Giada è immersa nella sua lettura, in pratica è come se non ci fosse, io per aver risposto a un saluto di Sara, ricevuto tramite whatsapp, ho dato inizio a una vera chat tra noi due. Mi sento come un pesciolino che ha abboccato l’amo, e questa volta da predatrice sono diventata la preda della bella vedova. Un semplice saluto della buonanotte ha dato inizio a uno scambio di messaggi che da innocenti si sono prima trasformati in provocatori e poi in espliciti messaggi erotici. Sono seduta sul divano e ho scambiato pochi ma inequivocabili messaggi con la mia vicina Sara, le domande del suo ultimo messaggio mi fanno presagire che vuole propormi qualcosa e mentre rielaboro cosa fare ricevo una foto. Apro il messaggio e guardo la fotografia, la qualità è pessima, ma ho la sensazione che la qualità della fotografia è voluta, ritrae un seno dall’areola piccola e bruna dalla quale spicca un capezzolo dritto che punta verso il cielo. Il “Bip” annuncia l’arrivo di un nuovo messaggio con scritto: “Ora tocca a te”. Resto un attimo interdetta, non mi pongo il problema di rispondere ma come farlo senza che Giada se ne accorga.


 Abbasso il cellulare, divarico leggermente le gambe e senza utilizzare il flash scatto, non controllo e invio. Sara subito risponde; “nonostante la poca luce è bella, non sai in questi giorni quante volte ho sognato di baciarla, di leccarla e delicatamente penetrarla, ti va di andare in bagno facciamo una videochiamata?”


Sono combattuta se lasciarla con la sua voglia senza però toglierle la speranza o alzarmi e andare in bagno per godere con lei in una videochiamata erotica.


Sara aspetta di conoscere la mia decisione, ed io devo decidere velocemente se voglio evitare che quell’elettricità che si è creata non svanisce nel nulla.


Mi alzo, Ralf mi segue ed entra con me nel bagno, avvio la videochiamata; come avevo immaginato Sara subito, mi risponde, è distesa sul suo letto matrimoniale e indossa una sottoveste di raso e pizzo nero. Mi dice subito che mi vorrebbe al suo fianco, io scherzando le dico che se allunga la mano può toccarmi, infatti, a separarci c’è un muro di poche decine di centimetri. Subito risponde che lo vorrebbe abbattere quel muro cosi da potermi abbracciare. Le chiedo di accendere la luce grande, perché l’illuminazione dell’abatjour non rende giustizia alla sua bellezza. La vedo che si alza chiude la porta della camera e accende la luce, la sua figura si staglia netta nella stanza, quella sottoveste esalta tutte le sue curve evidenziando un ventre piatto e un culo ad alto e sodo, la parte superiore della sottoveste è in pizzo e genera un effetto vedo non vedo nascondendo in parte il bel seno. Io sono in piedi nel bagno con il culo appoggiato al lavandino, il mio cellulare inquadra il mio viso fino al ventre, istintivamente alzo la mia gamba sinistra e l’appoggio sul bordo del bidè. Sara con movimenti sapienti fa scivolare prima la spallina sinistra e a seguire la destra, la sottoveste senza nessun sostegno è risucchiata dalla forza di gravità verso il basso finendo ai suoi piedi, sento la sua voce che m’invita a mostrarle il mio corpo. Io come un automa sfilo la maglietta restando completamente nuda, dico a Sara che vorrei vederla godere e lei senza alcun indugio apre il cassetto del comodino ed estrae un dildo di colore nero dalle dimensioni ragguardevoli. La mia mente mi ricorda che avevo visto un “giocattolo diverso, particolare”, cerco di riordinare le idee e trovare il modo per farle capire che vorrei vederla utilizzare “il giocattolo speciale”. Mentre avveniva tutto questo, Ralf trovandosi la mia figa a portata di bocca inizia a leccarmela, causandomi una scarica elettrica che non passa inosservata a Sara che subito mi chiede cosa avessi. Facendo attenzione a non inquadrare Ralf le dico che sono scossa dall’immagine del suo bellissimo corpo, a noi donne i complimenti piacciono, aggiungo che vorrei possederla ma non con quel giocattolo nero, vorrei utilizzare qualcosa di particolare. Sara coglie l’allusione e cosciente che il suo giocattolo particolare l’ho già visto, si dirige verso il comò apre il cassetto e la vedo che solleva degli indumenti e prende quel dildo dalla forma animalesca. La sensazione iniziale che mi faceva sentire preda in quel momento scompare facendomi sentire nuovamente sicura della mia sessualità e delle scelte. Sara inquadra quel giocattolo particolare e mi dice che navigando in internet aveva scoperto un modo sconosciuto che la eccitava e dopo qualche ricerca si era concessa un regalo giacché da anni non ha più un vero rapporto sessuale.


