Era da molto tempo che desideravamo trascorrere qualche ora in relax e buona fu l’occasione di recarci a Bressanone presso un hotel fornito di spa con accesso riservato ai soli adulti.


L’idea di vedere mia moglie finalmente rilassata, senza dover pensare a tutte le incombenze giornaliere, ed in più avere l’occasione di ammirarla nella sua bellezza mi indusse infatti a prenotare senza dirle nulla: una bella sorpresa, pensai, fa sempre piacere.


Ed infatti la mia idea fu gradita molto da Barbara che assecondò ogni mia richiesta per quella brevissima parentesi infrasettimanale.


Tralascio volutamente la narrazione del viaggio che ritengo possa interessare a ben pochi e mi soffermerò, al contrario, su quella “ora di pausa” che ci siamo concessi.


Devo dire che mi ha sempre eccitato il pensiero di vedere mia moglie nuda davanti ad estranei ed infatti l’unica volta che la vidi entrare in sauna in veste adamitica mi rimase così impressa che di lì in poi fu una vera e propria fissa diventando, il tutto, una mia ricorrente fantasia erotica.


Ricordo bene quell’unica volta che potei osservarla in sauna dal vetro della porta (eravamo in ferie in montagna) mentre si toglieva l’asciugamano che la copriva e si stendeva, completamente nuda, vicino ad altri tre maschi presenti. Era l’unica femmina.


Mi rimase particolarmente impresso, cosa che lei ovviamente non ha mai saputo, il fatto che da sdraiata supina avvicinava i piedi ai suoi glutei e con movimenti ondulatori divaricava e richiudeva lentamente le ginocchia facendo intravedere ai fortunati presenti, tra un’apertura di gambe ed un’altra, la sua vagina. In quel momento avrei voluto entrare e redarguirla tanto era la mia gelosia, ma allo stesso tempo mi era salita una eccitazione sconosciuta che mi blocco lì, davanti al vetro ad osservarla.


So benissimo che i suoi movimenti non erano casuali e che la cosa la eccitava molto, anche perché i presenti, con una certa nonchalance, non le distoglievano gli occhi di dosso.


Su questo presupposto prenotai la Spa, con la speranza di rivederla in simili atteggiamenti.


Arrivati in hotel, preso possesso della camera e dopo una veloce doccia ci recammo alla Spa.


I locali erano molto belli e ben tenuti, c’erano due saune con temperature diverse, un bagno turco, una serie di docce, di quelle che seppur prive di porta celavano dagli sguardi chi le occupa, ed una piscina coperta molto grande. Al centro del tutto c’era una fontana con acqua ghiacciata dove si potevano fare i pediluvi.


Entrati nel centro, ove vi era un cartello bello in vista con indicato l’acceso a zona nudista consentito esclusivamente ai maggiorenni, ci recammo presso le docce per una veloce rinfrescata. I locali erano praticamente deserti. Decidemmo di iniziare con la sauna, quella a temperatura meno elevata. Entrammo e ci coricammo, una volta spesi gli asciugamani, sulle panche uno di fronte all’altra. 


Da lì a qualche minuto entrarono due ragazzi sulla trentina e si sedettero sulla panchina libera che si trovava a novanta gradi rispetto alle nostre posizioni. 


Vidi mia moglie che, facendo finta di nulla, squadrava con gli occhi i corpi dei due maschi e si soffermava, anche se non voleva darlo a vedere, sui loro attributi certamente interessanti.


Io e mia moglie eravamo in silenzio tanto che, secondo me, non sembravamo essere conoscenti: la cosa mi eccitava ulteriormente.


Barbara, che fino a quel momento era praticamente immobile, ritrasse i piedi in prossimità dei glutei e, come la volta prima, iniziò a divaricare leggermente le gambe e quindi a restringerle con più movimenti in sequenza. La posizione era propizia per i due maschi che non potevano non vedere con chiarezza la patatina di mia moglie, cosa che pure io potevo fare con grande facilità. Era depilata il giusto, aveva le labbra chiaramente aperte e la sua vulva risultava bagnata, non si sa se di sudore per il caldo della sauna o per gli umori dati da quella eccitazione inconsueta, fatto sta che la cosa riaccese la mia fantasia e tra le gambe iniziò a gonfiarsi il mio arnese. Tentai di celare quello stato coprendomi con un lembo dell’asciugamano. Potei notare, con la coda dell’occhio, che i due amici confabulavano continuando a guardare in più riprese verso mia moglie che, supina, faceva finta di nulla continuando con i suoi sinuosi movimenti. Anche loro, seduti, coprivano i loro rispettivi organi con un accappatoio.


