Sono una ragazza di 33 anni, ma ne dimostro almeno 10 in meno da quello che mi dicono molti.
Piccolina, un bel viso sorridente e carino, fisicamente il mio punto forte è il lato B, molto rotondeggiante.
Sto con Silvio da 15 anni. Ci amiamo, vogliamo presto andare a convivere (sarebbe ora). Lui è stato il primo con cui ho fatto l'amore ed anche l'ultimo. Un rapporto di alti e bassi, ultimamente non ho più lo slancio di una volta dal punto di vista sessuale, la nostra relazione è un pò appiattita.

Ho un nuovo lavoro, e devo prendere il treno tutte le mattine per recarmi in città, 40 minuti di tragitto. Alla sera ci metto di più , in quanto ho due cambi, quindi alle volte anche un'ora per tornare a casa.

Viaggio da sola, e piano piano comincio per fortuna a fare amicizie. Conosco un ragazzo simpatico che però si rivela a lungo andare interessato a me. Non me lo dice ma me lo fa capire. L'ho aggiunto su Facebook e Silvio non lo sa. Però lo stoppo, ignorandolo, e lui non mi cerca più.
Conosco anche un paio di ragazze, molto tranquille, forse anche troppe, alle volte addormentate durante il viaggio.

E poi conosco lui: Alfredo, un signore sulla 50ina d'anni che abita a 500 metri da casa mia e che mai finora avevo conosciuto. I miei genitori lo conoscono, è sposato e ha due figlie. è davvero molto simpatico e per fortuna che c'è lui a farmi compagnia in questi lunghi tragitti, mi fa divertire, è brillante, alto, calvo ma molto giovanile, fisico atletico, è stato ciclista.
Lo racconto anche a Silvio, che mi dice che per fortuna almeno c'è qualcuno che mi rende quell'odioso viaggio più piacevole.

Passano un paio di mesi e con Alfredo è sbocciata una vera amicizia: mi aspetta al mattino in stazione, ci occupiamo i posti a vicenda per viaggiare vicini, ci sentiamo via chat per metterci d'accordo e chiacchierare. Questo però a Sivio non lo dico, non so perché. E con il passare dei giorni, diventa piano piano un segreto.

Una sera , al ritorno, Alfredo perde un treno e rischia di rimanere a piedi. Ci sentiamo per messaggi e a quel punto, scendo ad una fermata dove so che potrò prendere la coincidenza che ha preso lui. Fuori è buio, è inverno, lo raggiungo sul vagone vuoto e si lancia in un abbraccio, dandomi due baci sulle guance e ringraziandomi per la compagnia. In quell'abbraccio un brivido però mi percorre, io resto quasi inerte, l'unica cosa che riesco a fare è abbandonarmi e ricambiare l'abbraccio poggiando le mie mani sulla sua schiena robusta.

Passano altre settimane e il rapporto con Alfredo è sempre più intimo, alle volte parliamo anche di dettagli personali e.. mi sa dare consigli, mi infonde sicurezza. Un incrocio tra un padre e .. un fidanzato! Oh mio Dio, l'ho detto, non capisco cosa mi stia succedendo, sono confusa.

Ormai è primavera e le giornate si sono allungate. Alfredo esibisce delle magliettine che mostrano un fisico ben scolpito nonostante la sua età, e quando con un sorriso insieme ridiamo di due seduti più avanti, finisce per tenermi la mano. Un brivido mi attraversa e con un respiro lungo che cerco di nascondere non mi tiro indietro.
Continuiamo a parlare e prima di arrivare a casa, mi fa i complimenti per la mia bellezza e dolcezza, dicendo che in tutta la sua vita non ha mai trovato una donna (mi piace quando mi chiama così) con cui avere un feeling così.

Ovviamente, adesso non posso più raccontare questo a Silvio.. sono confusa, torno a casa e vivo un'altra vita. In quella parentesi di treno vivo qualcos'altro.

