Vi ricordate la mia amica Daniela? Ormai donna emancipata, finalmente ha scoperto con Sandro le gioie del sesso, però rimane col marito che , in effetti ama, o forse ormai è solo affetto, non lo so, comunque, qualche settimana fa sono andata per il week end in montagna e sono andata a pranzo nel locale dove lei lavora, alla fine l’ho aspettata per bere un caffè insieme, l’ho vista strana ma non voleva sbottonarsi, poi, insistendo, con una fetta di strudel davanti, ci sono riuscita e si è confidata con me, la sua reticenza non era per quello che le era accaduto, non particolarmente bello per lei, ma per come si era sentita dopo per cui si sentiva in colpa, beh ora ve la racconto :

Sono dovuta andare a Brescia per una visita medica specialistica, agli Spedali Civili, non sono troppo brava a guidare allora ho lasciato l’auto in stazione a Darfo e ho preso il trenino della Valcamonica fino a Brescia, l’appuntamento era per le 15,00, ma sono uscita dall’ospedale solo alle 18, volevo approfittare del mio viaggio a Brescia per fare delle compere e sono andata in un negozio che mi avevano consigliato e che si chiama Capogirodue, ho visto la loro collezione e ho fatto qualche acquisto della linea seduction, capi molto belli che avrei potuto indossare quando mi incontravo con Sandro, comunque alla fine sono arrivata in Stazione che erano passate le 8 di sera e ho preso il trenino delle 9, sarei arrivata a Darfo abbastanza tardi; il trenino arrivò in stazione una mezzora prima della partenza e salii a bordo, nel secondo vagone, ci sono due file di sedili, mi sono seduta nell’ultima in fondo vicino al finestrino, poi ho messo le cuffiette al telefono e mi sono messa ad aspettare ascoltando un po’ di musica, ho chiuso gli occhi e li ho riaperti quando il treno è partito, guardandomi intorno, il vagone era vuoto, non era orario di punta, chi aveva staccato dal lavoro era già a casa, mi rimisi tranquilla ad ascoltare musica, sul sedile a fianco avevo i miei acquisti, guardando oltre la porta che univa i vagoni avevo visto che anche nell’altro c’erano poche persone, poi passò il controllore, vide il biglietto e se ne tornò in testa al treno, probabilmente nella cabina del guidatore, purtroppo non lo rividi più per tutto il viaggio. Alla prima fermata, nel mio vagone non entrò nessuno, però quando il treno ripartì dal primo vagone attraversarono la porta di collegamento 4 ragazzi di colore che vennero in fondo al vagone, due si sedettero nelle poltrone davanti alla mia ed altri due in quelle della fila a fianco, chiacchieravano tra loro nella loro lingua e non capivo quello che dicevano,comunque avevano delle lattine di birra e ridevano ogni tanto mentre chiacchieravano, dopo una decina di minuti tolsi le cuffiette e mi misi a guardare il catalogo che era insieme ai miei acquisti , mettendo la busta degli acquisti per terra davanti a me, subito uno dei quattro, che comunque erano giovani, penso sui vent’anni, si siede vicino a me, e attacca discorso in un italiano stentato, gli rispondo per cortesia e mi metto a guardare fuori dal finestrino, anche se è buio e non si vede molto, giusto per fargli capire che non mi interessava parlare con lui.
