“Si pronto?”


“Ciao Gabriele sono Luciano ci sarebbe un problema per il mio turno di domani e avrei estremo bisogno che tu mi aiutassi domani notte”.


“D’accordo lo sai che se posso non dico mai di no!Ma tu dovresti fare il mio turno pomeridiano però!”risposi


“Ok ma dovresti fare in modo che risultino regolari le timbrature, quindi dovremmo scambiarci i tesserini.”


“Ok non è la prima volta se passi per casa mia ce li scambiamo. “ lo invitai


Mi chiamo Gabriele e di lavoro faccio il guardiano ad una villa di una famiglia nobile nella provincia di Venezia. Un lavoro abbastanza tranquillo ben retribuito e tutto sommato non pericoloso. Nella stessa a turni alterni lavorano anche Luciano e Matteo. A differenza loro che sono piuttosto muscolosi e virili io sono piuttosto esile e non molto alto capelli corti pelle chiara e occhi scuri.Sono sposato da alcuni anni felicemente con Marina non ho figli essendo io sterile.


Suona il campanello, apro e mi trovo davanti Luciano che un sorriso sornione mi passa il suo badge richiedendo il mio . Io non sono gay ma devo dire che è proprio un bell’uomo: pelle scura occhi e capelli neri corpo muscoloso e peloso ( spesso e volentieri lascia la camicia aperta sul torace villoso ) il tutto condito da un profumo molto alpha e un paio di pantaloni strettissimi neri da sballo ….quanto lo invidio io che di muscolatura ne ho appena appena un po' sulle gambe….


“Ricorda allora ci vediamo domani al cambio turno non dimenticarti” mi disse destandomi dai miei pensieri.


“Si non preoccuparti a domani !!!”


In quel momento arrivò Marina salutò Luciano che stava per andarsene e rinchiuse la porta dietro di se.


“Che ci faceva qui il tuo collega? “ mi chiese Marina


“Nulla è venuto a chiedermi per un cambio turno. Come è andata oggi amore?” risposi


“ Lascia perdere va le solite arrabbiature in ufficio. Poi te l’ho detto di non chiamarmi amore non mi piacciono tutte ste moine. Portami le ciabatte toglimi le scarpe e massaggiami i piedi piuttosto.”


Il suo fare perentorio metteva in me un misto tra rabbia ed eccitazione. Rabbia perché venivo trattato come una pezza da piedi e allo stesso tempo eccitazione perché inconsciamente risvegliava quel tantino di me a cui piaceva sentirsi sottomesso.


“Ti va bene così Marina? Ti piace come te li massaggio?” chiesi umile.


“Smettila di chiedere e toglimi le calze e leccami i piedi…lo sai che mi piace come lo fai…”


“Si ….” Obbedii togliendole i collant e prendendo tra le labbra le dita dei piedi.


“MMMM si così… ora prendi in bocca il ditone e fammi vedere come fai i pompini”


Arrossi e le dissi incazzato che io sono un maschio e che non faccio i….


“Tu un maschio? Ma ti sei visto? Hai un cazzetto ridicolo non hai pelo e non sei nemmeno capace di ingravidarmi. Sei una checca!!!!” Rise sadicamente lasciandomi basito con il suo piede in bocca e successivamente con il ditone tra le labbra ad eseguire un movimento che mimava una pompa ad un cazzo….sapeva come comandarmi e sapeva come proibire qualsiasi reazione da parte mia.


La osservavo mentre la mia testa si muoveva sulla sua estremità. Mi teneva i capelli tirandoli di tanto in tanto e mi urlò che me la cavavo benissimo come pompinara e che un giorno o l’altro un pompino vero me lo avrebbe fatto fare…mi eccitai e mi bagnai come una femminuccia mentre lei con le dita nelle mutandine sborrò come una cagna in calore .


“ Ti piacerebbe leccare il mio succo?”


“Oh si ti prego”


“Mmmmm te la lascio leccare ma devi fare una cosa per me!” disse togliendosi le mutande e sbattendomi la fica vicino alla bocca.


La osservai eccitato .


“Mi puoi leccare e puoi toccare il tuo cosino a patto che tu ingoia la tua sborra e che domani faccia una cosina.”


