Mi sentii chiamare: " Giorgio, ma sei proprio tu?:"
Mi girai senza molta convinzione, perché in quella città non conoscevo nessuno, cioè pensavo di non conoscere nessuno.
Mentalmente mi chiesi chi cazzo era quell'uomo che mi sorrideva venendomi incontro.
Non sono mai stato fisionomista e non riuscivo proprio a capire.
Eppure aveva qualcosa di familiare.
" Caserma Piave, 1968 . Non ti ricordi? Carlo Rossi ."
Certo che me ne ricordavo di lui. Avevamo fatto  tutto il ervizio militare insieme
Lo invitai a prendere un caffè al bar e incominciammo a parlare dei bei tempi quando avevamo 20 anni 
Adesso ne avevamo 42 .
Gli dissi che ero li in trasferta per la mia ditta e che stavo andando in un hotel li vicino dove avevo prenotato.
" Assolutamente non devi parlarmi di camera d'albergo " - mi disse - " Tu vieni a casa mia Mia moglie ed io saremo contentissimi di ospitarti..Mi offendo se non accetti"
Con Carlo ero stato molto amico e averlo ritrovato mi aveva reso felice. avevamo molti ricordi in comune e cose da raccontarci
Accettai volentieri il suo invito.
Abitava in una bella casa proprio li vicino.
Si era sposato proprio appena finito il militare, perché aveva ingravidatao la sua ragazza durante una licenza ed era stato costretto a sposarla.
Adesso aveva due figli, Alessia di 21 anni e Alessandro di 18
Dal bar telefonò a sua moglie Luisa dicendole che mi avrebbero ospitato per una settimana
Luisa era una bella donna di 39 anni, più alta del marito di un paio di cm, un fisico asciutto,un bel seno che riempiva un leggero vestito da casa. Sicuramente non indossava reggiseno .
 Pensai che Carlo aveva proprio una bella mogliettina. E ...me la sarei atta volentieri se non fosse stata sua moglie.
Immaginai che oltre il reggiseno non avesse neanche le mutande e la cosa mi provocò non poca eccitazione. 
Mi distrassi parlando con Carlo dei bei tempi antichi, ma guardavo sua moglie mentre armeggiava in cucina preparando il pranzo.
I figli erano fuori e sarebbero tornati non prima delle quattro
Mentre pranzavamo, squillò il telefono di casa.
Carlo si alzò a rispondere. Era la sua ditta che aveva urgente bisogno di lui, anche se era in ferie
Era l'unico che sapeva parlare tedesco e doveva arrivare un cliente importante dalla Germania.
Cercò di rifiutarsi ma poi cedette e disse che sarebbe andato subito.
Mangiò qualcosa velocemente e uscì di casa lasciandomi solo con sua moglie
Ero un po' imbarazzato a stare con una donna che mi piaceva, ma che era anche la moglie di Carlo,  un mio grande amico.
Dopo un silenzio di qualche minuto lei mi chiese di mia moglie.
Le dissi che non mi ero mai sposato 
"Come mai un bel uomo come te non è sposato?"- mi chiese con un'aria civettuola - " Faresti felice una donna"
Mentre parlava  sparecchiava il tavolo piegandosi in modo apparentemente casuale, ma che lasciava vedere il seno dalla scollatura del vestito.
Allo stesso tempo metteva in rilievo un culo facoloso.
Mi stavo arrapando terribilmente e cresceva l'imbarazzo.  Non volevo far vedere la mia erezione, perché pensavo a Carlo e non era giusto tradire la sua fiducia
Luisa mi guardava in un modo....mi chiedevo se lei...ma no ..lei amava il marito...non lo faceva di proposito a mettere in evidenza le sue grazie
" Che caldo ! Io non sopporto questo caldo. Scusami ma vado a farmi a doccia" - mi disse
Andò in camera, poi ne uscì con indosso solo un asciugamano annodato che copriva e non copriva
Entrò in bagno e dopo cinque minuti ne uscì  con i capelli bagnati 
" Se vuoi farla anche te, gli asciugamani sono in camera nell'amadio. Te li prendo" 
La seguii in camera . Lei aprì l'armadio e si allungò per prendere gli asiugamani in alto.
L'asciugamano che aveva annodato per coprirsi si slacciò e lei rimase completamente nuda.
