PIEDI, IPNOSI e PADRONE! di agostinogiannelli199@virgilio.it (IO)



Capitolo Secondo



-Sarah... in che senso?-


Marco era sbigottito.


-Nel senso che...
Lo sguardo della giovane Moglie sembrava, in quel momento, volersi posare su tutto meno che su di lui.


-Cioe’ ci sta davvero dicendo che non possiamo dormire insieme?-


-No Marco, non e’ che non possiamo... o che Lei pensi che non dobbiamo...


-Beh ci mancherebbe!-


-E’ solo che per Magda gia’ il vederci sposati... e poi saperci in intimita’, la sera, mentre e’ da sola....
Si e’ appena separata... Farebbe fatica capisci...-


No, non capiva.
E per lui era ancora piu' inspiegabile la reazione della moglie, quasi sempre fredda e poco incline a sbilanciarsi emotivamente nei confronti di estranei o conoscenze superficiali, di colpo smaniosa di voler assecondare le richieste folle dell'ospite!


-Che vuoi fare allora?-


Noto’ che Sarah aveva stretto i pugni e sembrava sempre piu’ agitata...


-Te l’ho detto! Vengo io a tenerle compagnia nella stanza degli ospiti...


Eppure non riusciva a non smettere di essere apprensivo.
-Ma li’ c’e’ solo un letto!-


-Cazzo! Forse se mi lasciassi finire di parlare anziche’ continuare a interrompermi in maniera idiota!!!-


Erano pochissime le volte in cui Marco le aveva sentito alzare la voce.


Sopratutto usando un certo tipo di linguaggio.


Sopratutto contro di Lui.


Ci rimase avvilito.
Una parte della moglie, una ragazza razionale, avrebbe dovuto capirlo.
Tutto sommato la sua reazione era stata moderata:
Sarebbe partito fra pochi giorni e quelle erano le loro ultime sere per stare assieme.
In piu’ ospitare quella donna, quasi su due piedi era gia’ stata di perse’ un grande concessione.


Eppure...


Una smania strana sembrava spingere Sarah a voler portare a termine la volonta’ di Magda.
Come se dentro, nel profondo, sua moglie percepisse le sue obiezioni, fatte per proteggerla, solo come un ostacolo a quella che sembrava una priorita’ impellente.


-Pensavo... PORTO il futon che mi ha regalato Claudia..-


-Va bene...-
Accondiscese Marco con un filo di voce.
Vedere Sarah cosi’ fuori di se l’aveva scosso.


La moglie finalmente sembro’ rilassarsi.


-Scusami. Sto facendo del mio meglio per cercare di far andare tutto bene.-


-Fino a una certa pero’... stiamo gia’ facendo tanto...-


-...-
Sarah non gli rispose ne sembro’ mostrare la minima complicita’.


-Ti aiuto a trascinarlo?-


-Grazie sei un tesoro...-


 


 


La stanza degli ospiti in cui le due avrebbero passato le notti era arredata con molto lusso, un bagno personale e tutte le amenita’del caso: cabina armadio, schermo, ripiani vari oltre che un imponente materasso ad acqua.
Ma in quanto a spazio, per poter mettere la branda, l’unico posto per Sarah possibile sarebbe stato proprio lungo lo spazio fra il materasso in cui avrebbe riposato la Matrona (lungo il lato corto!) e la mensola con lo schermo TV:
Avrebbe dormito conficcata e sul pavimento con i piedi imponenti di Magda a picco su di lei.


Dopo che Marco ebbe finito di trascinare il Futon, e se ne fu andato mogio mogio senza dire nulla,
la Matrona aveva frettolosamente ringraziato nuovamente Sarah di quella bizzarra concessione e la ragazza si era lasciata cadere sul materasso accanto a lei, sfinita.


Si sentiva in colpa. E confusa.
Capitava litigassero pochissimo e farlo per una ragione tanto stupida!
Per di piu’! Lei sapeva che Marco non aveva avuto assolutamente torto!