“Ma amore come puoi chiedermi una cosa del genere?” Mi arrivò uno schiaffo a manrovescio.


“Chi cazzo ti ha dato il permesso di chiamarmi amore? Ora menatelo mangia la figa e poi la sborra e domani sotto i tuoi abiti da lavoro ti metterai la mia lingerie!”


Innoridii . Come avrei potuto andare al lavoro indossando intimo femminile sotto la divisa? E se succedeva qualcosa e qualcuno fosse venuto a conoscenza di ciò?


“Non sognarti di dire di no o ti lascio! E poi dai chi vuoi che lo scopra? Mi eccita fartelo fare….magari quando rientri ti scoperò chissà”


La guardai inebetito ma eccitato continuai a masturbarmi e a mangiarle la figa….mi sborrai nella mano e lei mi venne in bocca.


“Ora fammi vedere come lecchi lo sperma!”


Con le lacrime che mi scendevano delle gote leccai….”Brava la mia checca!”


 


 


Il giorno dopo Luciano suonò alla mia porta e scambiammo i tesserini e stranamente quando se ne andò notai sul suo volto uno strano ghigno.


Nel primo pomeriggio quando arrivò mia moglie mi ricordò la mia promessa e controvoglia indossai un paio delle sue mutandine il reggiseno e un collant velatissimo nero.


“Stai proprio bene Gabri .” mi sorrise lei.


In quel momento suonò il mio cellulare e quando notai che a chiamarmi era Luciano ebbi una strana sensazione.


“Gabriele vieni subito al lavoro Roberto vuole parlarti con urgenza”


“Ma cosa vuole? Ci sono problemi?” risposi impaurito.


“Sbrigati e basta!” mi rispose.


Chiusi la porta dietro di me scordando che sotto i miei abiti indossavo la biancheria di mia moglie.


Appena arrivato al lavoro non trovai Luciano ma solo Roberto ( che forse ho scordato di dirlo ma è il nostro principale).


“Finalmente sei arrivato! Lo sai che sei nei guai carino?”


“Perché cosa ho fatto?” chiesi fingendo ingenuità ma sapendo che pulito non ero.


“Povero santerellino….volevi obbligare Luciano a lavorare per te e li hai consegnato il badge per timbrare al posto tuo! O non è vero?” Rimarcò le ultime parole esibendo il mio documento aziendale.


Potrei farti licenziare e denunciarti per frode ma forse qualcosa per evitartelo ce l’avrei….”replicò


“Ma io non ho fatto nulla è stato Luciano a chiedermi di…..”piagnucolai


“Fai schifo! Luciano è una bravissima persona e dovresti vergognarti!!!! Togliti la divisa e rimetti i tuoi abiti!”


Mi sentii mancare…sotto indossavo la biancheria di mia moglie…come potevo spogliarmi davanti a lui e poi come avrei potuto giustificare una cosa del genere?


“Allora che aspetti? Prendi questo sacco e restituisci la divisa”.


“Non potrei riportarla domani?”sussurai


“ORA” urlò


A capo chino tolsi la giacca e di seguito la camicia le scarpe e poi i pantaloni rimanendo vestito in collant e intimo rosa.


“CAZZO! Cosa sei un travestito? Un CULO? “


Tacqui mortificato.


“RISPONDI TROIA! COSA SEI?”


“Non sono nulla è stata mia moglie a volermi vestito così!”


Ancora bugie? Mi hai stufato! Ora ti faccio una proposta: ti reintegro nel tuo impiego ma devi essere sincero! Devi dire queste parole mentre io ti registro: “SONO UNA TROIA E AMO IL CAZZO ed inoltre devi dire chiaramente il tuo nome e cognome indirizzo e numero telefonico .


“Come posso ? La prego no!!!”


“Allora Vattene mi hai stufato!”


Rimasi in silenzio per qualche istante e poi annuii e mentre lui registrava co suo cellulare ripetei parola per parola ciò che mi era stato ordinato.


 


“Succhiami il cazzo!” mi ordinò mentre in piedi inebetito lo osservavo tirarsi fuori il membro.


“La prego….no….non questo!” lo supplicai


“Inginocchiati troia e obbedisci! Dai che ti piace….”