Le misi istintivamente le mani sulle spalle. Sentii il suo corpo sussultare, scesi lungo le sue braccia, lei non si sottraeva e questo mi incoraggiò a continuare.
Ero dietro di lei , in silenzio, il mio uccello duro premeva nei miei pantaloni e sul culo nudo di lei.
Portai le mani sul suo seno duro, marmoreo.
Le toccai i capezzoli appuntiti. Vibrava a ogni tocco.
La feci baciai il collo, piano piano si girò  e le nostre bocche si baciarono, le lingue si attorcoigliarono.
Lei mi slacciò i pantaloni freneticamente, caddero ai miei piedi, le scarpe allacciate mi impedivano di sfilarmeli.
Lei si inginocchiò e ingoiò il mio cazzo con frenesia 
Sembrava una pazza.
La spinsi un po via perché stavo venendo.
Le dissi di farmi finire di spogliarmi.
Lei si sdraiò sul letto aspettandomi.Non ci misi molto, non più di un secondo
Le ricambiai il piacere di prima leccandole la figa.
Era fradicia di umori.
Non persi tempo a leccargliela ancora.
Mi poizionai in ginocchio davanti alla figa,le alzai le gambe e spofondai i miei ventitre centimetri in quella meravigliosa selva di peli biondi
Incominciai a pompare lentamente, lei mi guardava beata. A tratti chiudeva gli occhi.aumentai il ritmo e anche la forza nell'affondo.
Ormai i suoi occhi non si aprivano più. A ogni mio affondo urlava di piacere , gemeva e sorrideva,il suo  corpo si muoveva su e giu per accrescere il suo gradimento.
A un certo punto una fiumana di liquido le uscì dalla figa in un suo godimento pazzesco.
I miei movimenti accelerarono e finalmente anche per me venne il godimento e 9il mio sperma le riempil la figa
Mi abbandonai stremato su di lei . Ci0 baciammo appassionatamente.
" Grazie nE avevo roprio bisogno" - mi disse - "sono anni che non faccio sesso "
La cosa mi sbalordi.
Conoscevo Carlo come grande scopatore e adesso...
"Non so cosa è successo una decina di anni fa, ma è  cambiato."
Si era fatto un po' tardi e qualcuno della famiglia poteva rientrare e ci rivestimmo.
Luisa andò a pulire i piatti e io mi misi a guardare la tv. Ogni tanto lei veniva a baciarmi felice facendomi intendere che si aspettava altre scopate.
Dopo neanche mezz'ora tutti gli altri erano rientrati.


Alessia era una bella ragazza , alta circa 1,75 e magra. Capelli biondi e occhi verdi. Un seno non molto abbondante, gambe stupende.
Lavorava in un negozio di abbigliamento firmato del centro come commessa. Per questo vestiva un bel abito nero attillato scarpe acon un tacco non molto alto.


Il padre le disse chi ero e che sarei stato li in casa una settimana. Lei sembrò  quasi non sentire, guardò di sfuggita e se ne andò in camera sua. Pensai fosse molto stanca.
Riapparve dopo un po di tempo. Aveva fatto la doccia e si era cambiata i vestiti.
Indossava solo una maglietta senza maniche e un pantaloncino. Ero sessualmente scarico ma ...mi venne duro. Se aveva preso dalla madre....


Alessandro invece era un ragazzone  alto 1,90, Durante le vacanze faceva il cameriere in un ristorante.Anche lui biondo e occhi chiari come la sorella.
Mi stritolò quasi la mano da vero atleta 


Era proprio una bella famiglia!


La serata passò tranquilla, dopo cena chiacchierai un pò con Carlo bevendo un po di birra.
Luisa si comportava da buona padrona di casa cercando di non mostrare alcuna confidenza con me.
I  ragazzi ascoltavano musica ognuno con il proprio mangiacassette e auricolare senza mostrare alcun interesse verso di me


Alle dieci in punto andammo tutti a dormire.
La mattina dopo mi alzai alle 6.30 per essere alle 8 in azienda.
Quando andai in cucina, trovai Alessia che stava preparando il caffe .
Era ancora in camicia da  notte molto leggeta visto che eravamo  in estate.
La  luce del sole filtrava attraverso il tessuto leggero e lasciava intravedere le forme del suo corpo.
Era una immagine terribilmente sensuale e dovetti faticare a nascondere l'erezione che mi aveva procurato. 