-Vado a scusarmi...- mormoro’ fra se e se.


Prima, pero’, che potesse alzarsi Magda le si avvicino’ ulteriormente e inizio’ a passarle le dita brune fra i lunghi capelli corvini facendo si che una sensazione molto piacevole le attraversasse lo scalpo, bloccandola.


-Ma guarda come sei tesa povera Cara...


Sarah oltre che odiare il melenso cameratismo fra donne che Magda sembrava continuare, ostinatamente, a rievocare ogni volta che parlavano, odiava anche il contatto fisico inopportuno se non con persone che non conosceva intimamente...
Eppure non pote’ ribellarsi ai brividi di piacere che cominciarono a scenderle giu’ dal collo.


Rilasso’ le spalle e fece per chiudere gli occhi giusto un attimo, se nonché’ la Matrona scostandole con delicatezza la frangia, con fermezza le fece ruotare il viso di modo che si fissassero dritto negli occhi.


-Non ho potuto fare a meno prima di sentirti alzare la voce, immagino fosse per causa mia...


Le dita della Matrona continuavano piacevolmente a scostare la frangia della giovane che inesorabilmente, finiva per ricaderle davanti a un lato del viso.
Era un movimento di ritmico che rendeva a Sarah difficile concentrarsi su cio’ che diceva.


-No... Guarda Magda non preoccuparti... Io...-


-Voglio che mi ascolti Cara.-


Magda porto’ le mani ai lati del viso della ragazza, reggendolo con delicatezza.


-So che siete stati molto gentili, e che e’ normale che tu o tuo marito non vi sentiate necessariamente a vostro agio...


Ma non dovresti permettergli di trattarti cosi’!-


Sarah boccheggio’ tentando di guardare qualcos’altro che non fosse la bella Donna, ma le mani di lei le ghermivano il viso con fermezza.


-C-cosa dici, n-no! Lui e’ dolce... sono stata io a...-


-Ad alzare la voce? Cara lui ti si oppone con la sua passività, perche’ sa che ti sentirai in colpa dopo.
Usa l’affetto e fa passare te per la cattiva.-


-Io...-


-Tu ti opporrai ancora! Se lui se cerchera’ di dissuaderti la tua risposta sara’ ancora questa.-


-Ma...-


-Credimi Cara... Hai fatto un ottimo lavoro imponendoti. Non andare a scusarti.-


-...-


-Allora andrai a scusarti?-


-N-no...-


-Brava! Anziché’ perdere tempo andando a dargliela vinta, perche’ non mi aiuti a disfarre le valige?


-Va bene Magda...-


-Vado a farmi un bagno tu comincia pure con la prima Cara e non toccare la seconda, quella e’ una sorpresa.-


Nonostante fosse esausta, e avrebbe potuto approfittare del fatto che l’arpia sarebbe stata a mollo nella vasca chi sa quanto per fare una visita al marito, Sarah diligentemente apri’ la prima valigia e comincio’ a posizionare con cura il contenuto negli spazi appositi.


Si capiva che la proprietaria era una donna frivola, povera di cultura e contenuto.
Apparte pochi effetti personali tutto il resto nella valigia era composto da vestiti.
Top e gonne cortissime, leggings strettissimi, tutta roba che per una donna cosi’ formosa e vicina alla quarantina non si addiceva.



Bandane, elastici per capelli ma sopratutto scarpe.
Ballerine sottili e luccicanti, sabot dalle punte minacciose e tacchi e decolte’ seducenti e vertiginosi.


Un paio di infradito rosa che al posto dei nastri in cui infilare le dita, avevano delle fasce a forma di pene!


Sarah storse il naso per l’odore nauseabondo sopratutto quando fu il momento di sistemare le ballerine.
Gli umori di piede della proprietaria, in un paio glitterato color carne, avevano letteralmente lasciato un’impronta cosi’ nitida che sulla soletta la macchia di umido descriveva la posizione delle dita con precisione.