Guardai quella spada stupenda ed ammisi a me stesso che non mi era indifferente. Una lacrima mi scese sul volto mentre le ginocchia si piegarono sul pavimento ed il mio viso si trovò a pochi centimetri dalla sua verga.


“Sai una cosa? Non mi ero mai accorto che avessi un viso così femminile se non fosse per quella barbetta che vorrebbe crescere sul tuo mento sembreresti una femminuccia… ma porremmo rimedio anche a quella. Lo sai gabri? Ho intenzione di farti mio…mi sei sempre piaciuto o dovrei dire piaciuta?”


Dicendo queste ultime parole spinse il suo cazzo contro le mie labbra le forzò e le penetrò.


“Fammi sborrare troia! “Sussurrò mentre mi riprendeva obbligandomi ad aprire gli occhi mentre mi fotteva in bocca.


Non mi accorsi che dietro di me si avvicinasse qualcuno a passo silenzioso se non fosse stato per quelle mani callose che iniziarono a carezzarmi il sedere sopra i collant. Trasalii tolsi la bocca dal cazzo e mi girai rimanendo di sasso.


“ Ciao Gabri….sei carina vestita così specialmente mentre sbocchini il nostro boss.”


Era Luciano! Il maledetto era d’accordo con Roberto aveva tramato tutto per fottermi (letteralmente).


“Riprendi il cazzo in bocca ora che io mi occupo dell’altro buco!”


Mi alzai incazzato e urlai che io non ero un finocchio e che non avrei mai fatto quelle cose.


Risero entrambi.


“Non sei un finocchio? I video provano il contrario. Comunque sai troia che sarà molto divertente condividerli in rete? Tutto il mondo dovrà conoscerti. Ricorda che sei tu stesso che dai tutti i tuoi dati sensibili. Quindi ora ti cali il collant sposti le mutandine e ti infili il cazzo di Luciano in culo e allo stesso tempo succhi il mio! Hai 2 minuti di tempo e poi parto con la condivisione. Prendi il liquido per ungere il buchino…..”


Li osservai entrambi sperando di incutere tenerezza e umanità ma inutilmente nelle loro facce vedevo solo eccitazione. Pensai a quello che avrebbe potuto succedere con il mio matrimonio e la mia vita privata e così abbassai il collant e le mutandine unsi il culo e mi piegai aspettandoli.


“ E no cara non funziona così! Devi chiederci l’onore di scoparti e quando te lo consentiremo ti metti da te i cazzi dentro al corpo!”


Volevano umiliarmi e dovevo farlo mentre mi riprendevano.


“Vi prego scopatemi” sussurai davanti al cellulare tenuto in mano da Roberto.


“Uhm ok concesso …prima ti metti il mio cazzo tra le labbra poi prendi tra le mani quello di Luciano e ti inculi. Però prima mettiti questo…mi eccitano le labbra rosse!”


Tra le lacrime dovetti mettere il rossetto e subito dopo succhiare il suo cazzo mentre aiutavo quello di Luciano a penetrare dentro di me fino alle palle.


In un crescendo di velocità mi chiavarono senza sosta e sentii incredibilmente il mio membro crescere ad ogni colpo dei loro…mugolavo come una puttana e alla fine venni e loro se ne accorsero ridendo di me.


“Sei proprio una cagna…” disse Luciano tirando fuori il cazzo dal mio culo.


“Mettiti distesa per terra troia…”


Obbedii e loro due misero i loro cazzi vicino al mio volto. Mi ordinarono di tenere spalancata la bocca perché era li dove volevano venire.


E li vennero entrambi …dentro badando bene di non farmi perdere nemmeno una goccia. Quando fu finito cercai un posto dove andare a sputare il loro sperma ma mi bloccarono….


“Te la ingoi tutta…devi imparare ad adorare la nostra sborra….” Mi chiusero la bocca con una mano e con l’altra il naso impedendomi di respirare obbligandomi ad ingoiare…e ingoiai tutto.


 


“Ora vattene ma non credere sia finita qui. Tu da questo momento sei il nostro giocattolo. Non dimenticare che abbiamo tra le mani i tuoi video e se non obbedisci li faremo girare per tutto il mondo. Ci vediamo domani sera per il tuo turno notturno per oggi ti lasciamo libero….ciao troia!”