Mentre lei mi fa partecipe dei suoi segreti RALF, affonda sempre più la lingua nella mia figa colpendo ogni angolo anche quelli più profondi, che mai nessuno aveva sfiorato prima. Sento che mi sta facendo arrivare all’orgasmo per cui con una scusa dico a Sara che devo chiudere e che la richiamo tra cinque minuti. Poso il cellulare sul lavandino e subito con la mano libera mi allargo le grandi labbra consentendo al mio amante a quattro zampe di penetrare più in profondità, Ralf sembra che si stia abbeverando tra le mie gambe, e se considero che dalla mia vagina escano abbondanti umori posso affermare che beve il mio piacere. Mentre rielaboro, quanto sta succedendo sono sconvolta dall’orgasmo pazzesco, mi accascio facendo ben attenzione a mantenere le gambe aperte e il contatto con quella lingua che saetta tra le mie gambe, è un susseguirsi di orgasmi, uno più potente del precedente. Godo, all’apice del piacere squirto nella bocca del mio nuovo amante, inizio ad accarezzare Ralf, la mia mano percorre tutto il suo dorso, inconsciamente passo ad accarezzarlo sotto il ventre, la mia mano va a cercare il suo fodero peloso, lo tocco e dopo poco nella mia mano sento qualcosa di umido e molto caldo. Mi sporgo di lato per vedere che cosa avviene nella mia mano, e noto che dal fodero di pelo è uscito un bastone sottile di un rosso intenso lucido di secrezioni. Lo strigo e accenno con la mano un timido movimento che va avanti e indietro, Ralf inizia a muoversi come se stesse montando la mia mano e il suo affare cresce velocemente fino ad assumere dimensioni per me inimmaginabili. Il giocattolo particolare di Sara in confronto era piccolo, io sego il mio bel cagnone e lui eiacula tantissimo, una sensazione forte ma anche molto strana, lo sperma e quel pisello gigantesco sono caldissimi, alla base del fodero si è formata una specie di palla, Ralf continua a zampillare quasi come se fosse una fontana che non si prosciuga. Io sono estasiata ho fatto godere il mio bel cagnone, ora velocemente devo ripulire tutto e riconnettermi, Sara mi sta aspettando, prendo lo strofinaccio asciugo il pavimento e subito mi lavo le mani.  Ralf si lecca il suo enorme bastone ancora gonfio che gli penzola tra le zampe, è di un rosso intenso nulla a che vedere con un cazzo umano. Chiamo la mia bella vicina che mi risponde immediatamente, si fa trovare nuda a gambe divaricate con il suo dildo piantato nella passera. Mi dice: ”Fiorella scusa non ho resistito, saperti a pochi metri nuda mi ha messo una tale smania che ho iniziato a carezzarmi, poi ho immaginato che Ralf ti salisse in groppa per penetrarti e allora ho iniziato a pompare questo giocattolo sempre più veloce e sempre più dentro, ora guardami mentre godo per te e per il tuo bel cagnone”, detto questo, inizia a gemere e dopo la vedo sobbalzare come se fosse un’epilettica. Il tempo trascorre Sara continua a godere ed io a giocare con il mio clitoride alterno lo sguardo tra il piccolo monitor del cellulare e il cazzo ancora turgido di Ralf, come ha detto Sara lo immagino che entra nella mia figa, e in meno di dieci minuti, mi abbandono al mio secondo orgasmo. Guardo la mia vicina e le dico che avrei voluto averla tra le mie braccia e lei mi risponde: “Facciamo che questo è stato l’antipasto e presto passeremo dal virtuale al reale, e se vuoi, faremo partecipare anche Ralf”. Parliamo ancora ancora un po’ mi confessa che sente tanto la mancanza del marito, che con lui ha fatto tantissime esperienze e che era