Vi siete mai chiesti, quanto flebile sia la fantasia dalla realta'? Tante cose magari che sognamo, ma crediamo di averle vissute realmente, o come in un film, rivedere spezzoni del proprio passato che vi tornano come dei flash. Un esempio pratico e semplice tra fantasia e realta', puo' essere questo... Ora sono in intimo, accucciata davanti ad un'uomo maturo, esibizionista, che oltre al classico soprabito, non ha null'altro addosso, l'uomo, apre il soprabito, lasciandomi vedere un cazzo duro, lungo, grosso, dalla cappella turgida e gonfia, Prendo con la manina dalle unghie lunghe e ben smaltate il palo dell'uomo, e lo porto alle mie labbra carnose, per ingoiarlo completamente. Questo puo' essere un esempio di fantasia, unito a realta', dato che sto scrivendo, e non ho nessun uomo davanti a me in soprabito, ne mi trovo attualmente in intimo.


 


Ma come diceva un famoso scrittore, che con la pornografia e l'erotismo ci giocava parecchio, un certo Manara, per far si che una fantasia, diventi realta', basta davvero poco, la linea di confine e davvero flebile. E se lo dice uno tra i piu grandi fumettisti erotici della storia, possiamo assolutamente crederci. Vi ho raccontato questa introduzione, perche' il fatto che vi vado a narrare, ha dell'incredibile anche per me, che l'ho vissuto in prima persona, e ancora oggi, a distanza di secoli passati dall'accaduto, mi chiedo, se realmente sia successo, o se abbia davvero sognato il tutto, e lo abbia trasformato in realta' apparente. Dunque, la storia dell'uomo esibizionista, almeno come la vedo io e realmente accaduta.


 


Tutto accadde, o la mia testa lo fece accadere, in una torrida estate di agosto come questa, vivevo da solo, i miei vecchi, si erano trasferiti in veneto, e io cercavo un po con il loro aiuto economico, un po con vari lavoretti, di tirare a campare. Avevo pure rinunciato alle vacanze, e non volevo andare a passare l'agosto dai miei. Rimasi in citta', una Metropoli gia' svuotata dalle vacanze, e semi deserta, oltre che afosa e calda. Di solito si sconsiglia di uscire nelle ore piu calde e torride della giornata, come il primo pomeriggio ad esempio, ma annoiandomi a morte, e non sapendo che fare, mi ero preso l'abitudine, di fare lunghe camminate nel mio quartiere, con in testa un berretto con visiera verde trasparente, un paio di shorts sgambatissimi in jeans, e una magliettina leggera a cui avevo tagliato le maniche, mi incamminai con delle scarpette da ginnastica leggere e comode, a fare il mio giretto e a sudare un bel po.


 



Non avevo fatto molta strada, che gia' grondavo di sudore da ogni lato, trovata una fontanella, e dove sto io, ve ne sono sparse,mi rifocillai dalla sete e mi rinfrescai a dovere. Il posto era un parchetto un tempo usato dai ragazzini per giocare, poi con il passare degli anni, e diventato un po terra di nessuno, abbandonato e frequentato da senzatetto che ci riposano la notte, e extracomunitari. Mi guardai intorno, ovviamente non vi era anima viva a quell'ora e con quel caldo afoso, ma scorsi una figura che si avvicinava, dal vialetto opposto all'entrata, vi erano due entrate avevo gli occhi appannati dal caldo, ma mi pareva un uomo, con un soprabito beige lungo. Per quel che vedevo, era un'uomo di mezza eta', forse sui cinquant'anni o giu di li, indossava un paio di occhiali scuri in volto, aveva un cappello in testa e quindi non riuscivo a identificarlo correttamente. A pochi metri da me, che lo fissavo senza proferire parola, l'uomo, a due mani, prese i lembi del soprabito, aprendoli da entrambi i lati, mostrandosi completamente nudo. 
Un'esibizionista pensai subito, aveva il cazzo duro bello lungo e un po venoso, una cappella turgida e lucida, gonfia, e senza preavviso, piscio', fece una lunga fontanella di pipi' sospirando di gusto davanti a me che lo guardavo divertito. Piu lo guardavo, piu mi venne voglia di imitarlo, ma mi trattenni, non sapevo se nei paraggi ci fosse gente, anche se il posto sembtrava desolato.