Non so cosa mi prese: mi alzai e diressi verso Barbara, presi le ginocchia con le mani e bloccai le sue gambe nel mentre le aveva aperte. La sua figa era bella in vista tanto che i due maschi rimasero per un attimo stupiti interrompendo i discorsi che stavano facendo. 


Senza soluzione di continuità avvicinai la mia testa ed iniziai a leccare la vulva di mia moglie che, stupita, non oppose resistenza né fece appalesare il ben che minino atteggiamento di imbarazzo.


Nel mentre leccavo percepii un movimento del corpo di Barbara ed alzai un attimo la testa sospendendo il cunnilingus. La vidi fare un cenno con la mano, e contemporaneamente con lo sguardo, ai due invitandoli ad avvicinarsi. I due maschi si alzarono facendo cadere a terra l’accappatoio e appalesando due membri già in fase di eccitazione. Erano due bei cazzi, grossi con due belle cappelle già gonfie. Si avvicinarono a mia moglie che, senza dire nulla, prese loro il cazzo, uno sulla mano destra ed uno sulla sinistra. Non credevo ai miei occhi, in quel preciso momento stava aprendo leggermente la bocca e stava iniziando a leccare la cappella di quello più grosso. Di lì a poco cambiò soggetto, riprendendo a segare quello più grosso e a leccare quello meno dotato. Le mie emozioni erano in conflitto, sentivo un groppo alla gola di gelosia che mi avrebbe fatto spaccare il mondo e allo stesso tempo una eccitazione tale che il cazzo sembrava mi esplodesse da un momento all’altro. Barbara mi guardava con occhi biricchini, ben sapendo della mia fantasia che la vede al centro dell’attenzione di altri maschi, mentre si spompinava a turno i due cazzi forestieri. Sapevo che era anche una sua fantasia quella di essere posseduta da due uomini, ma in quel frangente ne aveva tre a disposizione e tutto sembrava tranne che fosse intenzionata a fermarsi. Percepivo infatti un fiume di umori uscire dalla sua vulva nel mentre la leccavo e la stimolavo con le dita; sapevo che il merito però non era dovuto alla mia bravura con la lingua – se non in piccolissima parte – quanto a quei due bei bastoni di carne nodosa che si stava gustando.


Non potei non soffermarmi sui particolari di quanto stavo osservando: la lingua di Barbara scorreva, a turno, umida sull’asta di quelle verghe dure. Si capiva benissimo che era più attratta da quella più voluminosa; si soffermava con più impegno a leccare la grossa cappella seguendo, sempre con la lingua, le vene sporgenti e nodose. Con maestria si infilava il grosso membro nella bocca che con difficoltà riusciva ad accogliere. Capivo la sua preferenza dal modo in cui lo succhiava, con impegno e goduria, goduria che potevo chiaramente percepire nel mentre la leccavo. Il suo piacere era il mio piacere: ero contento che mia moglie potesse godere in libertà. 


Non riuscivo quasi più a resistere non solo all’eccitazione ma anche al caldo della sauna, quando Barbara si alzò e, senza proferire parola, prese i due per il cazzo, a mo’ di guinzaglio, e li invitò a seguirla. Aprì la porta, si guardò attorno per sincerarsi che non vi fosse nessuno (dato l’orario la spa era vuota) dopodiché si diresse verso le docce. Io li segui: era uno spettacolo vedere mia moglie da dietro (ha un bellissimo culo) che teneva i due cazzi uno per ogni mano accompagnando i maschietti fortunati verso il piacere.


Ci infilammo tutti e quattro in una doccia. Io mi misi nella parte più esterna per fare in modo che non potessero entrare altre persone, anche per errore, nel mentre i miei compagni di avventura si scopavano mia moglie. Per la verità è più corretto dire mentre mia moglie si fotteva due giovani virgulti.


Nella doccia riprese il lavoro di bocca di Barbara che, accucciata, si dilettava a spompinare a turno i due bastoni nodosi mentre con una mano si masturbava la figa. Mi eccitavo vedendo la mano dei maschi che a turno spingevano la testa di Barbara verso i rispettivi cazzi per indurla, anche se non vi era necessità, ad una introduzione più profonda. Devo dire che non credevo che mia moglie fosse tanto sfrontata e che fosse così brava a prenderlo in bocca; chissà, pensavo tra me e me, quanti cazzi si era fatta prima di conoscermi e, sperando di no, anche dopo a mia insaputa. Stavo sperimentando sul campo quanto fosse eccitante, ma allo stesso tempo anche doloroso, pensare, o meglio vedere la propria donna in quella scena da film porno.


