Lucrezia spesso dopo il lavoro non rientrava a casa ed andava direttamente dai suoi numerosi amanti. Erano uomini che si potevano permettere una ragazza di quel livello, molto spigliata, signorile, dall’aspetto di una ottima impiegata che non indossava abiti vistosi ma che sotto era semi nuda o nuda totalmente, lei era anche molto riservata ed anche affettuosa con i genitori che chiamava al telefono tutti i giorni. Nell’ultimo periodo le telefonate si sono rarefatte e i suoi genitori lamentarsi sia con lei sia con Ennio il quale ha detto loro che Lucrezia lavorava fin tardi per poter aiutare a pagare senza affanni il mutuo della casa.
Ennio ha frequentato un bar nelle vicinanze del suo posto di lavoro. I suoi colleghi gli avevano detto che lì si potevano trovare dei gay ed anche delle trans. Lo dicevano ridendo e schernendo ma lui della notizia ne ha fatto tesoro.
Al lavoro è stato sempre l’ultimo ad uscire per poter andare in quel bar senza essere visto dai colleghi e si è attardato. Dopo tre giorni gli si è avvicinato un uomo che si è masso a parlare con lui finendogli per proporre sesso in auto. L’indomani altri due uomini sono passati davanti a lui seduto ad un tavolino guardandolo come fosse merce in esposizione. Quella stessa sera gli si è avvicinata una ragazza ma dalla voce strana, scoprirà in seguito essere una trans.
Ennio dopo una settimana infruttuosa ha deciso di non frequentare quell’ambiente però ha lasciato in bacheca la sua email ed un annuncio un po’ fuori dagli schemi in cui diceva di non cercare il sesso facile, ma una relazione.
Qualcuno gli ha scritto, è emerso lui che cercava un’amante, una Trav/trans molto femminile.
Tra chi ha scritto, dopo varie email scambiate, si è deciso a conoscere Manola.
Lui ha capito subito che il nome era di fantasia per non essere riconosciuto anche se i due vivono lontani ad oltre un’ora di auto.
Dopo poco più di un mese di corrispondenza si hanno dato appuntamento a metà strada tra le due città abbiamo finalmente deciso di incontrarci in un tiepido venerdì pomeriggio.
Manola è arrivata con la sua la sua Levante e quando è apparsa indossava un paio di jeans skinny, una T-shirt un po’ scollata mettendo in evidenza le tette, occhiali da sole griffati, i capelli raccolti in una coda. A lei piace indossare i Jeans skinny perché da quando è in transizione gli ormoni hanno ridotto quello che una volta era un pene che può raccogliere sotto il tassello triangolare di un piccolo perizoma facendo sì che nessuno lo potrebbe notare neanche sotto abiti molto aderenti.
Ennio ormai la conosceva, ne aveva visto le foto e andando all’incontro se l’aspettava in mini gonna, scarpe decolleté, autoreggenti. Manola lo ha avvertito: sono una donna molto pratica, sportiva “Se mi vuoi, mi prendi come sono”
All’ora dell’incontro c’è ancora luce solare.
Al luogo dell’appuntamento la trova su una grossa auto già parcheggiata, lei lo vede e scende e già dal primo sguardo apprezza Ennio che le appare come un bell’uomo, alto il giusto, capelli appena lunghi, come piacciono a lei. Indossa dei jeans, una camicia celeste ed una giacca che gli dà un’aria elegante. La sua immagine le piace molto e dice a sé stessa che è il tipo di uomo che desiderava incontrare
Si vanno incontro sorridenti, si guardiano negli occhi. Ennio le prende le mani e le fa i complimenti “sei bellissima, sei molto meglio di come ti immaginavo”
La trans non dice niente. Hanno chattato per mesi e le parole sono superflue.
Lei lo guarda negli occhi, sorride, lascia che le sue braccia si avvicinino a lui, di Ennio sente il respiro dovuto all’emozione e le loro bocche si avvicinano e si baciano.