Tornai a casa pensando alla scusa da inventare con mia moglie per il mio rientro…inventai un malessere.


“Oh il mio tesoro sta poco bene…capisco…hai ancora la mia biancheria sotto?”


“Si….”


“Bravo, ora vatti a fare una doccia e vattene a letto. Anch’io sono stanca e voglio riposare. A proposito appena ti sei fatto la doccia indossa quello che ti ho preparato sul letto.”


Pazzesco pensai…non è bastato quello che ho passato nel pomeriggio ora mi trovo a dover indossare un babydoll trasparente rosa!!!!!


“Ma amore perché?” mi arrivò un manrovescio!


“Lo vuoi capire checca che io non sono il tuo amore ma la tua Padrona? Indossalo e dormi cagna!”


Ero troppo fragile emotivamente in quel momento per replicare indossai l’indumento e mi addormentai.


Al mattino quando mi alzai da letto mi ritrovai solo, andai in bagno e accanto alla toilette trovai un post it:


“Non azzardarti di pisciare in piedi….Mara.”


Non mi resi nemmeno conto che stavo obbedendo ciecamente mi sedetti e usai la toilette come fossi una femmina e sovrappensiero usai persino la carta igienica per asciugarmi. Solo dopo me ne resi conto ma non ci diedi peso.


Mi feci la doccia poi la barba e cercai invano il dopobarba…incavolato mi vestii e andai in cucina e li mi aspettava un’altra sorpresa un altro biglietto:


“Cara checca ti sei fatta la barba ? Brava…usa uno dei miei profumi e non osare disobbedire… poi ti togli i tuoi abiti di merda e indossi il vestito da cameriera che ti ho preparato con la lingerie. Pulizie a fondo in tutta la casa cesso compreso e poi stiri . Ricorda che potrei rincasare prima per controllarti…mancata obbedienza = valigie e fuori dai piedi.


Mi incazzai prima come una bestia poi mi misi a piangere…mi stesi sul divano singhiozzando e poi mi rialzai …presi tra le mani gli indumenti e mogia mi vestii….reggicalze reggiseno e mutandine neri…calze color carne abito da cameriera e per finire scarpe con tacco medio e parrucca e rossetto.


Avevo appena finito tutti i miei compiti compreso la stiratura quando  mi arrivò una telefonata. Era Mara.


“Pronto? “


“Pronto cosa troia? Hai fatto ciò che ti ho ordinato?”


“Si ….”


“Mettiamo in chiaro una volta per tutte le cose. Quando rispondi al telefono DEVI cercare di imitare il più possibile una voce femminile chiunque sia al telefono, dovrai dire che sei  la mia serva e se per ipotesi fossi io a chiamarti devi rivolgerti a me come la tua Padrona. Chiaro puttana?”


“Ma io… e se fosse e se mi riconoscono ? “


“NON ME NE FREGA UN CAZZO. Ora ti fai una doccia ti profumi con il mio CHANEL CHANCE. In armadio trovi una borsa già pronta con della lingerie e altre cosucce per te…Ti metti il rossetto e poi esci a fare la spesa!”


Stava davvero dicendo che avrei dovuto uscire in pieno giorno vestito da femmina? Davvero pretendeva questo da me? Cercai di ribellarmi ma come risposta lei riattaccò.


Mi feci la doccia e poi completamente nudo ed inebetito rimasi una buona mezzora seduto sul letto fissando la borsa e il profumo.


Come in tranche aprii la bottiglietta e passai il profumo in ogni affranto della mia pelle persino sui piedi…godevo ad umiliarmi…qualcosa in me si era guastato…


Aprii la borsa e indossai prima un paio di calze velatissime nere e le agganciai ad un reggicalze dello stesso colore impreziosito da un velo trasparente. Il reggiseno e le mutandine e una sottoveste trasparente completavano la parure. Fu la volta poi di una gonna plissettata lunga fino alle caviglie e una camicia rosa.


Per completare un paio di scarpe nere lucide non molto alte e il rossetto. Un orologio dorato molto femminile e una collanina .Orecchini a clip non avendo io la foratura e una parrucca bionda lunga.