Ogni tanto controllavo che non vi fossero altri astanti nella Spa per poi ritornare a guardare i tre che si divertivano, per ora senza di me. 


Mia moglie, che sa leggermi nel pensiero, mi fece il segno di avvicinarmi e, passata la lingua tra le labbra a mo’ di chiaro segnale sessuale, nel mentre teneva un cazzo per ogni mano, mi invitò ad infilarle il mio membro, oramai marmoreo, nella sua golosa bocca. Fu una esperienza bellissima sentire il caldo umido e la sua lingua, come dico io da capretta, che mi leccava la cappella gonfia e lucida. Non so come ho fatto a resistere anche ai suoi succhiotti senza eiaculare, posso solo dire che cercavo in tutti i modi di prorogare il più possibile quella goduria.


Gli altri maschi, al contrario non seppero resistere e, senza tanti preamboli la presero per le braccia, la fecero alzare e, messa a novanta gradi a turno la impalarono. Barbara non fece resistenza anzi, mentre uno la prendeva da dietro, si dilettava a succhiare l’altro, mentre io in disparte mi segavo nel vedere quella scena: ripeto sentivo eccitazione mista a rabbia per la gelosia … un mix micidiale.


Non ci volle molte che i due a turno non le sborrarono addosso.


Il primo, infatti, estrasse il cazzo dalla figa appena in tempo e le riversò tutto il suo caldo seme sulla schiena. Barbara si rizzò in piedi facendo colare quel bianco magma lungo il taglio del culo ed un rivolo arrivò a lambire le labbra della figa. A quel punto l’altro maschio la fece inginocchiare e segandosi davanti al suo viso le riversò sulla bocca aperta la sua abbondante sborra: non so descrivere la mia sensazione nel vedere Barbara che si ingoiava la sborra di un altro maschio. Se vedere la sborrata sulla schiena di Barbara mi fece eccitare, osservare il liquido seminale di un cazzo forestiero inondare la bocca di mia moglie fu indescrivibile: dolore e piacere allo stesso tempo.


I due maschi, felici, ci salutarono mentre io e Barbara restammo nella doccia.


Ero convinto che soddisfasse anche me dopo una doccia, ma non fu così.


Indossò l’accappatoio e senza lavarsi si diresse fuori dalla Spa. La seguii verso la camera.


Giunti lì Barbara si tolse l’accappatoio e, completamente nuda nonché ancora impiastricciata della sborra altrui, mi invitò a baciarla. Si avvicinò alla mia bocca e con la lingua iniziò a leccarmi le labbra. Ero alquanto frastornato e la cosa, inizialmente, mi faceva anche schifo. La sua perseveranza e la lascività con la quale si rivolgeva a me fecero cadere gli ultimi tabù e ci baciammo con trasporto. Mi disse che la eccitava moltissimo che io sentissi il gusto della sborra dei due che l’avevano appena scopata; percepii che voleva di più. La feci distendere a pancia in giù ed inizia a leccarla … dal collo scesi sempre più in giù finchè non giunsi a sentire il viscido dello sperma che da metà schiena scendeva fino al culo. Raccolsi quanto era rimasto e con la lingua pulii il tutto fono al taglio del sedere lambendo da dietro le labbra della vagina. La feci quindi girare sollevandole anche le gambe e proseguii a pulire tutto quello sperma che non era stato volutamente lavato. Terminato il mio lavoro passai il “raccolto” dalla mia alla sua bocca che, famelica, ingoiò tutto. 


Barbara era eccitatissima, mi prese il cazzo in bocca e iniziò un pompino favoloso. 


Mentre mi spompinava mi raccontava quanto si era divertita ed eccitata a succhiare quei due virgulti e quanto era felice di essere libera di dirmi tutto quello che le passava per la testa. 


Non seppi resistere, la misi supina e me la scopai con la stessa intensità con la quale era stata scopata anche dei due sconosciuti. Sentivo la sua figa che si allargava sempre di più, era slabrata e la cosa mi eccitava fuori misura. Mi piaceva l’idea che mia moglie fosse “aperta” in quel modo e mi eccitava sapere che non era ipocrita, che dichiarava apertamente di adorare i cazzi, non solo il mio. 


Arrivò un orgasmo incredibile e concomitante al suo: le sborrai dentro facendo mischiare i suoi ai miei umori. Ci abbracciammo estasiati e stanchi. 


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