“Mi piace la tua auto. Mi piace veramente” dice lei alla fine del lungo bacio.
“Davvero ti piace?”
“Sì, molto!”
Montano in auto ed Ennio guida veloce.
La trans si avvicina a lui ed appoggia la testa sulla spalla, sente il suo buon profumo molto particolare ed Ennio pensa di essere fortunato ad averlo incontrata.
Arrivati in un luogo panoramico, è tardo pomeriggio, il sole sta andando a tramontare ed ormai non c’è quasi più nessuno in giro.
Le loro bocche sono di nuovo vicine, il loro respiro si fa un po’ affannato per l’eccitazione e desiderio. Chiudono gli occhi ed aprono appena le labbra, poi le lingue si fanno strada. Il bacio è appassionato, profondo. Lasciano che le lingue penetrino profondamente nelle bocche.
Entrambe le sentono dentro ed è come se fosse un’anteprima dell’amplesso che avranno.
Ennio nel baciarla si fa strada nella scollatura accarezzando le tette andando a cercare i capezzoli.
La pelle di Manola è sensibile e quel contatto delicato la fa fremere ed accentua la eccitazione.
Lei allunga la mano e sente da sopra i jeans il suo sesso caldo, fremente, rigido come un bastone e pensa che le piaccia.
Si staccano le labbra e lei propone “Andiamo?”
“Sì” risponde lui sapendo ormai cosa vogliano entrambe.
Pochi minuti dopo sono nel pied-à-terre dove lei abitualmente va dove c’è un ambiente riservatissimo che lei utilizza per i suoi incontri particolari.
Entrati in camera Manola gli dice “Mi aspetti un attimo? Vado un attimo in bagno”
Lei chiusa la porta del bagno si spoglia, si rinfresca e riprende il trucco, indossa una sottoveste azzurro intenso. Si ammira alo specchio e controlla che le tette siamo ben visibili sotto la stoffa leggerissima e muove la testa per vedere l’effetto ottico dei capelli che cadono morbidi sulle spalle.
Lui la aspetta e nel frattempo si è levato la giacca ed ha aperto il frigo da dove ha preso e poi stappato una bottiglia di spumante.
Appena Manola appare, lei sorride e si avvicina ad Ennio che ha in mano due calici.
Brindano insieme e si danno appena il tempo di assaggiare il buon sapore di quel vino che lei lo afferra per i fianchi per attirarlo a sé. Il bacio seguente è ancora più appassionato degli altri, i loro respiri affannosi. Manola gli slaccia la camicia, accarezza il suo petto glabro ed i di Ennio cadono a terra, il suo membro salta fuori dai boxer.
Si desiderano.
Ennio si inginocchia ed ha davanti ai suoi occhi la pelle lucida del glande di Manola, tesa, umida.
Lui la lecca e lei geme,
Ennio socchiude le labbra e lascia che entri nella sua bocca mentre con la lingua continuao ad accarezzare il glande, il frenulo ed assaporo i suoi umori.
Manola mette le mani sulla testa e con una certa decisione spinge ed Ennio la lascia fare; sente quel sesso entrare a fondo nella sua bocca raggiungendo la gola.
Lui ha la bocca spalancata per evitare di toccarlo coi denti, quel cazzo perverso la riempie e quasi gli toglie il respiro ma non vuole smettere. Il cazzo di Manola non è gigantescoa e lei spinge la testa di Ennio fino a quasi toccare la radice mentre lei gli chiede “Non smettere, vai avanti!” e subito si muove andando avanti e indietro.
Ennio con le mani accarezza i testicoli e scopra che avere un cazzo in bocca ed accarezzare le palle gli piace e non vuole che tutto finisca troppo presto.
Allora mi staccano ed insieme vanno sul letto.
Si levano di dosso tutti gli indumenti ed Ennio si stende di fianco e Manola è dietro di lui.
Subito lui sente che le sue dita cercano il suo buchetto che è già pronto ad accoglierlo.