uno con cui a letto non ci si annoiava, che nonostante avesse due figli adolescenti avevano vissuto il sesso liberamente. Io guardo Ralf e vedo che il suo bastone sta ritornando normale, saluto Sara e lei prima di lasciarmi mi chiede se domani avrò impegni, io rispondo che sono libera allora ni dice se la posso aiutare a cercare delle cose in soffitta, ci accordiamo per vederci nel pomeriggio e chiudo la videochiamata. Lavo i denti, mi rinfresco tutta e in particolare rinfresco la mia passera che è in fiamme, il massaggio con il sapone Vagisil ha un effetto lenitivo e rinfrescante, rimuovo i miei umori e la saliva di Ralf, metto la maglietta in lavatrice e dopo essermi pettinata tutta nuda, corro in camera per indossare una maglietta pulita. Giada è ancora distesa sul letto immersa nella sua lettura, mi stendo al suo fianco e senza disturbarla l’abbraccio, in pratica il mio corpo s’incastra con il suo, il suo avambraccio destro è tra le mie tette mentre con il mio braccio le avvolgo il corpo all’altezza dell’ombelico. Resto immobile così per qualche minuto, la mia testa è appoggiata alla sua spalla e sento il suo profumo dolce e sensuale. Alzo leggermente la testa e delicatamente le bacio il collo, lei continua a leggere, ma passa il libro nella mano sinistra liberando così la destra, con indifferenza appoggia la mano libera sul mio ginocchio carezzandolo delicatamente. I miei baci sul collo di Giada diventano più insistenti, con la lingua gioco con il lobo dell’orecchio e conoscendone la sensibilità sono in attesa della reazione di Giada che non tarda ad arrivare. La mia amante lascia cadere il libro si gira verso di me e mi bacia intrufolando la sua lingua serpentina nella mia bocca. Mi conosce talmente bene che subito dopo il bacio mi dice: “ sono curiosa di sapere cosa hai combinato, raccontami tutto”. In un attimo, dentro di me, si è scatenato un tripudio di eccitazione e desiderio! Giada che immersa nella lettura sembrava essersi estraniata aveva percepito che intorno a lei qualcosa di molto interessante stava succedendo. Io volutamente sono reticente così da farmi pregare, Giada sposta la sua mano e mi accarezza l’interno cosce, si sposta verso l’alto, lentamente arriva nel punto in cui le due gambe s’incontrano e formano un solco che è la porta del piacere.  Si ferma, resta alcuni interminabili secondi immobile, poi riparte, sfiora la mia vagina e passa ad accarezzare il mio ventre piatto. La guardo negli occhi con uno sguardo misto tra delusione e implorazione, ma è il suo modo di punirmi per la mia reticenza per non renderla partecipe di quanto è successo nel bagno. Mi muovo per cercare di andare incontro a quella mano, ma lei sfugge, mi tortura e allora io decido di dirle della videochiamata che c’è stata con Sara e di come ho fatto godere Ralf. Tra noi non ci sono segreti, e com’è nostra abitudine le racconto ogni particolare. Giada mi ascolta interessata, le sue mani sono ritornate ad accarezzare la parte più sensibile del mio corpo; anche se non ce ne era bisogno, il racconto contribuisce ad aumentare la nostra eccitazione, tra noi basta uno sguardo o una carezza per scatenare una vera tempesta ormonale, le nostre mani delicatamente percorrono in un andirivieni le nostre vagine e il livello del piacere che ne deriva è testimoniato dall’abbondanza dei loro umori. I nostri corpi si cercano e si danno reciproco piacere, e incastrati sono sopraffatti dalla stanchezza, abbracciate come un solo corpo ci addormentiamo.