Uscire da casa in quello stato alle 11 del mattino non era facile soprattutto perché per quanto mi fossi truccato e per quanto mi fossi rasato a fondo il viso mi si vedeva un’ombra di barba che tradiva il mio genere.


Aprii la porta e controllai non ci fosse nessuno,con il cuore in gola la richiusi dietro di me attesi l’ascensore e discesi nel piano garage. Quando arrivai al piano mi avviai verso la mia macchina la aprii e nel volante trovai un post it fissato con del nastro adesivo:


“Che ti sei messa in testa troia? Devi andarci a piedi!”


Mi venne un colpo …a piedi ? Da li al mercato ci sarebbero voluti almeno dieci minuti col rischio di fare incontri sgraditi, ma ormai che potevo fare se non obbedire?


Mi avviai a testa bassa per paura di venir riconosciuto,mi sembrava che tutti sapessero che sotto quelli abiti c’era un maschio e che mi sfottessero ma forse la gente aveva altro a cui pensare…forse…


La parte più dura fu quando dovevo comperare qualcosa e imitare il più possibile una voce femminile ma anche li ci riuscii evidentemente perché nessuno lo fece notare.


Ad un tratto sentii una stretta al braccio e una voce conosciuta spingermi verso un camioncino usato per il trasporto della merce di un proprietario di uno stand.


“Vieni dentro troia” era Luciano che mi spingeva dentro il mezzo e mi fece cadere tra la merce.


“ Ti piace ? “ esclamò rivolto all’uomo di mezza età grassoccio stempiato e incredibilmente peloso.


“Si …toglile la parrucca e le mutandine…voglio incularmela…ce l’ho già duro.”


Luciano scoppiò a ridere. “Hai sentito? Ubbidisci cagna e mettiti a pecora!”


“No io me ne vado….!” Sbottai.


“Ah si? E come ? Senza parrucca? E se noi urlassimo che ti sei travestita per rubare? Siamo in due contro uno..o una…ahahahahahahah.


Abbassai il capo ….mi tolsi le mutandine e mi piegai…


“Brava….ora apri le chiappette con le mani e supplica di farti inculare! UBBIDISCI!!!!!!”


Non era possibile ma lo stavo facendo. Paura di una denuncia o solo la mia natura? Stavo conoscendo un’altra faccia della stessa medaglia? Ero pervertito a questo punto?


“ Ti supplico…scopami!” Lo dissi!!!!! A 4 zampe con la gonna sollevata con una lingerie sexy addosso e un cazzo dentro al corpo…questo ( o questa ? ) ero io….


“Aspetta troia mi hai eccitato …apri la bocca”


Ecco ora ero piena….davanti e dietro sbattuta come una bambola gonfiabile, ero la loro troia…mi piaceva il gusto dei loro peni….adoravo quando mi sborrarono dentro e quando gettandomi le mutandine in faccia se ne andarono.


 


Corsi verso casa disperato con le la borsa della spesa in mano le lacrime che scendevano dalle gote e lo sperma che scendeva giù bagnandomi le mutandine e il gusto che ancora riempiva le mie papille gustative.


Quando rincasai mi guardai in tranche nello specchio. Ero davvero io quello? Mi tolsi la parrucca e mi distesi sul letto….che diavolo mi succedeva? Mi sentii eccitato. Iniziai a toccarmi il pisellino quando sentii la porta della camera aprirsi.


“Oddioooooooo ahahahahahahahah ti sei eccitato eh? Ti piace venire fottuta puttana!!!!!!”


Era mia moglie…o meglio la mia Padrona.


“Alzati dal letto cagna! Spogliati e fatti una doccia…ti rivesti con quello che ti preparerò e poi vieni con me!”


Appena fatta la doccia mi fece stare ritta davanti a lei mi esplorò con lo sguardo davanti e dietro.


“Ti sta già ricrescendo la peluria non va bene…meno male che ti ho preso un appuntamento da…. Ora indossa ste cosucce…non serve che ti trucchi ne che usi la parrucca .”


Dovetti indossare un paio di mutandine di pizzo bianche e un reggiseno dello stesso colore, una camicia azzurra e un paio di pantaloni grigi e per finire un paio di ballerine nere.