Per fortuna Carlo arrivò a salvarmi dall'imbarazzo
Passai la giornata in azienda e alle sei tornai a casa.
Invitai tutta la famiglia in pizzeria per quella sera.
Alle 8 eravamo seduti tutti e cinque a un tavolo in pizzeria.
Carlo sedeva a  un  capotavola, io all'altro, Alessandro a lato del padre con a fianco sua sorella, mentre Silvia era seduta sul lato opposto.
In pratica mi ritrovai con le due donne ai miei lati.
Come sempre Silvia si mostrava distaccata, mentre i ragazzi sembravano quasi scocciati.
Ordinammo le pizze che ci furono consegnate in tempi abbastanza veloci, anche perchè eravamo gli unici clienti.
Ad un tratto mi sentii toccare la gamba. Immaginai fosse Luisa, ma mi resi subito conto che lei era abbastanza distante e anche alla mia sinistra ,mentre  la manina mi aveva toccato la gamba destra
Guardai Alessia ma era intenta a mangiare come niente fosse.
Avevo forse immaginato tutto?
Dopo un pò avevamo finito la pizza e chiesi se gradivano qualcosa ancora da mangiare.
Proposi un pezzo di torta o un gelato.
Mi rispose Carlo dicendomi che gradivano ma era meglio aspettare ad ordinare perchè erano gonfi per la pizza ed era meglio muoversi un pò .
C'era un bel cortile alberato e  potevamo fare due passi e fumare una sigaretta.
Silvia ed Alessandro dissero che preferivano stare seduti mentre Carlo e Alessia vennero in giardino con me.
Dopo aver fumato una sigatetta, Carlo si allontanò per andare  in bagno 
Alessia mi si avvicinò e mi sussurrò: "Stamattina ti sei eccitato per me. Cosa stavi immaginando porcellino?"
E mi sorrise per la prima volta
Tutto il resto della serata , mi tornavano in mente quelle parole e fantasticavo sul loro significato
Alle dieci andammi tutti a letto come la sera prima.
Mi ero appena addormentato, quando mi accorsi che  non ero solo in camera.
Una donna era nella stanza. Pensai subito a Luisa. Si tolse i vestiti ed entrò veloce nel letto.
Era Alessia. Mi baciö in modo appassionato mentre la sua mano mi esplorava i genitali con un tocco lieve.
In breve il mio cazzo svettava duro e lei incominciò a baciarlo, Lo scappelló e leccava leggermente la cappella
" Non ho mai visto un bel cazzo cosi lungo e grosso" - mi sussurró - " Lo voglio subito. Non ti preoccupare . Prendo la pillola"
Ero eccitatissimo. C'era un tavolino in camera, sollevai Alessia dal letto e la poggiai a sedere sul tavolino.  Stando in piedi non ebbi problemi a infilare quella stupenda passerina . 
Di solito incomincio con movimenti lenti, ma ero cosî eccitato che incominciai a stantuffare con violenza. Quella posizione mi permettwva di tirarlo quasi tutto per poi affondare fino in fondo.
Dopo solo due affondi lei venne con un grido che soffocai con un bacio mentre continuavo a fottere selvaggiamente.
All,improvviso sentii abbracciarmi da dietro e delle mani che toccavano le mie palle.
 Mi girai e vidi dietro di me Silvia, anche lei nuda
Nessuno parlava.
Silvia aiutó sua figlia a scendere dal tavolino e l'abbracció in silenzio
Ci fece segno di metterci tutti a letto.
Potevo sbagliarmi, ma ebbi la netta sensazione che c´era complicita´ fra madre e figlia.
Luisa non aveva gridato allo scandalo vedendo la figlia scopare e Alessia non aveva mosso neanche un sopraciglio vedendo arrivare la madre nuda
Io dal mio canto ero felice della situazione
Mormorai alle due donne di mettersi carponi sulla sponda del letto in modo da avere le loro fighe all´altezza giusta
Visto che Luisa poteva essere ancora un po´ fredda, mi piegai a leccarle un po´ la figa, ma sentii che era gia´ abbastanza pronta, visto che le mie dita entrarono senza problemi.
La loro posizione mi offrivano la vista dei culi per cui affondai l´indice nel buchetto di Luisa, anche li non trovai difficolta´. 