Manola prendendolo da dietro gli mette le mani sul petto dove si avvertono le piccole protuberanze delle tette che verranno, poi si appoggia e con una piccola spinta è dentro di lui.
“Ahi, sii delicata, mi fai un po’ male. È da tanto tempo che non sto con un uomo”
“Oh sì, tesoro, scusa” ed esce per un attimo in cui Ennio si rilassa e poi la trans è di nuovo dentro. Il dolore è sparito ed ha lasciato spazio solo al piacere.
Ennio con il cazzo dentro di sé si sente finalmente femmina ed ha la sensazione di esserlo completamente. Le sensazioni sono del tutto diverse rispetto quelle dategli dai dildo di silicone. Questo è fremente, pulsante, lo riempie.
Manola da dietro ha il suo totale controllo e lui non deve fare niente altro se non godere.
La trans comincia a spingere, prima piano, poi con spinte sempre più decise e lui gode, vorrebbe che non finisse mai.
Il piacere li travolge. Manola ansima, parla e urla quando viene.
Ciò che ad Ennio piace è che una volta c’era il suo pene, ora è solo un organo inerme che pende e non è più il centro del suo piacere, non è più la parte fondamentale del gioco sessuale perché a godere è tutto il suo corpo, la pelle delle sue tette; è qualcosa di imprecisato che è stato smosso di lui che avverte un piacere lento, profondo, diffuso e non ha alcuna nostalgia di quando godeva come uomo.
È in quest’incontro che per la prima volta si sente felice della scelta fatta e si sente una femmina.
Manola lo scosta e con decisione lo fa alzare, lo prende per i fianchi e lo fa girare per farlo inginocchiare sul letto, gli lecca il buco e lui crede di impazzire.
Mai provata una goduria cosi.
Lei spinge con i fianchi, tiene la mano sinistra sul fianco e con la destra appoggia il suo cazzo sul buco di Ennio che al contatto geme perché lo vuole dentro.
Manola non si pregare, spinge lentamente, ma con decisione, e lui sente che sta entrando dentro un cazzo caldo ed anche duro come il marmo che pare non smetta mai di entrare e di riempirlo.
Quando Ennio sente la pancia calda poggiarsi sulle sue natiche, geme nuovamente e lui pure.
Si muove dentro di lui con forza e decisione tanto che a lui sembra di sentirlo nella gola. Quando lo tiene per i fianchi con entrambe le mani per spingere più a fondo, sembra debba sborrare per la seconda volta ma non si ferma e continua a scopare forte senza venire.
Manola vorrebbe che anche Ennio venisse ed allunga un braccio e gli tocca i testicoli ma resta delusa perché il cazzo è moscio e non da cenni di erezione.
Quando lei si sfila da lui, Ennio si inginocchia in fretta davanti al suo cazzo e lo prende in bocca, è duro come il marmo e lui sta per urlare di piacere. Lo guarda negli occhi mentre gode e la sega fino a che la sborra calda invade in bocca ed è così tanta che cola sul mento e sul collo.
Ennio la pulisce con piacere e goduria, si alza e va in bagno sculettando.
Ora è felice ed appagato, ha accolto il suo piacere e decide che Manola è davvero il suo trans.
Al ritorno dal bagno si abbracciano nudi senza nessuna inibizione, appoggiati allo schienale del letto con il suo braccio intorno alle spalle continuando maliziosamente ad accarezzargli un capezzolo.
Finiscono il loro prosecco parlando di cose stupide, ridendo per la felicita.
Intanto è arrivata l’ora di lasciarsi e tornare alle lor grigie vite ma stabiliscono gli appuntamenti per altri incontri.
I due si sentono amanti e Lucrezia dal reso conto che Ennio le fa capisce dall’entusiasmo che nessuno toglierà ad Ennio il piacere di quegli incontri, fugaci, clandestini e che saranno una parte della sua vita.
Lucrezia in uno degli incontri con il suo amante Fabio si fa dare un bel capo di lingerie con la scusa di indossarlo lei. In realtà è per il suo fidanzato Ennio. Lei lo vorrebbe vedere con indosso quella lingerie.