“ Non ti abituare a vestire troppo maschile….mi raccomando….” Rise.


Quell’omissis dopo la frase “appuntamento da” mi mise un’apprensione terribile. Da chi avevamo appuntamento? Perché tenerlo nascosto?


Scendemmo in strada dov’era parcheggiata l’auto ci salii sedendomi al lato passeggero mentre lei si mise alla guida. Il viaggio durò una quarantina di minuti finchè arrivammo ad un villino fuori città. “Scendi troia.”


Mi intimò lei.


Ci avviamo alla cancellata ,la mia Padrona suonò e si presentò,ci venne aperto percorremmo un centinaio di metri di viale ed entrammo richiudendo dietro di noi la porta dell’ambulatorio.


“Buongiorno Mara. E’ questa la tua schiava?”


Sentirmi chiamare a quel modo mi fece l’effetto di un pugno allo stomaco ma allo stesso tempo mi….eccitò.


“Si è lei , siamo venuto per sottometterla al trattamento di cui ci siamo messi d’accordo .”


“Bene piccola spogliati completamente e stenditi sul lettino…ho una mia nuova invenzione per te.”


Li guardai e mogia mi spogliai,nuda completamente mi distesi.


“Vediamo un po'…uhm che brutta peluria la dobbiamo estirpare che ne dici Mara? La facciamo bella liscia la tua schiava? Ho giusto un prodotto che impedirà per sempre la ricrescita… ha solo un effetto collaterale ma non importa…almeno a noi no…ahahahahahah “ Risero assieme alle mie spalle.


“Posso sapere cos’è? Mi sento preoccupata.” Dissi ansiosa


“Lo saprai a tempo debito…ora dammi il culetto che ti faccio una punturina….la mia cura ha di bello che si fa in una volta sola…entrerà in circolo immediatamente e il suo effetto è irreversibile. Non avrai più pelo per tutta la vita ma al contempo la tua capigliatura  crescerà forte e folta ..e non crescerà solo quella. “ Altra risata.


Mi spinse a voltarmi mi diede una passata di disinfettante sulla natica e l’ago mi entrò nella natica e subito dopo sentii il liquido entrare.


“Ecco fatto è finita. A breve sentirai un forte calore pervarderti suderai un po' ma poi passerà. Hai impegni stasera?”


“Devo andare a lavorare stanotte Dottore perché?”


“Facilmente avrai nausea e forse vomito…non preoccuparti è normale. Se in settimana hai problemi fammi chiamare da Mara!”


“D’accordo Dottore, per il pagamento solita CIFRA?”


Sogghignando il medico annuì.


“Dai troia piegati e apriti il culo…il dottore vuole fotterti! Ahahahahahah”


Mi ripassò per un buon quarto d’ora e mi venne in faccia impedendomi di pulirmi . Mi sentivo sporca..lurida…puttana.


“Sei proprio patetica …hai lo sperma che ti cola dal naso ….apri la bocca e leccalo cagna!”


Mi trovavo in auto ..Mara guidava soddisfatta per quello che mi aveva assoggettata …godeva nell’umiliarmi nel pestarmi sotto i piedi nel trattarmi come un fallito una merda.


 


Leccai tutto il gusto mi faceva schifo ma obbediii.


“Non ti piace eh troia? Ma col tempo vedrai berrai anche di peggio”! rise


Arrivate a casa ( ormai da adesso parlerò di me al femminile ) mi stesi sul letto ma lei mi intimò di alzarmi e mettermi sul pavimento…mi disse che ero sporca e non potevo stare sul suo letto. I primi conati di vomito arrivarono corsi in bagno stavo male….mi sentivo morire…cosa mi aveva fatto???? Mi distesi nuovamente per terra e mi addormentai…nel tardo pomeriggio le sue pedate mi risvegliarono.” Dai scansafatiche lavati vestiti mangia qualcosa e va a lavorare.”


Mi feci una doccia mi riempii di profumo indossai la biancheria che mi aveva preparato e la divisa da lavoro.


Il piatto in tavola era vuoto. Stupita le chiesi cosa ci fosse da mangiare. Mi arrivò uno schiaffo.