Sarah respirava quel fetore nauseabondo febbricitante:
Se da una parte era mortificata, visto in quel momento avrebbe potuto essere fra le braccia di Marco nel caldo del letto a farsi le coccole invece che viziare le scarpe fetide di una poveraccia, dall’altra si sentiva...


Sentiva di...


Piu’ quell’arpia la comandava, e piu’ Sarah rischiava di...


Senza nemmeno riflettere prese il paio di ballerine color carne e ci ficco’ dentro il naso.


Inspiro’ il miasma e poi lagrimo’ per l’odore.
Voleva vomitare.


E poi odorare ancora.


Le scosse dei singhiozzi iniziarono a scuoterla mentre un piccolo rivolo discreto e umido le colo’ dalla guancia destra.


Ma che le stava succedendo?
”Quella donna... Non e’ da qui neanche da un giorno e gia’ ci ha fatto litigare... e io non riesco... non riesco a smettere di assecondarla...”


-Cara! Sto uscendo dalla vasca... Mi porteresti degli asciugamani? Questi sono talmente piccoli che non vanno bene neanche per fasciarmi una tetta!-


 


DISCORDIA


 


-Ah ecco la ritardataria che non voleva svegliarsi!-


Disse la Matrona la mattina dopo.
Lo fece con apparentemente bonarietà nonostante fosse effettivamente tardi..


-Ciao Amore!-


Sarah sbadigliando si rese conto che Marco e Magda, seduti al piccolo tavolo della cucina, erano gia’ a buon punto con la loro colazione.


Era un peccato visto che il marito a momenti sarebbe dovuto andare a lavoro e fino a sera non si sarebbero rivisti.


Lui aveva praticamente finito, anche perche’ mangiava molto poco (giacevano nel suo piatto un tubetto di yougurt svuotato e una buccia di banana) mentre la Matrona che sembrava avere ancora tre fette di pane generosamente imburrate tutte da finire in realta’ aveva fatto sparire mezzo filone.


-Non mi avete svegliato?-


Marco guardo’ Magda.


-Come ti ho detto Caro, non sono riuscita proprio a svegliarla.-


La Matrona il cui mento e i seni erano caricati ulteriormente da tutto il pane che aveva ingurgitato, occupava il posto che di solito spettava alla ragazza accanto a Marco, e non smetteva di mangiare neanche per parlare!


Nonostante quello, il suo corpo bruno, sfacciato e voluttuoso, i suoi ricci d’oro illuminati dal sole del mattino la rendevano piu’... desiderabile che mai.
Sarah non ebbe il coraggio di farle notare che non era quello il suo posto e anzi si porto’ lo yogurt di fianco al lavello, lontano, cercando di capire come mai Marco non rimanesse sull’attenti vicino a una presenza cosi’... imponente come invece capitava a lei.


-Cara! Marco mi diceva che sei figlia dell’architetto *****!-


-Si’!-
Tronco’ Sarah accigliata, sperando che Magda cogliesse il suo fastidio, non solo per il posto usurpato, ma anche per il non averla svegliata.


-Oh Cara! Praticamente quello che ha fatto l’edificio tutto trasparente per il nuovo centro d’arte e quei grattaceli con le piante in cui stanno tutti i vip... come si chiamano, la “giungla trasversale”?-


-Si’... Magda... esatto... adesso se non ti dispiace...


-Oh che sensazione strana! Marco devi sapere che ieri mentre facevo il bagno tua moglie mi ha disfatto le valige, cioe’ io le avevo detto solo di aprirle mettendo alla bell’emeglio, ma lei pensa, mi ha ordinato tutto nella cabina armadio perfettamente. Insomma quando sono uscita l’ho trovata, povera, a terra che mi sistemava le ballerine come fossero i tacchi di cenerentola.
Ma ci credi? La figlia dell’ architetto ***** che mi ordina le scarpe. Hahaha... Che tesoro!Che pena mi ha fatto.
Per questo poi non le ho fatto fare pure la seconda valigia...-


Sarah si senti’ morire di imbarazzo e poi schiumare di rabbia.