Nella mia mente cambio´ immediatamente l`obiettivo. Cercai rapidamente il tubetto del lubrificante nella borsa ( ne avevo sempre per qualsiasi evenienza) e lubrificai ben bene i due orifizi
Puntai il cazzo sul culo di Luisa e sprofondai per qualche centimetro dentro. La troia sembrava gradire, ma mi tirai fuori. Misi altro lubrificante sul mio uccello 
fino alla base e puntai il culetto di Alessia.
La sentii opporre un po´ di resistenza. Fermai la mia avanzata, dopo un secondo lei incomincio´a spingere piano piano fino a quando non lo ebbe tutto dentro.
Lentamente tornai indietro e poi riaffondai senza nessuna resistenza. Luisa si era stesa sotto la figlia e con le mani masturbava la figa di Alessia e mi toccava le balle 
Alessia godeva terribilmente mentre la stantuffavo sempre con maggiore violenza
Venni in un modo incredibile. Riempii quel culetto con una quantita´ enorme di sperma.
Tirai fuori l´uccello flaccido sporco di sperma e di merda. La bocca di Luisa se ne impossesso senza curarsi di nulla e mi fece rizzare ancora una volta.
Alessia intanto le leccava la figa
In breve ero pronto per il culo di Luisa
Affondai senza alcuna resistenza in quel bel panettone ben piu´ grande di quello della figlia.
Con lei non dovevo preoccuparmi perche´ lo aveva ben collaudato. Andai avanti per molto perche´non avevo bisogno di eiaculare, visto che lo avevo appena fatto nel culo di Alessia
Per fortuna le altre camere da letto erano abbastanza lontano e non potevano sentire le urla di piacere.
La ragazza, durante la monta della mamma, aveva ripetuto i gesti di Luisa quando a scopare era lei.
E anche la sua bocca ripuli´il mio cazzo quando lo ebbi tolto dal culo di Luisa.
Non avevamo piu´forza. Ci coricammo insieme e mi addormentai con loro al mio fianco.
Quando mi risvegliai una mezz´ora dopo, ero solo.


Per fortuna i due uomini della famiglia non si erano svegliati e ora tutti dormivano nel loro letto
Al mattino trovai in cucina tutta la famiglia  a fare la colazione.
Le due donne mostrarono quasi di non accorgersi della mia presenza, erano proprio brave a fingere.
Carlo mi chiese se mi faceva piacere andare con lui in piscina dopo il lavoro.
Accettai con piacere
Alle sei del pomeriggio eravamo a nuotare 
Dopo un´ora uscimmo dall´acqua e ci recammo nello spogliatoio per fare la doccia e cambiarci.


Il locale delle doccie aveva otto postazioni affiancate su due lati della stanza. Eravamo da soli nello spogliatoio.
Carlo ridendo disse che era come ai bei tempi del militare quando facevamo la doccia tutti insieme nudi
Mentre facevo la doccia chiusi gli occhi perche´ lo shampoo mi colava sulla faccia
Mi sentii toccare l´uccello
`` Ho sempre invidiato il tuo uccellone Giorgio, mi piace moltissimo´´ 
Rimasi allibito. Venti anni prima ero io che invidiavo lui che si era scopato tutte le donne che incontrava.
Le sue mani non si staccavano dal mio cazzo e lo massaggiavano come solo un uomo sa fare, perche´ conosce quello che piace.
Ho sempre pensato che pochissime donne sanno fare godere un uomo con le mani
La doccia era a tempo per cui non erogava piu´acqua. Non sapevo cosa fare, se dargli un calcio e mandarlo via, mandarlo via con un sorriso facendo finta che era
tutto uno scherzo o...... Era um mio amico... mi stava ospitando... gli avevo scopato moglie e figlia....un po´ di rimorso 
dovevo provarlo... 
Intanto il cazzo era ben duro e io rimanevo impalato.
Carlo si piego´ per leccarmelo ....meglio delle sue due troione...sapeva proprio farlo ...
La porta dello spogliatoio si era aperto e due uomini erano entrati. Carlo si interrupppe e in cuor mio la cosa mi dispiacque
Ci infilammo l´accappatoio in fretta e andammo a vestirci
Per un po´non ci parlammo. Quando eravamo quasi a casa, Carlo fermo´ la macchina e mi parlo´
´´ Giorgio, probabilmente tu sei un bacchettone come quasi tutti. Pensi forse anche tu che l´amore e il sesso fra uomini e´ un peccato.