“Credi che io sia la tua serva? Meriteresti che ti facessi andare al lavoro a stomaco vuoto ma oggi mi sento buona.


Prese il piatto si abbasso le mutandine prese le forbici e si tagliò una bella ciocca di peli del pube dopo di che ci sputò sopra più volte …iniziò a tagliarsi le unghie dei piedi e aggiunse anche quelle , poi fu la volta di una fetta di formaggio tenero e pestò tutto con le sue scarpe.


Mi porse la suola e mi intimò di leccare. “Prendi mangia cagna….questa è la tua cena.” Piansi supplicai mi inginocchiai ma non ci fu nulla da fare…obbedii.


“Posso bere? Ho sete.” Chiesi umilmente.


“Vuoi bere? Dammi il bicchiere.”


Le porsi il bicchiere e sogghignante lo mise tra le cosce lo riempì e me lo porse.


Tremante la guardai…non poteva ridurmi così… bere la sua urina…non poteva…noooooo


La guardai supplicante ma il suo sguardo era glaciale…piansi… portai il bicchiere tra le labbra e sentii l’odore acre del liquido ambrato..attesi qualche secondo poi tra un conato e l’altrò iniziai a sorseggiare.


Seccata le mi prese tra le mani il bicchiere e mi fece bere con violenza tutto il contenuto fino all’ultima goccia….


“Ma che credi che io abbia tempo da buttare schifo di mezzo maschio? “


Mi sentivo emotivamente uno zero… e forse lo ero. Senza quasi aver cenato mi lavai i denti mi pettinai e presi un libro per passare le ore.


“Dammi quel libro fogna! E prendi questo ti sarà più utile. Ne lessi il titolo e sospirai contrita. “ L’ABC del cucito”


Alle 20:30 arrivai al lavoro,credevo di trovarci Matteo ma non era solo, con lui ci stavano Luciano e un ragazzo di circa vent’anni.


“Ciao ti presentiamo Bruno è il nostro nuovo guardiano.” Matteo si rivolse a me con un ghigno in faccia.


“Ma…ma non bastavano 3 guardiani per coprire i turni?” tentennai


“Certo! Infatti tu sei licenziato! Anzi sei licenziata! Non è lavoro per femminucce!!” rise Luciano


“Come licenziato? Io ho …” Non terminai di parlare che Matteo da dietro mi slacciò i pantaloni facendoli cadere ai miei piedi rivelando la mia biancheria.


“AHAHAAHAHAHAHAH” scoppiarono a ridere indicandomi.


“Sei proprio sexy sai…abbassa le mutandine gioia” mi umiliò Matteo.


Ubbidii abbassando la stoffa rosa trasparente sulle bretelline nere del reggicalze.


“Ti hanno pelata tutta eh? Anche il buchino del culo?”


“FACCI VEDEREEEE FACCI SOGNAREEE CHE TI VOGLIAMO INCULAREEEEEE” tutti in coro ridendo


A testa bassa mi voltai e mostrai le natiche.


“Apri le chiappe e mostra il buco troia!” urlò Luciano.


Obbedii.  “Nemmeno li ha il pelo, è proprio una fighetta togliti il resto della divisa checca!”intimò Bruno il più giovane dei tre ma non meno cattivo degli altri.


Mi tolsi la giacca e la camicia e rimasi in reggiseno rosa come le mutandine il reggicalze e le calze velatissime nere.


“Togli anche le scarpe e fammi una sega con i piedi!” Il ragazzino sembrava essere un vero pervertito.


“Le calze e i tuoi piedini possono andare ( per natura ho una misura piccola un 39 e piedi esili femminei) .


“Mettiti a 4 zampe unisci i piedi e ringraziami per l’onore che ti do ti fotterli!” obbedii


Una volta a quattro zampe Bruno mi infilò tra i piedi il suo cazzo già duro e mentre me li scopava sentii una presenza mettermi le mani sulla schiena inarcata…


“Stai buona che te lo metto in culo troia” intimò Luciano


Piano piano spinse il suo uccello spruzzandomi del gel per agevolare la penetrazione.


“Prendi anche il mio vacca apri la boccuccia.” Questo era Matteo.