-Ah...-
Si limito’ a risponderle Marco che la fissava sorpreso e confuso.


Magda invece, in apparenza sorrideva innocentemente come se avesse raccontato un innocuo aneddoto, ma in realta’ la stava trafiggendo con il suo sguardo rapace.
-Cara gia’ che sei li’ vicino al tostapane ci infili queste dentro?


La giovane moglie non resse piu’ e’ usci’ sbattendo la porta della cucina ingoiando le lacrime e la rabbia.


-Caro ma cosa ho detto?-
Magda proferi’ quelle parole simulando sincera premura, sfiorando il braccio del ragazzo con la sua mano abbronzada e ruvida lo guardava dritto negli occhi.


Marco rispose con gentilezza.
-Magda scusami ma mia moglie e’ una ragazza abituata a comunicare implicitamente, e mi rendo conto che sia difficile per te che sei una donna... ahem... diretta.-
Poi ritrasse il braccio e sostenne lo sguardo della Matrona.
-Pero’ e’ tutto fuorché una stupida, se vedi che ti fa un piacere cerca di essere un po’ piu’ delicata, lei non ti ha detto nulla ma questo e’ il suo posto e tu avresti potuto fare un po’ piu’ attenzione a cogliere il suo fastidio.
Qui siamo cosi’... so che e’ difficile ma vienici incontro come stiamo facendo NOI con TE. Per favore.-


-Ma certo Marco lo capisco, tu sei uno straordinario marito, e scusa se mi permetto, ma non pensi che il problema non sia io?-


-Che intendi?-


-Che tua moglie, era gia’ alterata... Ieri sera l’ho... non ho potuto non sentire la sua voce... E forse, forse c’era gia’ un problema...-


Marco abbasso’ lo sguardo. Magda aveva toccato un tasto dolente.


-Credimi! Sono stata con lei fino a stamattina.-


-Non... insinuerai che e’ per me... io faccio del mio meglio per trattarla con tutti i riguardi perche’ so che Sarah e’ molto sensibile...-


-No certo! Tu sei molto dolce Marco...-
Purtroppo Magda aveva ormai colto la palla al balzo e ghermi’ il braccio del ragazzo nuovamente, il quale stavolta non si sottro’.


-Forse... anche TROPPO.
Come faccio a spiegarti una cosa cosi’ da... Donne?
Ma forse, Sarah a volte ha bisogno di qualcuno che piu’ che essere dolce... la diriga... ecco non guardarmi male! Se fossi una donna capiresti subito! Meglio che sto zitta adesso!-


-No Magda forse ho capito cosa intendi... ma io non sono quel tipo di...-


-Si’ ma non demoralizzarti, cerca pero’ di essere, a volte, un po’ piu’ freddo, piu’ diretto... non devi mica diventare un mostro!.


-Io... faro’ del mio meglio...-


-E’ solo un consiglio che ti do col cuore.
Vi volete bene e IO faccio il tifo perche’ tutto fra voi vada sempre al meglio.
Per questo, adesso, mi permetto di essere un po’ inopportuna!
Fra poco devi andare e lavori molto ogni giorno... lascia che sia io a consigliarti... non puoi fare tutto da solo.


Marco esito’...


 


 



Sarah si era accucciata nel Futon e aveva lasciato alla soffice carezza del cuscino l’onere di seccarle le lacrime!


Il suono della porta blindata che sbatteva annuncio’ l’uscita di Marco.


Marco.
Non l’aveva neanche salutata, ma visto la scenata di prima e ieri era anche capibile!


Si senti’ ancora piu’ in colpa e demoralizzata!
Come mai nonostante la sua dolcezza era proprio verso di lui che sentiva tutta la rabbia dirigersi.
Invece verso Magda metteva radice un altro sentimento...