Fin da ragazza lei è convinta che la lingerie giochi sempre un ruolo fondamentale nel rapporto di coppia rappresentando la donna per eccellenza, quella che non rinuncia al suo essere femminile e che la rende voluttuosa anche nelle parti meno esteriori ma che possono esser svelate al momento giusto trasmettendo impulsi erotici molto particolari.
Con la lingerie che ha regalato Fabio lei è sicura di poter valorizzare gli aspetti più importanti della sessualità dell’incipiente femminilità di Ennio amplificandone il piacere di lui ma anche il suo nel vederlo.
Quei capi sono un set è composto da due pezzi: la parte superiore è un top molto sexy di tessuto velato e semitrasparente che lascia intravedere le forme del seno dando un effetto vedo/non vedo sensualissimo. Il top si passa intorno al collo con una fascia in pizzo. L'effetto vedo non vedo è accentuato all'altezza dei capezzoli per effetto del sovrapporsi del pizzo al tessuto velato del top.
A corredo c'è un perizoma in coordinato che porta sul davanti lo stesso ricamo del top. Inoltre si può indossare il completo se si vuol far vedere di essere eleganti, amanti della lingerie raffinata e di qualità. Per essere erotici si possono abbinare delle autoreggenti velate che diano lo stesso effetto del top. Il colpo d'occhio è di sicuro effetto e Lucrezia è sicura che in pochi istanti a Manola si accenderà la scintilla della passione lesbica tra una trans ed un’altra che si sta formando.
Negli incontri successivi tra Ennio e Manola, lei ha usato dildo sempre più grossi spingendoli sempre più a fondo dando a lui la piacevolissima sensazione di sentire lo sfintere allargarsi piano piano quando lo penetrava ed anche maggiormente quando li ritraeva estraendoli completamente in modo lento lasciando che l'anello si richiudesse.
Nel raccontare a Lucrezia i suoi accoppiamenti ha detto “Non so dirti se è stata l’estrazione a piacermi di più o se è stato più piacevole la sensazione di avere qualcosa che si è fatta strada dentro di me il più possibile”
Manola è arrivata ad usare e spingere dentro Ennio un dildo da 6 cm di diametro e lungo una trentina.
Quello che a lui piaceva particolarmente, mentre spingeva e muoveva il dildo dentro, era il continuare a pizzicargli i capezzoli facendolo mugolare di piacere e di dolore.
In un loro incontro l’amica trans gli ha fatto indossare un butt plug quasi sferico che lei ha faticato non poco ad inserirlo; inizialmente non voleva entrare in nessun modo forse perché bloccato dal luogo poco opportuno, di giorno ed in un parcheggio defilato dove ogni tanto passavano delle auto. Lui era bloccato e non si fidava a spogliarsi completamente o per lo meno a togliersi i pantaloni ed i boxer.
Però dopo vari tentativi e uso abbondante di lubrificante Manola è riuscita ad inserirlo.
Una volta dentro quel bulbo non era particolarmente fastidioso ma gli dava delle sensazioni molto particolari.
La sorpresa è stata quando Manola lo ha salutato dopo aver ricevuto un fantastico pompino. Lei ha detto ad Ennio “Vai così a casa e tienilo dentro. Fallo vedere alla tua donna”
Quando lui è arrivato da Lucrezia e ha detto cosa avesse dentro ed alla sua compagna le si sono illuminati gli occhi, lo ha baciato ficcandogli la lingua in bocca fino alla gola, lo ha fatto spogliare immediatamente e sdraiare a pancia in giù sulla sponda del suo letto per vedere cosa avesse inserito, ha mosso l’impugnatura dell’oggetto e lo ha ruotato fino a tirarlo fuori all'improvviso senza avvisarlo provocandogli un mugolio di dolore poiché lo sfintere si era già abituato a tenerlo dentro e l’ano adattato a quella dimensione.
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