Mi trovai con i buchi pieni e la frizione sul nylon delle calze sembrava eccitare ancor di più il ragazzo.


“Matteo dammi il dildo” esclamò Luciano mentre mi fotteva l’ano.


“Eccolo,che ne vuoi fare ? Non ha altri buchi! “ rise Matteo mentre Luciano tolse il cazzo dal mio corpo per metterci dentro quello di lattice.


“Scopati da sola troia che io voglio riempirti la gola con Matteo.E vedi di farlo per bene altrimenti ti punisco.”


Eccoli tutti e due davanti ai miei occhi mentre mi scopavano a volte alternati a volte assieme la mia bocca piccina allargandomela come fosse una fica e nello stesso tempo Bruno venne sui miei piedi e iniziò a riprendermi col cellulare.


“Alzati troia  ora cambiamo le riprese,” rise Luciano distendendosi per terra col cazzo duro in mano.


“Ora infilatelo dentro girata verso di me e cavalcami …ti allarghi il culo mentre sei penetrata e lasci inserire anche quello di Matteo. Hai capito bene ti stiamo riservando una doppia penetrazione.


“Ma io …non so se…” tentennai paurosa.


“Obbedisci cagna facci divertire e magari ti diverti anche tu!” risero


Con il sedere pieno dei loro cazzi mi dimenai mugolai mentre Bruno prima riprese la scopata poi si mise davanti al mio volto a culo nudo riservandomi un’ulteriore umiliazione.


“Leccami il buco del culo cagna e vedi di farlo per bene”


Stingendo i denti per lo schifo tirai fuori la lingua iniziai a leccare le chiappe pelose senza mai trovare il coraggio di avvicinarmi all’ano.


“Ho detto il buco del culo scema …aprilo spalancalo e ficcaci dentro la lingua come volessi fottermi, lo fai con la lingua perché tu il cazzo non ce l’hai ne per le donne ne per gli uomini. Avanti obbedisci.”


Piangendo come non avevo mai pianto in vita mia leccai prima attorno e poi dentro il culo di Bruno che non contento trovò esilarante scoreggiarmi in faccia facendomi assorbire il suo odore maleodorante.


“AHAHAHAHAHAHHAAH” Hai proprio un muso da culo puttana!!!!!!!”


Luciano e Matteo accelerarono i movimenti dentro di me finchè in prossimità dell’orgasmo uscirono e si avvicinarono al sedere di Bruno….vennero riempendo di sborra il buchino la mia faccia e la mia lingua.


“Mangia tutto cagna e lecca anche la sborra che trovi nel culo. “


Obbedii leccando e succhiano ogni goccia del loro sperma il sudore del buchino misto al gusto acre naturale del fiorellino di carne.


Fu poi la volta di Bruno venire e lo fece nella mia testa tra i capelli.


“Mischiala come ti facessi uno shampoo vacca e tienila li tutta la notte…voglio che il mio odore e il nostro gusto ti rimangano appiccicati addosso a memoria di ciò che sei!”


Si rivestirono e se ne andarono lasciandomi li seminuda senza forze. Per terra vicino a me c’era ancora il fallo di gomma. Lo guardai mi guardai su uno specchio della villa e mi prese un’eccitazione incredibile, strana. Iniziai a toccarmi presi tra le mani il dildo e lo succhiai come fosse un cazzo vero.


Cosa diavolo mi stava succedendo? Qualcosa in me stava cambiando …. il fallo scese con la mia maino sinistra mentre l’altra carezzava la mia clitoride di sissy. Ecco lo feci! Mi penetrai ancora unta e larga dalla precedente doppia penetrazione il membro entrò facilmente ….mi scopai con forza e allo stesso tempo mi toccai le tettine il clito e trovai divertente prendermi a schiaffi  e sculacciarmi .


Venni e leccai dalla mia mano tutto il mio succo, il fallo rimase dentro di me per una buona mezzora intanto che ad occhi chiusi gustavo il mio orgasmo di femminuccia quale stavo diventando…..


Mi rivestii e passai la notte a fare il mio lavoro ma con la mente verso il domani e su quello che mi sarebbe aspettato


 


 


 


 


 


 

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