Dieci anni fa ho scoperto questa mia tendenza e ne sono felice
Ho una relazione stabile con il mio dirigente. Lui mi chiama dicendo che e´ un problema di lavoro, invece perche´ mi vuole
Mi dispiace per Luisa a cui voglio bene , ma penso che se ne sia fatta una ragione. Mi piace piu´ prenderlo che darlo.
Scusa per prima, ma io ti voglio, Voglio il tuo cazzo´´
Non sapevo cosa rispondere e , in effetti , non dissi nulla.


Entrammo in casa e la serata scivolo´via come le altre.
Alle nove Alessia era uscita con una sua amica per andare al cinema e sarebbe rientrata molto tardi.
Luisa disse che aveva mal di testa, ma forse voleva farmi sapere che quella notte non avrebbe scopato con me.
Carlo era il solito. Nulla che facesse intendere qualche problema.
Andai a letto e mi addormentai in un attimo, ma subito dopo ero di nuovo sveglio.
Carlo era entrato.Indossava giusto le mutande . Si sedette sul letto. Voleva parlarmi o....?
Era la seconda ipotesi.Si libero' delle mutande e si stese davanti a me , di spalle-
Con la mano cercava il mio uccello, lo trovo' e incomincio' a segarlo leggermente fino a farlo diventare duro
Dopo il discorso che mi aveva fatto in macchina, avevo messo in conto anche che poteva succedere quello che stava succedendo.
Allungai la mano a prendere il tubetto del lubrificante e glielo spalmai sul culo e subito dopo lo inchiappettai senza sforzo alcuno
Altro che la maoglie e la figlia. Il culo del mio amico era una delizia sublime.
Mi chiedevo cosa poteva succedere se una delle donne fosse entrata in quel momento.
Carlo non aveva detto neanche una parola. Emetteva solo gridolini di piacere ad ogni mio affondo
Con la mano cercai il suo membro. Pensavo di trovarlo moscio, invece era bello duro
Non capivo più niente, stavo scopando un uomo, mi piaceva e mi piaceva anche quel cazzo. Era la prima volta che toccavo un cazzo eretto che
non era il mio.Incominciai a segarglielo mentre lo inculavo. Sborrammo contemporaneamente. 
Rimasi per molto tempo dietro di lui con l'uccello ormai afflosciato dentro al suo culo
Si alzo' e senza parlare uscì dalla camera
IL giorno dopo fu senza particolari novità nel senso che mi scopai Luisa e sua figlia ancora insieme nel pomeriggio e Carlo la notte.
Mi sveglai stanco del super lavoro che mi toccava fare. In cucina c'era solo Alessandro.
Mi disse "Bella la vita, Vero? " e mi diede una pendrive
" Se ha un pò di tempo libero oggi sul lavoro guardi i filmini. Sono davvero divertenti. Io li ho guardati un sacco di volte"
Non diedi molta importanza alle sue parole. Pensai che erano filmini scaricati da youtube di qualche artista che piace ai ragazzi
Dopo pranzo avevo un'ora di tempo prima di riprendere il lavoro. Pensavo di farmi un sonnellino in ufficio come sempre, ma pensai che potevo guardare un filmino 
Certamente mi avrebbe conciliato il sonno
Rimasi sbalordito. C'erano tutte le mie performances di quei giorni, un pò scuro ma si capiva benissimo cosa si faceva e chi erano i protagonisti
Quel gran figlio di puttana aveva messo Ip-cam in tutte le camere per spiare .
Un pò mi incazzai per la violazione della mia privacy, ma un pò mi eccitava vedere quelle scopate
Mi chiedevo perchè mi aveva dato quei filmini, sicuramente mi voleva ricattare 
Altra spiegazione non c'era
Ma poi pensai che non mi poteva far nulla . E allora?
Alessandro mi aspettava nel parcheggio. La solita aria sorridente e annoiata
La mattina mi aveva parlato dandomi del LEi e adesso mi diede subito il tu
"Allora che ne dici? Belli vero? Non ti preoccupare, non sei il primo e neanche l'ultimo a scoparsi mia madre e mia sorella. Sono affiatate come... madre e figlia , amore materno. 
Se lo vuoi sapere, lavorano quasi sempre in coppia. Direi che sono molto brave
Papà è stata una sorpresa. Non aveva fatto mai niente"
Continuavo ad ascoltare senza dire una parola, chiedendomi in cuor mio dove voleva arrivare
Alla fine mi disse cosa voleva.