 


Finito l'ultimo zampillo di pipi', sempre con il soprabito spalancato, l'uomo avanzo' nuovamente verso di me, non sapevo che intenzioni avesse, ed ero pronto a parlargli comunque, a pochi passi da me pero', l'uomo deve aver notato qualcosa, o qualcuno, perche' richiuse in tutta fretta il soprabito, e scappo' via piu veloce di una lepre in corsa. Mai visto un'uomo correre a quel modo tenendosi stretto il soprabito. Spari' in pochi secondi dalla mia vita. L'episodio, mi divertii molto, e dopo aver cercato senza riuscirci, di capire, cosa avesse fatto correre via come un maratoneta l'esibizionista, tornai alla fontanella per rinfrescarmi ulteriormente, e continuare il mio giretto del quartiere.
Continuavo a ripensare a quel tipo curioso e a ridere tra me e me, rincasai, e ancora me la ridevo per l'accaduto. Che strana gente si incrocia la fuori mi son detto. Quella notte, faceva troppo caldo anche con un ventilatore a palla puntato addosso, non ce la facevo a dormire, e decisi di uscire, almeno fuori l'aria era piu respirabile che tra le mura di casa. Decisi di fare ancora qualche giretto magari stavolta un po piu in la' del mio quartiere.


 


Le strade erano deserte, a parte qualche auto che passava, a volte qualcuno si fermava a chiedermi se volessi un passaggio, dato il mio aspetto tipicamente femminile, passavo tranquillamente per una bella Transessuale. Pur non avendo i seni. Al capolinea dei Bus, presi un Bus vuoto, ci salii su, e attesi che partisse, volevo farmi una breve gita e tornare, mentre attendevo che il conducente avviasse il mezzo e chiudesse le porte, sembrava fossi l'unico passeggero, all'improvviso da dietro, balzo' su uno strano uomo con gli occhiali da sole in faccia. Lo riconobbi all'istante, era l'esibizionista di quel pomeriggio,aveva cambiato soprabito, da beige a nero, e non aveva il cappello in testa, ma era senza dubbio lui. 
Potevo finalmente vedere la sua testa senza la falda del cappello che lo copriva, aveva dei capelli brizzolati corti, si sedette due seggiole avanti a me, non so se mi riconobbe, mi guardo' solo di sfuggita, poi mi passo' davanti a sedersi, mentre l'autista finalmente, avviava il Bus, le porte si chiusero, e partimmo. Durante il tragitto, continuavo a fissare la figura seduta due posti avanti a me, l'uomo non si volto' nemmeno una volta dalla mia parte, ma io continuavo a fissarlo incuriosito e divertito, chiedendomi se fosse salito pr esibirsi, e se sotto il lungo soprabito, fosse nuovamente nudo. Io avevo indosso dei semplici leggins tigrati, scarpe da ginnastica nere, e una t shirt senza maniche, sotto ai vestiti pero' avevo indossato dell'intimo femminile, calze a rete, un perizoma nero, e un reggiseno nero, la t sirt era abbastanza larga e non lasciava intravedere il reggiseno sotto, mentre i leggins erano un po appiccicosi sulle calze a rete. 


 



Avevo messo un filo di trucco, giusto un po di fondotinta bianco, un po di matita sugli occhi e mascara, lucidalabbra rosa sulle labbra carnose, i lunghi capelli sciolti con la riga di lato da una parte a coprirmi l'occhio destro. Non passavo di certo inosservato ecco. Facemmo solo una fermata, in cui salirono due ragazzi mulatti che si sedettero davanti infondo mentre io e l'uomo, eravamo piu verso la coda del Bus. Ad un certo punto l'uomo si alzo', prenoto' la fermata e scese, ero deciso a seguirlo, di meglio non avevo da fare, e volevo vedere che combinava. Stando attento a non farmi scoprire, scesi anch'io alla medesima fermata, e mentre lui camminava veloce verso un punto preciso, io sgataiolavo abbassato tra le auto per pedinarlo. Era eccitante e divertente, iniziava a piacermi quel giochino diversivo nella notte fonda. Finimmo entrambi dentro la stazione di Milano Certosa, che ovviamente era deserta, continuai a pedinarlo, quanto camminava sembrava non fermarsi mai in un posto preciso, ma dove stava andando, mi domandai. 


 



Vidi si fermo' in un sottopasso della stazione, lo aspettava un ragazzotto di colore, l'uomo avanzando verso di lui si apri' il soprabito, come aveva fatto con me quel pomeriggio, facendosi ammirare dal ragazzotto nero che sorrideva contento, o almeno pareva ai miei occhi. Arrivato da lui, i due si abbracciarono e si baciarono, hai capito che tresca quello, mi son detto con il cazzo durissimo nei leggins, li vidi limonare contro il muro, e il ragazzo nero, prese in mano il cazzo dell'uomo masturbandolo mentre si baciavano. L'uomo tra l'altro, si era tolto gli occhiali, e ora potevo vedere la sua faccia al completo. Restando nascosto dietro un muro riparatore, mi estrassi il cazzo segandomi mentre li spiavo, un po li invidiavo, avrei voluto essere li immezzo a loro due, e condividere quel piacere con loro. Involontariamente, devo aver mosso qualcosa, una trave di legno appoggiata, un sasso non ricordo cosa, ma basto' per farmi scoprire dai due amanti segreti, che mi videro scappare all'istante, il ragazzo nero, mi chiamo' ad alta voce, Hei... cercai un riparo nei dintorni, conoscevo quel posto, e cercai di scappare tra i cunicoli del sottopasso della stazione, ma fui bloccato da una parte dal ragazzo nero, e dall'altra uscita dall'uomo con ancora il soprabito aperto.


