Erano le 2 di notte e avevo appena terminato di scrivere il mio ultimo racconto:una storia a tema bdsm,di quelle a tinte fosche,che vedono la donna dominante e il maschio sottomesso e ridotto al ruolo di un mero oggetto di piacere.Preso dalla stanchezza mi feci una doccia e andai a dormire, lasciando il monitor acceso.
L'indomani mi svegliai poco prima delle 8 e aspettai la signora delle pulizie, che sarebbe dovuta arrivare a minuti. Sentii il citofono suonare e, dopo il caffè e le chiacchiere di rito,mi recai in palestra,lasciando la colf sola nell'appartamento lavorare.
Rincasai dopo due ore,l'allenamento intenso mi aveva sfiancato e,mentre salivo claudicando le scale,incrociai Stefania, che,dopo avermi comunicato che erano finiti alcuni detergenti,mi salutò in modo insolito,con una carezza sul petto e un sorriso malizioso.La cosa mi lasciò stranito,non avevo mai degnato Stefania di attenzioni. Era infatti una donna del tutto normale,capelli castani a caschetto,occhiali e leggermente in carne...insomma,una madre di famiglia come tante. Appoggiai il borsone, pranzai e in seguito mi recai nello studio per sbrigare alcune questioni burocratiche. Fu in quel momento che mi si gelò il sangue nelle vene. Il computer era rimasto acceso,lasciando in bella vista l'inequivocabile sito pornografico con il mio racconto in primo piano. Immediatamente collegai il fatto con l'atteggiamento espansivo di Stefania.In un primo momento mi imbarazzai ,poi pensai che la donna,forse, non era affatto dispiaciuta da quanto aveva letto.
Decisi di non prestare troppa attenzione all'accaduto e la mia vita continuò normalmente fino alla settimana successiva. Come ogni martedì, puntuale la domestica arrivò,e mi chiese se poteva usufruire del bagno per cambiarsi.Non lo fece come al solito,notavo in lei qualcosa di diverso,di sensuale.Si era truccata e i vestiti sciatti che era solita indossare erano stati rimpiazzati da una camicetta bianca,stile "donna in carriera",con quel bottoncino slacciato in più,in modo da fare intravedere un reggiseno in pizzo,un paio di pantaloni skinny neri a vita alta e ai piedi un paio di Louboutin in vernice,piuttosto insolite per una semplice casalinga a dire il vero.Sempre più incuriosito notai che Stefania stava in bagno più del solito e,proprio quando ero sul punto di chiederle se andasse tutto bene sentii la porta aprirsi.Quella che vidi uscire non era la signora delle pulizie,ma la concretizzazione delle mie fantasie erotiche. I lineamenti duri erano attenuati e resi sensuali dal trucco e le forme un po'abbondanti erano valorizzate da un corpetto nero,che alzava e comprimeva il seno enorme,dando l'impressione che esplodesse e da un paio di mutande rosso scuro,che sparivano in mezzo ad un sedere abbondante,ma non sgradevole.Ciò che mi intrigava non era tanto l'aspetto fisico di Stefania,quanto il suo modo di fare.Ostentava infatti sicurezza,sensualità e si poteva intravedere una luce diversa nei suoi occhi...devo ammetterlo,era incredibilmente sexy. "Bene bene" esordì"vedo che il mio abbigliamento ti piace!" "ehm...s-si stai molto bene Stefania" sbiascicai. "Intanto da ora per te mi chiamerò Dea! E stai bene non mi entusiasma come risposta,puoi fare di meglio! Da quanto ho letto nei tuoi racconti il lessico non ti manca.Puoi fare di meglio,porco!"continuò. Io ero in crisi,non capivo più nulla ma, vinto dall'eccitazione le dissi che era bella come una divinità e che sarebbe stato un onore essere il suo zerbino. Soddisfatta della risposta,venne verso di me, mi baciò con passione e mi sussurrò di spogliarmi. Si accomodò sul divano e attese che io mi denudassi totalmente,mi osservò compiaciuta e mi ordinò di inginocchiarmi e baciarle i piedi.Iniziai a baciare e leccare le sue divine estremità con ardore e dedizione,tanto che lei iniziò ad eccitarsi e a gemere."Ora basta!" tuonò"non ti ho ordinato di farmi godere!Ora ti faccio vedere io cosa succede a far eccitare la tua Padrona quando non ti viene richiesto!" estrasse dalla borsa una gag ball e uno strap-on. Mi imbavagliò e,dopo avermi lubrificato il l'ano mi penetrò con violenza insultandomi,dandomi del pervertito e dicendomi che ora ero la sua puttanella.Quando fu soddisfatta brandì un frustino e mi ordinò di rimanere in silenzio.Ogni gemito mi sarebbe costato dieci frustate aggiuntive. Inutile dire che mi ridusse il culo in condizioni pietose e,solo quando ebbe finito diventò più dolce.Iniziò ad accarezzarmi e a masturbarmi.Quando il mio pene fu totalmente eretto mi fece sedere sul divano ed iniziò a cavalcarmi,spingendomi la testa fra i suoi seni e baciandomi.Godetti come non mai.Entrambi ci abbandonammo al piacere e,dopo averla ripulita dal mio sperma con la lingua e donandole un altro orgasmo,si cambiò e tornò al suo lavoro.
Da allora,ogni martedì io e Stefania ci concediamo un paio d'ore di fuga dal grigiore della routine.
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