La mattina seguente ero triste. 


Sentivo di aver tradito mio marito, il mio grande amore e per di più con un nostro amico.


Non ero stata penetrata ma la sostanza cambiava poco. Io non lo volevo.



Scrissi a Daniele e gli chiesi di vederci per parlare in un luogo pubblico, dove non avrebbe potuto fare i suoi giochetti. Optammo per un fast food in pieno centro.


Andai subito al dunque:



- Vedi Daniele, io amo Marco e voglio essere soltanto sua -


La mia bocca parlava, ma il mio corpo avrebbe voluto tutt’altro e il porco lo sapeva benissimo.



- Ma certo Caterina, non ti preoccupare se non vuoi più vedere il mio cazzo non lo vedrai più-. 
Alla parola cazzo ebbi un sussulto. Se ne accorse, ma fece finta di niente e continuò:


- Ma cosa mi diresti se scoprissi che Marco in cuor suo non desidera altro che farti scopare da me?-


A questa frase iniziai a bagnarmi come una fontana  ma non risposi, lo lasciai proseguire.



- Scommetto che ieri sera ti ha scopata forte vero?
- si
- e sai perché?
- per il discorso che gli hai fatto ieri sul marito della tua amica che gli stava bene di farsela scopare?-
- Esatto, proprio per quello. Scommetto che era molto eccitato.
- Non l'avevo mai visto in quel modo - ammisi


Dalla tasca estrasse una busta e me la diede.


- Questa sera fai esattamente le cose che sono scritte qui osserva le sue reazioni.  Domani mi dirai che cosa hai deciso di fare e io lo accetterò in tutti i casi. 



Presi la busta, consapevole che stavo ancora una volta eseguendo i suoi ordini e me ne andai.


 


Alle 18 come sempre Marco rientrò che ero sotto la doccia.


Gli urlai di prepararsi perché sarei voluta uscire così a sua volta si andò a custodire e mi attese davanti alla porta.


Mi presentai a lui poco dopo avvolta in un vestitino molto sexy, cortissimo con sotto soltanto un perizoma. Il seno nudo si intravedeva nella stoffa lasciando pochissimo all’immaginazione. Il trucco era leggermente carico e ai miei bellissimi piedi avevo dei sandali altissimi corredati da una cavigliera d’oro che avevo trovato nella busta di Daniele insieme alla raccomandazione di indossarla per la serata. 


Questo particolare, insieme a tutto il resto non sfuggì a Marco che mi disse:


- dove pensi di andare vestita così?
- che c’è? Siamo tornati nel medio evo?
- No, semplicemente mi da fastidio che mia moglie vada in giro così, sembra che cerchi rogna- 
- Amore, davvero vuoi che mi cambi? Davvero sei così poco sicuro di te?
Avevo toccato il tasto giusto. Se mi avesse costretta a cambiarmi avrebbe dovuto ammettere la sua debolezza, così fece buon viso a cattivo gioco e cambiò atteggiamento dicendo:


- Bene, vorrà dire che sarò l’uomo più invidiato del ristorante.


Durante la serata assecondai con lo sguardo tutti i maiali che mi guardavano. Marco, ostentava sicurezza ma era a disagio. Mi accorsi che vederlo così imbarazzato era la cosa che di più mi eccitava. Se lui non fosse stato lì a fare la figura del cornuto, gli sguardi volgari di quegli uomini mi avrebbero solo infastidito.


Lo provocavo divertita dicendogli cose tipo:



- Guarda quella coppia stanno litigando perché lui mi sta guardando le cosce.- oppure
- Il cameriere si è accorto che non ho il reggiseno


Finì per abbandonare la sua maschera di marito sicuro di sé e mi fece capire senza tanti preamboli che questo gioco a lui non piaceva. Mi richiamò all’ordine con le sue tipiche rimostranze di gelosia ed io smisi di atteggiarmi a troietta abbassando lo sguardo per tutta la serata. le cose erano andate decisamente in modo diverso da quello che credevo e forse in cuor mio speravo.


Alla fine tornammo a casa che era parecchio arrabbiato. In qualche modo mi sentii in colpa per come mi ero comportata anche se dati alla mano non avevo fatto niente di male se non essere un po’ provocante.


Lo feci calmare un po’, poi gli sussurrai all’orecchio che lo amavo e che era l’unico uomo della mia vita. Immediatamente tornò dolce e ci baciammo con amore, ma proprio in quel momento mi riprese l’eccitazione pensando a quello che stavo per fare. 


Lo portai sul letto e lo spogliai, poi gli presi in mano il cazzo ed iniziai a segarlo piano mentre con la bocca attaccata al suo orecchio gli parlavo sottovoce con tono da troietta, non mancando di tanto in tanto di infilarci la lingua.