 



Non avevo scampo e mi lasciai catturare, cercando di spiegare chi ero e che ero li perche'.... non finii la frase, l'uomo mi riconobbe,tu sei quello, quella, del parco di oggi... ci guardammo e scoppiammo a ridere, la conosco disse poi al ragazzo, mi mise una mano sulla spalla e mi chiese perche' lo avessi seguito, gli spiegai la faccenda, e ci facemmo due risate, prima che mi chiesero se volessi unirmi a loro due, non aspettavo altro, e accettai di farmi togliere dai due i leggins e la t shirt restando in intimo, e una di noi, disse l'uomo ridendosela di gusto.Li non vi era pericolo e dopo esserci appartati in uno spiaxxo d'erba li nei paraggi della stazione deserta,abbiamo finalmente, iniziato a fare conoscenza come si deve, il ragazzo nero si tolse i pantaloncini corti offrendomi di succhiare il suo bel cazzo nero e duro, mentre lui succhiava quello dell'uomo, che a sua volta succhiava il mio. un bel trenino di pompini se vogliamo.  In tre si godeva meglio che in due, e la mia presenza fu graditissima. Mi feci montare dall'uomo, mentre sotto di me, avevo il ragazzo nero a cui spompinavo il cazzo grosso, e godevo nel farmi pompare nel culo dall'uomo che mi montava con la forza di un toro, facendomi quasi urlare dal piacere. 


 



Che bel cazzo aveva e com'era passionale, il ragazzo di colore, non era da meno, e quando tocco' a lui montarmi, potei assaporare anche la sua passione dentro di me. mentre il ragazzo nero mi montava con forza, l'uomo lo baciava in bocca, eravamo un trio perfetto, ed ero eccitatissimo di vedere come si amavano quei due mentre mi sfondavano il culo. L'amore, che cosa meravigliosa, ho sempre trovato teneri due uomini che si amano, non chiedetemi il motivo, ma ne son sempre stata affascinata, due maschi che si baciano e si scopano con passione e una cosa bellissima a mio parere, e esserne immezzo poi, e il massimo. Come dicevo all'inizio della vicenda, non so se sognai tutto questo, o fu realmente successo, il piacere che provavo mentre i due mi sottoponevano al loro amore, era reale quanto la tastiera del computer su cui sto scrivendo ora, non potrei liquidare tutto come un sogno, anche se... c'e' un se purtroppo, che vi svelero' a breve.Dunque, passai un po di tempo a fare l'amore con quei due, non posso dire per certo quanto, non guardai certo l'orologio in quei momenti di piacere, finimmo tutti e tre con lo svuotarci l'uno sull'altro loro due su di me e dentro di me tra culo e bocca, e io sbrodolai per conto mio, facendo bere la mia sperma un po ad entrambi che se la misero sulle labbra per baciarsi appassionatamente, mentre io li guardavo con amore e tenerezza.


 



Da li in avanti, le cose si fanno assai confuse, ecco perche' dicevo che non ero sicuro se avessi sognato o meno, mi ritrovai sullo stesso Bus che avevo preso all'andata, senza sapere come mi ritrovai al capolinea da dov'ero partito, e a svegliarmi fu lo stesso conducente, che mi disse avevo dormito per tutto il tragitto e adesso dovevo scendere. Possibile che abbia sognato tutto? presi il mio cellulare, erano ormai quasi le quattro e mezza di mattina,scesi dal mezzo, e mi avviai verso casa, ma non potevo smettere di credere che avessi sognato, era stato troppo reale per essere un sogno, mi toccai il sedere dentro i leggins, e lo trovai allargato con delle gocce ancora di sperma che appiccicavano. Dunque se non avevo sognato, come ci ero finito sul Bus e dov'erano finiti i due con cui ero stato fino a poco prima? All'improvviso, il vibrare del mio telefonino, erano i primissimi Nokia 6600 degli anni 90, mi disse che avevo un messaggio mms non letto, aprii il messaggio e lo lessi: "Ciao Chris, grazie per la splendida partecipazione... Anto & Mustafa, con una loro foto". Quanto flebile puo' essere, la fantasia dalla realta?