Sono ormai tre anni che mi presto come bull, le coppie interessate le pesco sempre su forum o siti con sezioni ad hoc, ma due settimane fa in un bagno d'un autogrill del mantovano ho letto un annuncio scritto con pennarello indelebile blu " Coppia cerca giovane dotato" seguiva un numero di cellulare. Non era certo la prima volta che mi imbattessi in qualcosa di simile ma quel giorno la tentazione di avere un incontro fu tale che scattai una foto per immortalare l'annuncio, uscii dall'autogrill montai in macchina e per qualche secondo osservai la schermata del mio telefono che attendeva d'essere sbloccata. Non senza il timore di essere redarguito dall'ipotetica vittima di quel probabile scherzo composi il numero e attesi, qualche squillo e mi risponde un uomo che dalla voce avrà avuto almeno sessant'anni.
"Salve ho trovato il suo numero scritto in un autogrill, vorrei sapere se ..."
"L'ho scritto io stesso, non essere timido" rispose, "Sei interessato?"
"Ecco appunto io la chiamavo perchè potrei essere un valido candidato, ho ventisei anni, un bel fisico, sono molto disponibile e pulito... " cercai di vendermi bene.
"Beh, la mia signora è decisamente selettiva, insomma ama i giovani aitanti, a dimensioni come sei messo giovanotto?"
"ben dotato direi, una ventina di centimetri, decisamente largo e soprattutto sempre sull'attenti"
"Bene bene, guarda ti andrebbe di avere un primo incontro di persona? Io sono disponibile oggistesso" "Se è nelle vicinanze dell'autogrill per me va benissimo" gli risposi.
Fissammo l'appuntamento alle 18 in un parcheggio vicino un campetto da calcio di un paesino a 14 chilometri di distanza, durante le due ore che mi separavano da quell'incontro fui preso da una certa eccitazione che il mio corpo faceva fatica a non far trasparire.
Dopo aver ciondolato vagando senza meta con la mia utilitaria, mi diressi verso il luogo stabilito, arrivai lì con qualche minuto d'anticipo e aspettai in piedi vicino una macchina che ivi era parcheggiata. Con qualche minuto di ritardo un uomo, che probabilmente si era preso qualche minuto per valutare se fossi io il suo appuntamento, mi si fa incontro.
"Perdona giovane, aspetti qualcuno?"
"Si mi ero dato appuntamento qui " risposi con fare vago,
"beh allora direi ci siamo trovati, mi chiamo Massimo"
"Piacere Fabio" passammo una decina di minuti a parlare molto vagamente, girando attorno all'argomento probabilmente voleva tastare un po' che persona fossi, l'eloquio, i modi e la cortesia.
Fummo molto cordiali ed io feci senz'altro un'ottima impressione, tant'è che mi invitò già quella sera, contrariamente al suo costume mi disse, a casa sua per presentarmi alla compagna.
Percorremmo poche centinaia di metri ed entrammo in una villetta monofamiliare, entrati in casa non fu necessario togliersi alcun indumento era maggio inoltrato e la giornata era soleggiata, mi si fece incontro la moglie una donna anch'essa sulla sessantina, di carnagione scura, bionda probabilmente tinta, magrolina e non molto alta, il volto non eccelleva per bellezza molto asciutto, aveva occhi castani un naso leggermente adunco e delle labbra scure.
"Oh piacere" sembrava non aspettarsi la mia presenza, "Io sono Sandra" feci appena in tempo a presentarmi che il marito, come a voler dare spiegazione alla moglie, prese parola.
Mi introdusse alla moglie con grandi complimenti, la moglie potè anche dare una rapida occhiata al mio fisico e dopo qualche convenovolo ci accomodammo in salotto loro fianco a fianco sul divano io su una piccola poltroncina, mi offrirono da bere ed io accettai del succo di mela.
Iniziammo a parlare in modo più esplicito dei nostri gusti e pratiche sessuali, io mi presentai come un ragazzo che aveva un discreto successo con le ragazze e che aveva già frequentato delle coppie, loro erano relativamente nuovi a queste pratiche e si definirono come una coppia aperta con lui tendente al cuckold. Era un identikit che non poteva non allettarmi.
Mentre parlavamo loro che erano abbracciati iniziarono, palesemente eccitati, a toccarsi reciprocamente, lui le accarezzava le cosce da sopra i pantaloni neri simil jeans che indossava, lei gli sfiorava il collo, i capelli e scendendo passava ripetutamente la mano sulla patta dei pantaloni.
Ero chiaramente tentato di intervenire, ma Massimo prese l'iniziativa.
"Andiamo in camera da letto, lì si sta più comodi" si iniziava a fare sul serio.
Si misero seduti sul letto lui alle spalle di lei, io presi posto su una sedia che mi indicò la padrona di casa, banciandosi muovendo vistosamente la lingua lui le sbottonò i pantaloni e le abbassò la zip, lei si calò i pantaloni all'altezza delle ginocchia, infilò la mano nelle mutandine ed iniziò a masturbarla.
Io ormai ben più che eccitato inizia a tastarmi il pacco da sopra i jeans,
"Mettiti pure a tuo agio caro" disse Sandra "noi ci diamo da fare", mi sbottonai ed estrassi la mia mazza dura dalle mutande.
"Santo cielo! Ma non mi avevi detto che era così grosso" disse Sandra
"e come facevo, è la prima volta che lo vedo anch'io! " le rispose lui.
I miei venti centimetri di carne li avevano senz'altro impressionati.
Massimo abbasso finalmente le mutandine di Sandra e finalmente ebbi modo di visionarla con scrupolo, la sua figa si presentava totalmente glabra, senz'altro di recente rasatura, con un clitoride ben proporzionato e delle labbra molto scure e aperte.
Si inumidì indice e medio di saliva e riprese a torturarle il clitoride, io col membro finalmente libero iniziai a segarmi di buona lena.
Dopo qualche minuto nel quale io mi godevo la scena e loro oltre a titillarsi si rivolgevano e mi rivolgevano porcate d'ogni genere lei venne agitando le gambe come colpita da una lieve scossa.
Io pensavo che sarei venuto di lì a poco quando loro iniziarono a ricomporsi,
"Per oggi sarà meglio fermarsi qui" disse lei "fra poco bisognerà anche cenare" aggiunse Massimo, io che stavo giungendo al culmine dovetti rassegnarmi al volere degli inquilini, riposi l'arnese nelle mutande abbandonammo la camera da letto e giunti a qualche metro dalla porta d'ingresso mi dissero che era stato un primo incontro davvero interessante e che avrebbero avuto piacere di incontrarmi nuovamente, la moglie si congedò ed andò in cucina, Massimo ed io ci scambiammo i numeri di telefono e mi chiese se martedì prossimo sarei stato disponibile a tornare, possibilmente un'oretta in anticipo rispetto oggi, gli dissi che per me andava benissimo e scambiato un ultimo saluto mi aprì la porta.
Seppure il tutto si fosse interrotto sul più bello era stato un incontro molto proficuo, non vedevo l'ora che quei cinque giorni passassero, sicuramente la volta successiva non mi sarei accontentato di una sbirciata trastullandomi l'uccello.
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