Ero a lavoro come tante mattine, in ufficio. La mia amica Giulia mi scrisse un messaggio per sapere come stavo. Il che voleva dire che aveva qualche problema e... voleva fare due chiacchiere. Quella mattina in ufficio non c'era nessuno, la collega era malata, il capo era in una riunione fuori città. Così risposi alla mia amica che ero a lavoro ma che se voleva poteva passare a salutarmi. Lei rispose prontamente che sì, voleva parlare del suo ragazzo e che mi avrebbe portato un caffè. Dopo pochi minuti suonò il campanello e la feci entrare. Lei di lavoro è insegnante di ginnastica, quindi ha un fisico molto tonico, il culo ritto e, dopo i venti anni ha avuto anche una crescita delle tette, che ora sono una terza abbondante. Arriva con la faccia un po' sconsolata ma vestita veramente sexy. E' estate e lei indossa dei fuseaux grigi attillatissimi e da dietro si vede che ha il perizoma. Sopra indossa una canottiera bianca. Mi saluta con un bacio sulla guancia e mi passa il caffè. In ufficio c'è un grosso tavolo quadrato, io mi siedo sopra e lei si mette poco distante, appoggiata al tavolo e con la faccia rivolta alla finestra. Guarda fuori. Mi è di spalle. Inizia a raccontare che il suo ragazzo la trascura, che lei vorrebbe vederlo di più ma che lui trova sempre degli impegni e ha sempre da fare. In più lui si sbatte molto per il suo lavoro (nel sociale) e per il momento ha solo un contrattino in stage, prende neanche 500 euro. Lei si lamenta che lui è sempre a lavoro e che comunque non ha mai soldi. Dice che lei guadagna tre volte quanto guadagna lui. Ma lo dice con un misto di orgoglio e disprezzo. Lo prende in giro. E' incazzata ma gli vuole bene. Non le ho tolto gli occhi di dosso un attimo, anzi dalle spalle e dal culo. Finito di bere il caffè poso il bicchiere e vado a mettere la chiave nella porta di entrata, poi mi avvicino a lei. Mi metto tra lei e il tavolo, sono appoggiato al tavolo e lei mi è fronte, ma di spalle. Le metto le mani sulle pancia per abbracciarla e le dico che la capisco, che è brutto essere trascurati. Ma il mio obiettivo è un altro. Mi sono messo così, perché in questo modo ho il mio cazzo appoggiato sul suo bel culo ritto. Lei per un po' ascolta le mie parole di conforto però poi non può fare a meno di sentire l'uccello in tiro che le struscia e cerca di farsi posto tra le sue natiche. "che fai?" mi chiede. Le rispondo che con un culo e un fisico così è difficile resistere, amicizia o non amicizia. Lei sorride e dice "dai, smetti" ma intanto non si toglie dalla posizione e sento che, quasi impercettibilmente, sistema il suo culo per sentirlo di più. Siamo diventati amici da tempo, subito dopo aver avuto una brevissima frequentazione qualche anno prima, quando lei ancora studiava all'università. Anche lì la frequentazione si interruppe perché lei stava portando avanti due relazioni e non sapeva chi scegliere. Io ero molto più grande di lei (dieci anni) e lei si rifugiò in me come se fossi più saggio, solo perché avevo 30 anni. Dopo poco finì ma spesso nel tempo è tornata a bussare alla mia porta perché ormai l'amicizia era salda. Insomma siamo in questa posizione molto erogena e io inizio con le mani a salire dalla pancia verso il reggiseno e con la bocca prendo a baciarle il collo e le spalle... lei si è sciolta ormai e il movimento impercettibile del culo si è fatto molto percettibile. Si muove per far strusciare la sua fica sul mio cazzo in tiro. Le sollevo il reggiseno. I capezzoli sono ritti. Ha un sussulto di senso di colpa e si ritrae "che sto facendo? Sono venuta qui per parlarti dei miei problemi e poi mi ritrovo così?" spostandosi vedo che i fuseaux grigi sono bagnati. Non riesco a rispondere a parole ma abbasso i pantaloni e tiro fuori il cazzo, prendo la sua mano e glielo do. Lei sospira di piacere e mi mette la lingua in bocca senza parlare. Poi si rigira e ricomincia il gioco col culo e il cazzo. Le abbasso i pantaloni e la fica è bagnatissima, il cazzo entra dentro, tutto in un attimo. Le metto la mano sulla bocca perché gode un po' troppo forte e la finestra è aperta. Le dico di fare più piano ma la metto a pecorina e inizio a vergare più forte. Le tolgo il reggiseno sgangiato e la canottiera e lascio che i capezzoli sfiorino la mia mano, poi afferro le tette con un braccio mentre con l'altro le tiro i capelli biondi e le faccio inarcare la schiena. Gode. Dopo cambiamo posizione e mi viene sopra. E' allenata a fare gli squat e inizia a farli sul mio cazzo, sono sdraiato sul parquet dell'ufficio. Salta con le gambe allenate e a un certo punto si regge i capelli con la mano e con l'altra si mette un dito in bocca. Sta venendo e sto per venire anche io. Reggo giusto un secondo di più poi la tolgo e la faccio venire al mio fianco, mentre mi mette la lingua in bocca prendo il cazzo e con due mosse sborro di brutto. Sono passati tre quarti d'ora da quanto mi ha mandato il messaggio per parlare dei problemi col suo ragazzo. Lei è una bomba sensuale.
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