So cos'è successo e, nonostante il mio disappunto, sono qui a raccogliere quelle poche briciole di passione che la vita ha voluto concedermi.
Sembra tranquillo e disinvolto, come se non fosse successo niente, ha tradito la mia fiducia e non lascia trasparire la seppur minima ombra di rimorso.
Sono qui a lasciarmi togliere i vestiti, nonostante tutto.
Adoro quando, con una lentezza spasmodica, mi sfila l'intimo guardando il mio sesso in adorazione. Lui non guarda. Lui venera. Glielo si legge negli occhi che freme di desiderio ma sa rispettare i tempi lui, non ti assale. E' come se si dilatasse il tempo e lui è li, tra le mie gambe a percepire gli effluvi che vengono su come il profumino d'arrosto dei cartoni animati, dove il lupo immagina la pecora già bella rosolata e fumante.
All'inizio mi sembrava tutto un sogno.
Come poteva essere che lui, avvenente cinquantenne, colto ed affascinante, desiderasse me, un'anonima commessa di profumeria, dalle forme abbondanti e anche un poco sgraziate. Proprio non me lo spiegavo, ma era evidente che mi desiderasse.
Sono passati gli anni, quasi dieci ora che ci penso, e lui quando mi spoglia ha sempre lo stesso sguardo, non un accenno di abitudine alla routine. Ed il sogno è ormai certo che sia diventata una segreta realtà.
Sembra ieri che, entrato nel negozio, mi dice: - Ciao, cercavo un profumo per la mia compagna.
Flirta con me, proprio con me, con tante commesse che "troieggiano" nella profumeria, alcune devo ammetterlo belle da morire, lui corteggia me. I suoi occhi profondi ti scavano dentro e ti lasciano a bocca asciutta. Si perché prima di proporsi ne ha comprati di profumi.
Una settimana dopo, tornando a casa, scopro che si è trasferito al piano sovrastante il mio.
Circa un mese dopo addirittura scopro che ha sostituito l'amministratore del condominio, acclamato da tutte le condomine, mia madre compresa.
Un giorno, si presenta ad ora di cena per chiedere se può recuperare un calzino che è caduto nel mio balcone, non posso dirgli di no e così lo faccio entrare e gli faccio strada fino al balcone. Il giorno dopo si presenta in profumeria e mi chiede un flacone del profumo che ha percepito la sera prima mentre gli camminavo d'avanti, al che gli dico che, strano a dirsi, non uso profumi, e lui mi fa:
- eppure io ho percepito un profumo inebriante.
Devo essere impazzita perché, senza rendermene conto, con piglio da troia che proprio non mi appartiene, gli ho detto:
- allora dovrai far cadere un altro calzino.
Ovviamente, dopo che gli ho praticamente detto che mi faceva piacere sculettargli d'avanti, lui puntualmente ha fatto cadere calzini, mutande, e ogni oggetto possibile; finché non ha cominciato a sfilarmi l'intimo. Dopo quasi dieci anni, almeno una volta al mese, lo ritrovo li, puntale, ad idolatrarmi. Ed io proprio non riesco a dirgli di no.
Il suo corpo è come sempre padrone del mio piacere, i miei sensi ormai hanno deposto le armi ed esplodo in un orgasmo calmante.
Sono pronta a tornare alla mia vita quotidiana, fatta di insoddisfazioni e delle solite preoccupazioni di una donna che ha raggiunto la soglia dei quaranta e ancora vive, con suo marito, a casa di mammina.
Ho un compagno che non sa proprio cosa sia la passione, l'ardore, il desiderio di bruciare in un attimo per poi tornare a rinascere.
Una mamma che da trent'anni, da quando è diventata vedova, degli uomini non ne ha più voluto sapere e che non sa cosa sia la passione, l'ardore... ah no!
Adesso lo sa!

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