Estate del 2008, 16 anni da poco compiuti ed una vita ancora tutta da scoprire, la scuola è finita da un paio di settimane e le giornate passano veloci nel dolce far nulla, fra notti tirate in chat con le solite amiche di tutti i giorni e giornate annoiate in attesa che si parta per il fatidico campeggio estivo visto che la città si era piano piano desertificata; due mesi in camper in una nota località rigorosamente italiana, perchè per i miei genitori come l'Italia non c'è paese migliore (e hanno ragione fino ad un certo punto perchè credo che una volta ogni tanto uscire fuori dagli schemi aiuta ad aprire la mente).
Da almeno 3 anni andavamo sempre nello stesso luogo in Puglia, attendevo questi momenti perchè, altrimenti, ne sarei uscita pazza in attesa di qualcosa che smuovesse le mie grigie giornate estive passate in città senza alcun amico che cercasse di palpeggiarmi o che mi chiedesse di prenderglielo in bocca, oramai ero un esperta lavoratrice e torturatrice di cazzi con la bocca, ero diventata così brava che avevo la fila lunga chilometri e a volte facevano a botte per chi doveva mettermelo in bocca, in alcune occasioni mi bastavano due colpi di lingua per far venire il ragazzo di turno, poi c'era quello che mi teneva la testa quando veniva perchè gli dava la sensazione di onnipotenza farmi affogare dai suoi schizzi, oppure c'era quello fissato che voleva vedermi ingoiare o anche quello che alla fine dovevo spalmare la crema sulle tette ma dal 20 Giugno non avevo più occasione di divertimento, era tutto piatto e deprimente.
Quando mio padre ci richiamava per organizzare il viaggio ero sempre carica come una molla, reattiva e pronta, ero sempre la prima a preparare le valige che, puntualmente, dovevano passare in rassegna da mia madre e, ovviamente, mi ribaltava tutto perchè a lei sembrava che i vestiti che sceglievo erano più adatti per una convention porno piuttosto che per un campeggio.
Vi tralascio le scenate di isterismo fra me e mia madre con il resto della banda a guardare per vedere chi la spuntava, ma alla fine prevalevo sempre io perchè smuovevo le armi della secondogenita preferita del babbo, tiravo fuori le mie armi migliori di figlia preferita che mia madre doveva desistere.
Così partimmo, fu un viaggio non troppo lungo ma carico di aspettative, mia madre ci passava in rassegna facendo le solite raccomandazioni, fra tutte quella che rimbombava nella mia testa era quella che diceva "Mi raccomando, fate attenzione ai ragazzi, quelli non vedono l'ora di infilare le mani in mezzo alle gambe".
Io, a quel punto, iniziavo a sognare cavalcate memorabili, mi immaginavo stuoli di ragazzi che mi possedevano senza ritegno lasciandomi in una pozza di caldo sperma, ma come tutti i sogni anche questo ebbe una fine e la decretò mia sorella, l'infame, che notando il mio appartarmi cerebrale, mi diede una gomitata nel fianco che mi tolse il fiato, mi ripiegai su me stessa per il male e nel movimento mi buttai dalla parte di mio fratello girandomi verso di lui che restò immobile, non mi accorsi che nel movimento lui aveva alzato le mani per proteggersi e si era ritrovato con il mio seno schiacciato su di esse, gli dissi "Ehy!!! Giù le mani!!!" e lui arrossendo rispose accaldato " n...n...non... ho... f...f...f..atto mica nulla di male?" e sorrise estasiato (in fondo aveva sempre voluto metterci su le mani e lavorare le tette come un pizzaiolo fa con la pasta). dopo un paio d'ore arrivammo a destinazione, parcheggiato il camper nell'alloggiamento prenotato mi feci un giro per vedere se gli amici estivi erano già arrivati e mi trovai con Marco, un ragazzone palestrato tutto muscoli ma con un piccolo aggeggio che chiamava mr muscolo (non gli ho mai detto che era piccolo per i miei gusti per non urtare il suo amor proprio), mi abbraccio stringendomi forte quasi il mio seno scoppiava per la stretta vigorosa, l'avrà fatto per sentire la consistenza delle mie masse o per farmi sentire i suoi di pettorali? Boh, mi è sempre rimasto l dubbio.
Continuai il giro insieme a Marco e trovammo Luisa e Isabella, due sorelle molto carine ma decisamente molto magre e piatte, una intelligentissima l'altra totalmente dedita al cazzeggio e alla moda. infine trovammo Luigi ed Enrico, il primo era il tipico nerd timidone che aveva una cotta per me dal primo momento che mi aveva vista e il secondo era il tipico belloccio con il quale, negli anni precedenti, mi ero appartata più volte ed ero quasi arrivata a concedergli l'antro di Afrodite, se avessi potuto scegliere da chi farmi deflorare avrei scelto sicuramente lui.
La storia invece mi ha fatto aprire da qualcuno di inaspettato quanto, opportunamente, al posto giusto nel momento giusto.
Infatti da subito, dai primi giorni, Enrico mi pressava chiedendomi di dare un'opportunità a Luigi, dopo una settimana dissi di si e mi combinò una passeggiata mattutina nei boschi limitrofi su percorso battuto.
Ero in uno di quei tipici giorni dove noi femminucce siamo come dire ben disposte a farci trapanare per bene, uno di quei giorni in cui si desidera solo una cosa dall'uomo... il piacere!!!