- Amore mio ho voglia di scopare-


- Mmm si anche io-


- Ma io amore io non voglio scopare con te. Io voglio provare un altro cazzo, più grosso-


- Ma che dici amore?-
Mentre parlava sentivo che aveva il cazzo durissimo



- Amore, ti prego fammi scopare da un altro-
Il suo cazzo era ora di marmo, si stava eccitando da morire e allora disse:



- Da chi vuoi farti scopare?-


- Da Daniele, voglio il cazzo di Daniele. Elena lo ha scopato e ne parla sempre. Dice che nessuno mai l’ha fatta godere come lui. Elena ne ha presi di cazzi, mica come me che ho preso solo il tuo... -


- Elena è solo una gran troia. Dille di venire qua che la sistemo io-


- A parte che tu non sistemi nessuno perché sennò non mi vedi più, penso che se Elena vedesse il tuo pisellino si metterebbe a ridere.


Notai che queste parole avevano il potere di farlo eccitare ancora di più e allora rincarai la dose:



- Ma guarda come godi maialino, non lo hai mai avuto così duro. Io lo voglio fare per te, per noi amore mio: voglio scopare col tuo amico e umiliarti come un cornuto


 Alla parola cornuto  esplose un litro di sborra, come non aveva mai fatto in tanti anni e così aspettai che finisse l’ eccitazione per dare seguito alla seconda parte delle istruzioni ricevute.



Lui si avvicinò a me e mi abbracciò, un po’ come a decretare la fine del gioco. Io ricambiai la tenerezza, ma poco dopo ripresi a toccargli il cazzo che nel frattempo si era ammosciato e ripresi anche a parlare:



- Marco io ero seria, voglio scoparmi Daniele e poi forse anche altri. Apprezza che te lo chiedo, altre lo avrebbero fatto e basta-
- Allora sei una troia.
- Non parlarmi in questo modo - lo ammonii seria -  se ti permetti di nuovo di darmi della troia in modo dispregiativo me ne vado e non mi vedrai mai più. Io ti amo e voglio scopare con altri perché anche se non vuoi ammetterlo questa cosa eccita tantissimo tutti e due. Guarda come scopiamo bene quando ne parliamo.


Era perplesso


- Quindi se ho capito bene vorresti che diventassimo una coppia aperta?


- No amore, tu le altre non devi neanche guardarle. Io mi farò scopare ma godremo insieme. Saremo solo io, te e i miei amanti: non ci devono essere altre donne oltre me. Sarò la tua regina fuori dal letto e la loro schiava nel letto. 


- Cioè secondo te io dovrei guardarti scopare con un altro senza fare niente?- disse con aria contrariata.


Ma il cazzo durissimo tradiva nuovamente la sua eccitazione e io allora divenni spietata.


- Vedi amore, a te piace essere trattato male e ho capito che a me piace da morire umiliarti. Non voglio che mi guardi mentre lo scopo perché mi sentirei in imbarazzo e non sarei libera di fare tutte le porcate che voglio. Ma ti racconterò tutto nei particolari mentre ti farò una sega. Sai cosa mi ecciterebbe tanto?


- Cosa?
- Che mi leccassi la fica fino a farmi venire subito dopo che ho scopato


Il cazzo di Marco era di nuovo durissimo e se lo stava menando velocemente.



- Lo vedi che ti eccita da morire, cornuto? Dimmi che vuoi che Daniele mi scopi forte. Dillo!
- Sì
-Sì cosa?!
-Voglio che Daniele ti sfondi la fica


Non finì la frase, sborrò di nuovo tantissimo.


Io con un rituale ormai consolidato raccolsi lo sperma con la mano e la portai alla bocca ingoiando la gran parte. Il resto lo spalmai un po’ sulla fica e dopo aver spalancato le gambe gli dissi:


-Ora lecca!
Obbedì. Ebbi un orgasmo profondo, come quelli cui mi ero abituata ultimamente.


Abbracciai teneramente mio marito e lo ringraziai, poi andai a fare una doccia lasciandolo sul letto. Non diceva niente ma era chiaro dalla sua espressione preoccupata che si stesse chiedendo se tutto questo fosse soltanto un gioco di fantasia oppure ero realmente intenzionata a farmi scopare dal suo amico.



Quell’espressione invece di farmi pena mi eccitò nuovamente. Stavo prendendo coscienza che la mia eccitazione cresceva a dismisura quando mio marito veniva umiliato. Presi il telefono mentre ero in bagno e mandai un messaggio a Daniele:



- E’ proprio un cornuto, andiamo avanti.
- Va bene, sei stata brava. Ora non ti preoccupare di niente, penso io a tutto.


Ormai mi ero messa nelle sue mani, ero sua. 


 

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