" Andiamo in appartamento che ho preso in affitto con i miei amici per scopare"
Pensai che tale padre, tale figlio. Anche a lui piaceva prenderlo piuttosto che darlo
In fin dei conti quel ragazzone me lo sarei fatto volentieri .
L'appartamento era niente altro che una camera in una casa vecchia con ballatoio e un gabinetto comune sul ballatoio 
Ero abbastanza in tiro. Non era sua sorella, ma rispetto al padre era decisamente meglio
Mi sbagliavo tremendamente !!!
Mi prese da dietro e mi immobilizzò con le sue braccia fortissime . Premeva il suo cazzo duro sul mio culo.
Quali erano le sue intenzioni mi appparivano chiarissime.
Voleva mettermelo dentro 
Ero terrorizzato.
Ero vergine nel didietro e volevo restarci
"Dai non preoccuparti. Lo hai messo nel culo a tutta la mia famiglia e hai visto che è piaciuto a tutti. Anche a me piace prenderlo, ma oggi voglio fare questo piacere a te"
A pensarci bene era vero che era piaciuto a tutti
Stranamente mi si era gonfiato l'uccello. Non me ne stavo rendendo ancora conto ma la cosa mi arrapava.
" OK ci sto" - dissi - "Però fai attenzione. E' la prima volta"
In pochi secondi eravamo nudi. Alessandro mi prese il cazzo fra le sue mani e me lo accarezzò dolcemente. Lo stesso feci io.
Mi fece sdraiare sul letto e lui si sdraiò nella posizione del 69. Era chiaro quello che volevo. Gli leccai le palle e lui fece lo stesso con me
Gli scappellai il suo cazzo e lui scappellò il mio. Ripeteva tutto quello che facevo. Era una cosa che mi piaceva moltissimo.
 Non avevo mai pensato di trovarmi in una situazione come quella in cui mi trovavo, ma non mi stavo più ponendo problemi.
Mi piaceva e questo era sufficente.
Alessandro mi pose un dito in culo cercando di penetrarmi. La mai reazione fu di stringere le natiche.
Gli dissi che in borsa avevo il solito tubetto di lubrificante e mi allungai per prenderlo.
Glielo passai e gli dissi di ungere ben bene. Me ne stese un po fra le natiche e spinse ancora una volta il dito che sprofondò nel mio culo dandomi una
sensazione di piacere. Lo girò e rigirò un poco per allargare il buco e lubrificare-
Poi se lo spalmò in abbondanza sul suo membro. Non era lungo come il mio, ma non era piccolo.
Mi fece alzare dal letto e mi disse di appoggiarmi con le mani al comò con il corpo a 90 gradi
Sentii la punta del suo cazzo appoggiarsi al buco del mio culo.
Forzò leggermente. Lo sentii entrare ma non mi faceva male come pensavo. Il ragazzo ci sapeva fare. Non aveva affondato del tutto. Mi mossi piano piano nei due lati forzando un poco per 
farlo entrare tutto. Lui stava fermo e questo mi tranquillizzava. Lo sentii venirmi quasi in gola. ERa entrato tutto.
Alessandro ora si muoveva piano in senso laterale, poi si tirava fuori, riaffondava muovendosi anche di lato per accrescere il nostro piacere
I movimenti dientavano sempre più veloci e il mio uccello sempre più duro e avrei voluto avere sua madre o sua sorella a portata di cazzo, avremmo fatto un bel "trenino"
Nella testa si inseguivano mille idee, nel culo tanto piacere. Non avrei mai pensato che si potesse godere tanto a prenderlo. Eppure stavo godendo da matti
Alessandro mi sborrò nel culo. Sentii la massa calda e liquida riempirmi tutto. 
Si tolse subito e come un invasato mi disse di rendergli il piacere. Subito non compresi, ma quando assunse la posizione a novanta gradi , capii.
Non feci nessuna fatica a incularlo e dopo due minuti lo riempii di sperma
Eravamo stremati tutti e due. Ci abbandonammo sul letto esausti
Mi venne l'idea di baciarlo per il piacere che mi aveva dato, ma mi trattenni. 
Sarebbe stato troppo
Tornammo a casa e tutto rientrò nella normalità
Mia madre mi diceva sempre: " Alla tua età dovresti farti una famiglia "
In effetti mi ero fatto una famiglia, ma forse mamma non intendeva in quel senso