Mi alzai come al solito verso le 09.00 dopo una colazione veloce andai in spiaggia dove c'erano tutti tranne Luigi, solito ritardatario, arrivò verso mezzogiorno; sembrava particolarmente schivo e distante, io invece ero ben disposta verso di lui, avrei preferito appartarmi con Enrico ma ero al limite della smania da sesso, volevo farlo e non avendo un ragazzo chiunque sarebbe andato bene. Erano quasi le 13 ed Enrico disse << Bene, ragazzi io vi saluto, vado a pranzare...>> dietro di lui andarono via anche Marco, Isabella e Luisa. rimanemmo soli io e Luigi.
<> chiesi particolarmente accesa dalla situazione e da cosa mi apprestavo a fare << dove mi porti?>> lui si arrossì a quella domanda e senza dire nulla mi prese la mano e iniziammo a camminare nella direzione del bosco. Ero riuscita a mettere su un paio di shorts jeans e una canotta larga sul bikini che ci inoltrammo su un sentiero battuto che conduceva verso un piccolo ristorante rurale situato proprio nel bel mezzo della natura. Io però avevo altra fame e dopo aver camminato per 5 minuti gli dissi <> e iniziai a tirarlo fuori dal sentiero, lui sembrava quasi non voler restare da solo con me << Ma sei matta? Se i miei non mi vedono arrivare si preoccupano>> al sentire quelle parole entrò nel mio cuore un non so che di sconforto e decisi di giocarmi il tutto per tutto...
<> ci fermammo al'istante e notai il terrore sul viso di Luigi <> disse con la voce che tremava.
<< Vorrei che facessimo altro>> ripresi ammiccando maliziosamente, ormai dovevo andavo fino in fondo.
Dopo 5 minuti li a parlare se era giusto o meno appartarci, gli dissi chiaramente << Ma scusa?? Ti piaccio si o no? Io ti sto quasi pregando di portarmi dietro un cespuglio e aprirmi in due e tu cerchi di cambiare discorso?>> lui, a quelle parole, si pietrificò; nello stesso momento un uomo sulla cinquantina (credo) passò dal sentiero con il suo cane e lanciò uno sguardo nella mia direzione squadrandomi dalla testa ai piedi.
Notai lo sguardo di quell'uomo e rincarai la dose di parole << Guarda, se non ti decidi vado con quel vecchio>> inorridito da quelle mie parole, Luigi si decise a cambiare strada, non so per quanti metri ci inoltrammo nel fitto del bosco, ma ad un certo punto Luigi decise che bastava e iniziammo a baciarci, faceva pena, si vedeva che non era mai stato con una ragazza e io iniziai ad autocommiserarmi appena iniziai a constatare che i miei baci non lo facevano indurire.
Decisi di iniziare a tirare fuori le mie armi, allora gli chiesi di togliermi la canotta, ma anche lì fu talmente imbranato che feci io e in più tolsi anche il pezzo di sopra del costume, ma Luigi era così spaventato che non alzo una mano per toccarmi il seno; ero io che mi strusciavo su di lui cercando di provocargli una reazione, ma nulla.. era catatonico.
Mi spogliai completamente, cercando un'ultima possibile reazione, ma anche in questo caso la sua paura era pressocchè disarmante... fu allora che alle mie spalle sentii un rumore di calpestio e fronde che si muovevano, mi girai e...

<> una voce rauca e calda si insinuarono nella mia testa, non sapevo cosa dire e allora fu il mio corpo a reagire e inaspettatamente anzichè coprirmi indicai a Luigi di andare via, come se dovessimo scappare da quella situazione. Il mio amico non se lo fece ripetere due volte, ma io fui bloccata.
La mano di quell'uomo mi afferrò per un braccio mentre mi diceva <> e mentre una mano mi teneva ferma l'altra mi porgeva i miei indumenti <> quelle ultime due parole furono un'esplosione nella mia testa perchè fino ad allora mi ero comportata proprio come una puttanella in calore e allora non so perchè ma iniziai ad avere la testa confusa, la vista annebbiata e qualcosa che colava nell'interno coscia.
Afferrai i miei vestiti e li gettai in terra dicendo <> e lui con tutta tranquillità rispose << Sicuramente hai un corpo favoloso e la prima cosa che ho pensato è di aprirti le gambe e leccarti quella passerotta depilata, ma qui ci può vedere qualcuno, se sei veramente interessata raggiungimi al numero C41 stasera.>>
Dopo quelle parole ero veramente confusa ma nello stesso tempo eccitata, il fatto stesso che uomo molto più grande mi avesse invitata nel suo camper e che forse quella sera avrei perso la verginità mi stava facendo tremare le gambe, ero ancora assorta nei miei pensieri che quell'uomo mi passa di fianco accarezzando gentilmente il mio seno destro, pareva che una piccola scintilla si fosse accesa al tuo tocco, ma ero così immersa nelle mie fantasie che lasciai andare quell'uomo che allontanandosi sorrideva scuotendo il capo con fare sornione. restai lì ancora per qualche minuto, nuda come una statua ellenica nel pieno della sua bellezza, facendomi cullare da una leggera brezza che inizava a filtrare fra gli alberi. Poi lentamente ricomposi il mio vestiario rimettendo il bikini e gli shorts e mi avviai sul percorso sterrato che mi riportava al campeggio dove eravamo alloggiati... la serata si prefigurava letteralmente "storica"!
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