Quel giorno faceva abbastanza caldo e avevo messo un vestitino di cotone allacciato davanti , forse un po’ corto ma mi stava bene e poi ho sempre avuto delle belle gambe e nonostante l’età mi difendo abbastanza, comunque mentre guardo fuori dal finestrino quello mi mette una mano sul ginocchio, mi giro per dargli una sberla e intanto vedo che mi guarda e ride, non arrivo alla sua faccia perché mi ferma il braccio e, in un modo che li avevo bloccati tutti e due, poi con la mano libera si infila sotto il mio vestito, guardo verso la porta di collegamento tra i vagoni ma non vedo nessuno, intanto i due seduti davanti a me si sono girati ed uno dei due si mette un dito davanti alla bocca per farmi capire di stare zitta mentre l’altro mi fa vedere un taglierino che ha in mano, cerco comunque di divincolarmi ma non ce la faccio, il ragazzo è moto forte e la sua mano continua a frugarmi sotto il vestito, ad un certo punto mi tira in piedi mettendosi dietro di me e tenendomi le braccia dietro la schiena, uno degli altri, quello con il taglierino, mi viene davanti e comincia a slacciarmi i bottoni del vestito, poi mi mette il taglierino davanti agli occhi e, abbassandolo taglia il mio reggiseno liberandolo il mio seno prosperoso ed ancora lì elastico degli slip strappandomeli e mettendo a nudo il mio pube rasato, quello che vedono li deve eccitare ancora di più perché parlando tra loro ridono e schioccano la lingua, poi il grosso guaio, il trenino si ferma, si spengono le luci e si accendono quelle di cortesia, siamo in una galleria all’altezza del lago ed una voce all’altoparlante dice che siamo fermi per problemi tecnici che verranno risolti prontamente, quello dietro di me dice qualcosa ai suoi amici, probabilmente traduce, intanto mi costringe ad inginocchiarmi e i due davanti a me si tirano fuori i cazzi dai pantaloni mettendomeli davanti alla bocca, cerco di girare la faccia ma mi prendono per i capelli e mi costringono a guardare avanti, mi schiaffeggiano con i loro membri sulle guance poi mi costringono a d aprire la bocca per leccarli e succhiarli, mentre il quarto. Che non si era ancora avvicinato si inginocchia al mio fianco e comincia a toccarmi il seno e con le dite a cercare la mia fessurina, continuano a parlaree ridere tra di loro, poi quello al mio fianco dice qualcosa e scoppiano tutti e quattro in una grassa risata, si deve essere accorto con le dita che ero bagnata, adesso mi hanno lasciato le mani libere, sono in ginocchio in mezzo a loro quattro tutti in piedi e con i membri di fuori , mi tengono solo le mani tra i capelli facendomi girare la faccia di qua e di la , poi uno mi prende la testa e me la porta fino a terra, resto così in ginocchio con il sedere in alto e, subito, uno dei qyuatttro si mette dietro di me , infila le mani tra le mie cosce allargandole e poi punta il suo cazzo alla mia fessurina bagnata, non ci va piano, appena dentro con la punta, spinge fino in fondo e poi comincia a pompare, lo sento davvero, è abbastanza grosso e va avanti e indietro come un forsennato, mi tengono la testa sul pavimento e lui con le mani sui miei fianchi va avanti imperterrito, passano cinque minuti ed esce da me, sento la sua sborra calda scivolarmi sulle cosce, viene sostituito subito da un altro e poi un altro ancora, ma l’ultimo beh l’ultimo mi fa male, è grosso e lungo davvero, lo sento fino alla bocca dell’utero, cerco di allargare le gambe il più possibile, sono inchiodata con quel palo nella carne che va avanti e indietro, però, finalmente, anche io,prima di lui, ho un orgasmo, poi lui lo sento schizzarmi il suo nettare bollente e denso fino ad inondare la mia vagina, quando esce da me crollo a terra sfinita, resto così almeno 10 minuti, poi e luci si accendono ed il treno riparte, adesso sono di nuovo sola nel vagone, a fatica mi alzo e mi riallaccio il vestito, metto la biancheria strappata nella borsa degli acquisti e dalla mia borsa prendo le salviettine detergenti per pulirmi, ecco, mi hanno anche rubato il portafoglio, ci mancava questa. Arrivati a Darfo scendo lentamente dal treno e riprendo la mia auto, sono stata violentata? Tecnicamente si, però alla fine mi è piaciuto, probabilmente in me c’è qualcosa che non va.
Ragazzi, io le ho assicurato che non c’è niente in lei che non vada , è il suo corpo che ha reagito naturalmente.
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Categorie: Sesso di gruppo