Era ormai più di un mese che mi scrivevo con lei.
Un incontro casuale in rete, poi le domande, la conoscenza, lo scambio di confidenze. Le prime foto, i reciproci apprezzamenti, le fantasie….ogni frase che si aggiungeva alla precedente non faceva che eccitarci sempre di più.
Arrivò poi il momento dei vocali e quando scoprii che la mia voce la arrapava, decisi che era il momento di chiamarla.
“Ciao Fanny”
“Ciao Vis…sono un po’ emozionata!”
La sua voce tremava, mentre io sentivo il corpo scaldarsi e fremere.
“Sono in terrazzo”
“Io in ufficio...ora giochiamo”
“Ah si? Così subito?”
“Si, subito, ora”
“Ok…”
Riuscii a percepire un mezzo sospiro ed immaginai il suo volto tirarsi per l’emozione e lo smarrimento di chi sa che sta per accadere qualcosa di incontrollabile.
“Immagina che io sia lì Fanny….dietro di te. Mi avvicino al tuo collo, il naso ti sfiora la pelle…poi lento si insinua nei tuoi capelli profumati, fino ad arrivare al tuo orecchio. Con i denti ti sfioro il bordo del lobo, il mio respiro ti fa tremare. Ti sussurro che sei bellissima, arrapante…che il tuo corpo è un inno al sesso..”
“Si…”
“Mentre inizio a scaldarti con le parole, avvicino il pube sul tuo culo. L’erezione, stretta nei jeans, si comprime in un bozzo duro e caldo che ti strofina le natiche. Mentre mi struscio, le mie mani da sopra le spalle scivolano giù, accolgono i tuoi seni sodi e li palpeggiano…”
“Oh, siii..”
“Con le dita entro nello scollo della tua maglietta. Il pollice e l’indice, che ho passato sulla lingua, strizzano con un movimento dolce ma deciso i tuoi capezzoli dritti. Il tuo respiro comincia ad accelerare, le palpebre si socchiudono”
“Mhhhh…”
“Comincio a morderti il collo e poi a leccarlo da sotto a sopra…poi ti giro. Cazzo, quanto sei bella!”
“Si..”
“Ti bacio con voluttà, le nostre lingue si inseguono come due cani in calore. Il rumore delle labbra e della saliva ci eccita sempre di più….mentre ti bacio con la mano destra scendo sul tuo ventre e poi sulla zip dei pantaloni. Con il palmo comincio a premere e roteare ed una vampata di calore esplode sulle mie dita…”
“Si, dai cazzo…”
“Ti stai arrapando Fanny?”
“Si, stronzo, continua!”
“Ti tiro giù la zip e ti sfilo i pantaloni. Davanti ai miei occhi compaiono le tue mutandine nere, piccole, strette in mezzo alle tue cosce gonfie di sesso. Mi getto con il naso sopra, odoro ogni centimetro, premo con i denti e la lingua sulla stoffa intrisa di umori, mentre con la mano mi stringo il cazzo che si muove come un boa impazzito. Attraverso il tessuto di masturbo la fica con il naso…”
“Ohhh, siii”
“Ti stai toccando Fanny, dimmelo”
“Si, cazzo, mi sto toccando!”
“Le mutandine, ormai zuppe, scivolano giù…una folata di odore fortissimo mi arriva alle narici: come ti avevo chiesto, non ti sei lavata e quell’umore acre mi penetra il cervello facendomi bagnare all’istante.
“Porco!”
“Si, Fanny, sono il tuo porco depravato!”
“Ti alzo la gamba sinistra ed inizio a perlustrarti la fica con l’indice ed il pollice. Ogni millimetro delle grandi labbra non viene tralasciato. Con la bocca sono lì, a pochi centimetri…puoi sentire il calore del mio respiro massaggiarti la carne rossa…”
“Mhhhhhh….”
“Non resisto più e mi getto con la bocca nel meato roseo spalancato. L’ingordigia prevale e ti mangio letteralmente la fica…poi rallento, mi scosto leggermente ed inizio a tintillarti il clitoride con piccoli colpetti di lingua…su e giù, poi da destra e sinistra, poi roteo intorno. Le dita intanto continuano a disegnare i contorni della tua fica, ne tracciano i confini. Gli umori colano incontrollati, mi lordano la barba, mischiandosi alla saliva…”
“Dai, continua cazzo!”
“Per un attimo stacco la lingua, ma solo per parlarti sporco. Ti piace troia eh? Dimmi che ti piace!”
“Oh siiiiii”
“Adesso mi devi venire in bocca, cagna!”
“Sii, dai”
“Con l’indice ed il pollice della mano sinistra allargo bene le grandi labbra, esponendo il clitoride eretto alla tortura della mia lingua…con la mano destra invece completo l’opera…l’indice ed il medio entrano all’interno della fica, li giro ed inizio a scavare il punto G. Delicatamente carezzo la rugosità, mentre tu stiri i muscoli delle gambe, in un crescendo di sospiri e di tremori…per un attimo riesco ad alzare lo sguardo e tra le due montagne di carne che hai sul petto riesco a scorgere il tuo volto. Gli occhi semichiusi, le guance rosse, il respiro affannato mi fanno capire che il tuo orgasmo è vicino…”
“Si, dai continua che vengo!”
“In preda al delirio dell’eccitazione non controllo più nulla, ne il ritmo, ne le dita, ne la lingua….inizi a tremare e riesco solo a bofonchiare “Vieni, schizzami in bocca, schizzami in bocca!”….ed alla fine arriva l’uragano. Tutto il tuo ventre balla, le cosce impazzite si allargano e si stringono…urli di piacere ed una cascata di schizzi caldi mi invado la barba…apro la bocca e bevo tutto, tutto!”
“Si, si, si, siiiiiiiii, ahhhhhh, siiiiii, ahhhhh, mmhhhhhhh, ahhhhhh!!!!!!!”
***
Sospiri….respiri…silenzi.
“Cazzo Vis, cazzo…mi hai fatto venire con le parole…cazzo!”
“Io sto messo peggio di te…non sto capendo nulla! Tremo, sono rosso in volto!”
“L’abbiamo fatto…l’abbiamo fatto veramente al telefono…cazzo”
“Ti è piaciuto?”
“Oddio, si, si, si!”
“E’ stato magnifico!”
“Si, porcone!”
“Però ora ho un problema…”
“Quale?”
“Mi sta per esplodere il cazzo, tesoro…ma poco male”
“Perché?”
“Perché ora vado in bagno, mi sego duro pensando a questa telefonata e mi riprendo con cellulare. Ti regalerò una sborrata violenta”
“Oh, si maiale, vai…ti aspetto”
FINE