Io e Eleonora stavamo insieme da 1 anno ormai, ma le cose tra noi non stavano funzionando, avevamo cominciato a frequentarci dietro pressioni dei nostri genitori, ci conoscevamo già dall’adolescenza ma poi ci eravamo persi di vista per almeno 10 anni, finché una volta single entrambi i nostri genitori ci avevano combinato un incontro.


Io avevo da poco compiuto 28 anni, lei 32, non ci parlavo dai tempi delle medie quando mi dava ripetizioni di inglese, fisicamente ci eravamo piaciuti subito, lei alta e mora con carnagione olivastra, fisico slanciato, seno sodo e culo niente male, io alto, atletico, moro con occhi verdi. Uscimmo un paio di volte poi finimmo a letto insieme, mettendoci insieme poco dopo.


Se i primi tempi le cose andavano abbastanza bene, tanto che mi invitò a condividere con lei il suo appartamento, nei successivi tempi le cose iniziarono deteriorarsi. Troppo diversi. A lei piaceva uscire, io preferivo stare a casa a guardare un film; lei amava la montagna, io il mare; lei amava gli aperitivi, io li odiavo. All’anniversario del nostro fidanzamento ci ritrovammo faccia a faccia a discutere del nostro futuro, eravamo pronti a lasciarci, lo avremo fatto quella sera probabilmente…se io non avessi richiesto un particolare regalo d’addio.


Avevo da tempo una fissa e visto che ormai il mio rapporto con Eleonora era alla frutta glielo chiesi, “prima di lasciarci…mi faresti le corna?” chiesi alla mia ragazza. Lei sgranò gli occhi, credeva scherzassi, ma non stavo scherzando, volevo provare quella sensazione che tanto mi eccitava almeno una volta nella vita, e visto che di li a poco sarei tornato single, tanto valeva fare quella proposta a Eleonora. Lei non la prese benissimo, mi dette del maiale, si rallegrava che stava per rompere con un simile pervertito. Fece un monologo di un minuto e non trovando alcuna risposta da parte mia tacque per un altro minuto. “Vorresti le corna? Non ti importa con chi?” esordì improvvisamente, sussultai scuotendo il capo con cenno negativo, “c’è un collega, Massimo, che mi fa il filo da mesi, e mi piace un sacco, ma per rispetto verso te non ho mai assecondato le sue avance…domani lo porto a casa…” esclamò convinta.


Quella sera dormii sul divano, non facevo alche che pensare a Eleonora con un altro e mi eccitavo sempre più fino a dovermi segare.


L’indomani rientrai dopo il lavoro prima di Eleonora, eravamo rimasti d’accordo che mi sarei nascosto in terrazzo e avrei osservato il tutto dalla porta vetri, che dava visuale proprio sul nostro letto. Non dovetti aspettare molto, poco dopo le 18 Eleonora e Massimo varcarono la soglia della camera, stavano limonando duramente togliendosi i vestisti e seminandoli per tutta la stanza. Eleonora si gettò sul letto, mentre Massimo andava a sfilarle le mutandine andando con la sua bocca a lessare la patata della mia ragazza che si abbandonava a gemiti di piacere, vedendo la scena comincia a menare il mio uccello su e giù, Massimo sembrava saperci fare, tanto che fece raggiungere l’orgasmo a Eleonora in pochi minuti. I due amanti si scambiarono le posizioni, ora era Massimo sdraiato sul letto e Eleonora accucciata sul suo sesso, il pene del collega era durissimo e ora veniva accolto nella bocca della mia ragazza per un meraviglioso pompino. Eleonora si stava impegnando parecchio per dare soddisfazione al suo amante e questi apprezzò parecchio il lavoro, schizzandole in faccia. Ora stava per venire il piatto forte, Eleonora lo raggiunse sul letto, si girò verso di me e senza togliermi gli occhi di dosso prese tutto il cazzo di Massimo nella figa, facendosi impalare di fronte a me in posizione di reverse cowgirl. Vedendo quell’azione sborrai sul vetro, ricevendo di tutta risposta un sorrisino malizioso e un gesto delle corna. I due continuarono per qualche minuto, poi cambiarono posizione, Eleonora si distese a pancia in su, Massimo le afferrò le gambe alzandole al cielo e la penetro. Stavo per venire di nuovo, non ero mai stato così eccitato, sentivo Eleonora gemere e Massimo sbatterla con gran vigore. Venni nuovamente contro il vetro e la stessa cosa fece il collega della mia ragazza, dopo gli ultimi colpi decisi sfilò il cazzo dalla figa e concluse l’opera sborrando sopra la vulva, Eleonora come un’avida troia si passo la mano sulla patata raccogliendo il seme e portandolo poi alla bocca, gustandoselo tutto. Massimo si rivesti e lasciò il nostro appartamento, sapendo perfettamente che sarei dovuto rientrare di li a poco.


Una volta andato via rientrai in casa dalla porta finestra, Eleonora era ancora distesa sul letto dedicandomi uno sguardo perverso, “allora? Cosa si prova a essere cornuti?” mi domando mentre mi accucciavo sulla sua figa annusandola; emanava un forte odore di pene e sborra e la cosa mi eccitava da morire. “Non sono mai stato così eccitato…il porco ha sborrato sopra la mia figa?” domandai leccandogliela, lei rise “si, ha segnato il territorio…la prossima volta lo faccio venire dentro” mi rispose ridendo. Eccitato presi il mio cazzo e lo infilai nella mia ragazza, fu la miglior scopata che avessimo mai fatto.


Dopo quel giorno, non ci lasciammo più, scoprii il piacere delle corna e della goduria impagabile provata nel vedere altri cazzi nella vagina che dovrebbe essere di mia esclusiva, e da quel giorno Eleonora ne ha presi di diversi uccelli, tanto che in intimità la chiamo la Ornitologa. Il sesso tra noi ora è fantastico come non lo è mai stato e siamo legati più che mai, tanto che a breve ci sposeremo.

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