Perche’era lui a doverla difendere forse?


Sarah poco prima avrebbe potuto andare a stendersi nella loro camera, dove se l’avesse vista Marco l’avrebbe sicuramente avvolta dolcemente... e invece si era rintanata ai piedi quello che ora era il letto della Matrona.
A cui non poteva opporsi.
Verso quella Donna vile che, in cucina, le aveva inferto una tale umiliazione... una parte di Sarah, irrazionale ma incontrollabile provava una sorta di potente... attrazione.
Era affascinata... era...


La porta sbatte e Magda entro’ con vigore torreggiando sull’esile brandina col suo fisico imponente.


Sarah rimase imbambolata a fissarla... lo splendido viso dell’arpia era incorniciato da una fascia elastica che enfatizzava i tratti del viso gretti e maliziosi.
Si era sfilata il top ed i suoi seni notevoli sembravano pronti a schizzarle oltre il reggiseno sportivo nero per a stritolare la giovane.
Ai piedi portava le infami ballerine appiccicose color carne che tanto l’avevano dominata ieri sera.
Le cosce abbondanti e toniche erano fasciate da un paio di leggings anti-cellulite di color grafite estremamente attillati, tanto che si potevano distinguere... i contorni della...


-Ah eccoti qua povera Cara! Vieni non ti fa bene stare qua!-


-Io...-


-Su alzati, vieni cosi’ ti faccio fare qualcosa! Sto andando a fare pilates in soggiorno se non ti dispiace, avrei bisogno di qualcuno che mi tenga i piedi...-


-C-come?-


Un’immagine si formo’ in testa nella testa di Sarah... potente e ipnotica... poi qualcosa, in lei, si spense.


Obbediente la giovane moglie si alzo’ e segui’ la Matrona in salotto.


-Inginocchiati.-


-Si...-


Magda con un sorriso malizioso, ancora una volta torreggiando sopra di lei si sfilo’ le ballerine lasciando che l’odore rancido e pungente invadesse la stanza, la mente e il cuore di Sarah.
Poi si sedette sulle sue natiche morbide e poso’ i piedi in grembo a una boccheggiante Sarah incapace di capire piu’ nulla.


La giovane senti’ le lacrime calde scenderle di nuovo lungo le guance.
Non riusciva a distogliere lo sguardo da quelle piante forti, incrostate di calli giallognoli e rughe profonde e rosate che tanto meravigliosamente contrastavano con il dorso bronzeo dei piedi.
Se quello era uno scontro fra menti: la l’educazione e la dignita’ contro la scaltrezza e la spudoratezza... beh la sconfitta era chiara!


Piu’ fissava quelle spregevoli e divine estremita’ e piu’ avrebbe dovuto dare spiegazioni!
Pero’...
Proprio non ci riusciva.
Non...
Riusciva...


-Che succede Cara?-


-Io... io... scusa... non...-


-E’ tutto okay-
Disse sorridente e trionfante Magda.
-Credimi, E’ normale... lascia che il tuo sguardo si perda...-


-Ma... come...-


-Shhhhh... Guarda... quando ero giovane, ho avuto il dispiacere di avere un paio di ragazzi come il tuo Marco...


Sarah boccheggiava e si limitava ad annuire mentre gli occhi umidi erano catturati dai piedi larghi della Matrona.


-Mezzeseghe... di quelle che se gli dondoli la scarpa sotto il naso sono pronti a dirti “ti amo”... e tu...-


Il cuore di Sarah fece un tuffo.
-Io...?-


-Tu... Cara d’ora in poi cambieranno molte cose qui...-
Rise sfacciata e bellissima.
-Eh si’! Tante cose...-


“Che donna schifosa...” penso’ la ragazza avvilita e confusa, inalando passivamente i vapori di piede.
“Schifosa e Divina.”



CONTINUA!