti stretti la signora Rossi emetee un ullo sordo  con gli occhi strizzati ed una espressione facciale di estremo dolore. Li per lì non capii, subito dopo il volto ritornò come in estasi e la sua roca voce a dire: "si..si..siiiii.. tutto mio..... siiii...".


Avevo deflorato la signora.... era ancora vergine...... ci fù pochissima emorreggia ma orgasmi fantasmagorici. La pompai fino a quando stavo per arrivare a quel punto dissi:" signora devo sborrare, dove lo vuole dentro o fuori?", la signora ribattee " non faccia sciocchezze, tiri fuori l'arnese e me lo ficchi nel culo .... tutto mio......"


Così feci e per un 3, 4 volte lo tirai fuori dalla fica ormai sdillabrata e lo ficcai nel suo bel culo, non opponeva nessuna resistenza... anzi... poi lo tirai fuori dal culo e lì di nuovo nella fica...... fino a quando nell'ultima inculata venni dentro copiosamente godendo come un matto. Anche la signora aveva avuto la sua dose di orgasmi e adesso che tutto era finito, ironicamente prese un ovulo se lo infilò nella fica conficcandolo più in fondo che poteva e poi mi esortò a continuare a spingerlo più in fondo usando il mio pene ancora turgido e pulsante. Mi asciugai con un panno umido dello sperma e la accontentai tenendomi per spingere meglio sulle sue tette turgide e rosa.


Dopo qualche convenevole ci rivestimmo e la signora mi fece promettere che una volta a settimana, quando doveva seguire la cura, sarei stato con lei e che in caso di bisogno sarei intervenuto.


Questa storia ha inciso notevolmente sulla mia vita sessuale, è stato come una valvola di sfogo, senza impegni sentimentali e con molto altruismo.


Con il tempo la signora Rossi, si è collocata sessualmente come bisex con tante belle avventure ma di questo parlerò un altra volta.

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