Un giorno capita che mi tocchi lavorare mezza giornata e Alfredo mi dice nel viaggio di andata: "a pranzo non tornare a casa, ti prego, fammi compagnia, mangiamo qualcosa insieme, io posso anche terminare il lavoro a quell'ora oggi". Di solito non faccio cose di nascosto ma adesso , presa da uno strano slancio, accetto.
Lo raggiungo, mangiamo insieme e ci scappa anche dell'alcool: vino per me, birra per lui. La situazione si fa "allegra". C'è molta gente però intorno a noi e quindi non c'è contatto. Dopo un pò Alfredo si alza per pagare e mi dice: "torni con il treno di stasera insieme a me, vero?" ed io: "Va bene" - con un timido sorriso che lascia intendere tutta la mia disponibilità. Sono in balia delle sue iniziative.
Passeggiamo per il centro città fino ad arrivare ad un parco. Vicino ad una fontana mi dice che è ora che io sappia che si sta innamorando di me, e che la notte sogna un'altra vita insieme a me. Lasciando anche famiglia e figli.
Ho il cuore in gola, non so cosa dire e dico: "ma io sono fidanzata, sto per andare a convivere e.." - mi blocca, mi dice "lo so", e si allontana leggermente. Mi da le spalle e mi fa domande a cui do risposte scontate. Poi si gira improvvisamente e mi arriva di fronte, mi accarezza il viso spostandomi i capelli e mi bacia. Parte un bacio appassionato di quelli che non davo più al mio ragazzo ormai da anni, come se fosse una prima nuova volta, le sue mani scorrono lungo il mio corpo dalle spalle fino ai fianchi. Non riesco a frenarmi. Si stacca e lo rincorro, mi mordicchia il labbro, si avvicina. Non sono più una ragazzina e posso sentire la sua spinta dal suo cazzo gonfio. Mi sto bagnando da morire.

Finisce il bacio, sono shockata. Mi prende per mano e mi chiede di seguirlo.

Arriviamo in un vicolo, c'è un portone vecchio e mi dice: "ho le chiavi, entriamo".
è una casa vecchia, è dove si appoggia per il lavoro, un luogo che divide con un suo collega ma dove non ci vanno quasi mai.
Appena chiusa la porta, mi appoggia contro il muro e continua a baciarmi. Gli salto letteralmente in braccio con la mia figa attratta come un'ape verso il miele. Mi prende e mi porta sul divano. Sono seduta su di lui e mi muovo sul suo cazzo. è lui a sbottonarsi i pantaloni. Dio Mio com'è deciso, non ho altre reazioni.. Dai boxer esce un pisello turgido, duro, già pulsante.. mi chiede di farlo godere, e l'unica cosa che posso fare è prenderlo in mano. Non faccio pompini, non li faccio neanche al mio ragazzo, e soprattutto non mi farei penetrare. Così inizio a massaggiarglielo. Ma è così duro e mi piace da morire stringerlo e fare su e giù e vederlo godere. Mi divora il collo di baci e gli lascio succhiare la mia seconda misura di tette. In questo momento penso solo a farlo godere. Aumento velocemente , su e giù e ci baciamo senza più staccarci. Le lingue sono vortici. Saliva e morbidezza. Morsi. Ancora giochi di lingua. Ed il suo cazzo è bellissimo mentre lo sento pulsare sempre più. Nemmeno a Silvio l'ho mai lasciato venire tra le mie mani (forse nemmeno me lo ha mai chiesto), lui continua a spingere , spinge, spinge, spinge, sono una bambola a sua disposizione e finalmente esplode. Gli succhio il collo dolcemente mentre ansima di piacere. Tutto il suo sperma è sulle mie mani e un pò sulla sua pancia.
Quell'addome con il suo sperma un pò li e un po sulle mie mani sono un'immagine che mi porterò dietro nei giorni successivi. Finiamo li, non voglio andare oltre. Lui si lava, si riveste e usciamo. La giornata termina con un altro paio di baci.

La sera a casa sono distrutta: cosa diavolo mi sta succedendo? Ma io amo Silvio! Mio Dio ma cosa ho fatto?

E nelle sere successive ancora.. ma quando mi sfioro lì.. ripenso a quell'addome nudo e a quel cazzone inaspettato, e comincia a salire in me il desiderio di volerlo provare..

Non so più cosa fare
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