All' epoca io 30 anni lei 54 con una relazione durata circa 4 anni; lei medico, single, viveva con l’anziana madre e la badante; una porca che io risvegliai, Marina super felice da laica e un poco trascurata nel suo valorizzarsi di donna, incominciò a manifestare breccia nella sua mente il desiderio di " lasciarsi andare e recuperare" il tempo perso, e visto il suo celibato,aveva certe voglie represse da monaca; con me raggiungeva picchi multiorgasmo smettendola di essere relegate alla masturbazione con le dita come lei ammise; nel caso di Marina solo se per telefono le ordinavo per gioco di farlo si chiudeva in toilette e si ficcava dita in figa e in culo. Bionda, in carne ma alta di statura, un fisico " burroso"; 54 enne single ed io 30 anni single (fidanzato dopo). Lasciava intendere di essere una donna fisicamente attraente a parte qualche chilo in più. Grossa fisicamente, occhi azzurri e grosso culo e bacino, con tette intorno alla quinta. Una bisteccona insomma. Dopo un opera di convincimento sulle sue represse dighe morali, la convinsi a valorizzarsi come donna in quanto potenzialmente era una pentola che bolliva; concordato una visita pomeridiana a casa sua mi accolse calorosamente; lei con una mano sulla patta mi fece capire che voleva e allora lei di spalle in cucina a preparare il caffe le toccai il culo, e ne fù felice in quanto ammise che nessun uomo le aveva mai toccato il culo, ; concordammo un uscita la prima volta per un incontro in auto, e lei sotto mio ordine indosso reggicalze; il risultato che la prima volta le leccai la figa in auto bagnandomi il sedile; lei fradicia era eccitatissima da una lunga astinenza. Era partita, con mè avrebbe fatto di tutto e si sarebbe eletta " mia geisha personale" per non dire " puttana".Formosa, bionda con tratti nordici, incominciò a sbizzarrirsi, curando l'aspetto fisico e l’intimo. Guepière, completini ragno, perizomi, calze a rete e capelli con piastra, truccata, unghie smaltate , intimo e stivali da look troiesco ,un pomeriggio così conciata " la battezzai" con una sborrata sul viso dopo accenni di penetrazione ano/vagina.Sebbene agli inizi Marina era " pronta" , e vista la sua propensione sul " fammi tutto " , avevo carta bianca.Pronta a pomeriggi in Hotel dove la sverginai con due grossi cetrioli in culo e figa comperati in frutteria, pur inizio eddendo un pò lordato da residui di feci non mi " feci intimidire; po, con il culo a tarallole ficcai il cazzo in culo, cosa di cui godeva come la più " estasiata delle maiale"; cosa che prese gusto ed era prassi usare carote e cetrioli da usare mentre lei a pecora le infarcivo il culo co il cetriolo e la figa ; poi sfilavo cetriolo dal culo e pompavo , alterandomi con l' ortaggio , e una volta sfinito, a sborrarle nel culo a riflesso condizionato un fiume di sperma; a casa sua mi trascinava in uno sgabuzzino con poca aria, tirava giù tuta e mutande e si fletteva a 90° per prenderlo nel culo; un giorno i venne un collasso per il caldo e passammo nel suo studio. Marina godeva nello sbocchinarmi con maestria insalivandolo come una cagna, poi a mio cenno la sbattevo sulla scrivania a 90° ed un poco in figa ed un poco nel culo, sfilava via.Ejaculavo o nel retto o in bocca , raro in figa(era fertile e avevo paura che ci scappasse la gravidanza, anche se lei desiderava in figa comprando lei stessa dei condom che subito abbandonammo).Comprai palline cinesi, doppio dildo in gomma che incominciammo a usare nei giochi, e le facevo visionare film porno dove poteva imparare le tecniche dell' amore. Una scoperta nel vederla sbocchinare insalivando il cazzo per ore; era una zozzona per quanto una brava ragazza. Passavo dal cazzo in culo , in bocca, e lei lo anelava ; la avevo abituata da me al sesso anale, le sborrate nello sfintere non si contavano. Oramai doveva dimostrare che anche lei era " donna"; con la madre in salotto, mi faceva denudare dei pantaloni, e sul divano, la leccavo, la penetravo, e spesso le ordinavo nuove misè, tanto per dire, una volta in gonna senza mutande, con palline cinesi inserite, doveva stuzzicarmi e come se ogni volta fosse lei a sedurre. Era scatenata e devota del piacere che le provocavo; spesso mi riferiva che maschi con la scusa di dolori ai testicoli (lei dottoressa)più volte, forse pensando fosse facile, si recavano da lei per " farsi visitare" ma lei li sviava. Sbocchinava come una ossessa, e lo scopo era farmi capire che anche lei era una " donna capace di godere e farmi godere"; un pomeriggio si inginocchiò in cucina, mi abbassò la zip e dopo un bocchino a risucchio, soddisfatta proferì che era " fradicia" e se avesse levato le mutande sarebbe stato inutile " rindossarle pulite". Quando non le sborravo dietro succhiava e beveva, tutto. Passava il tempo e il suo look e la sua espressione sembravano assomigliare a quelle di una famosa porno attrice anni 80, e caso volle che una occasione ci fù veramente in cui fu scambiata per una prostituta. Oramai con ardore non rinunciava al sesso con me, rischiando, talvolta di essere scoperti soprattutto quando qualche pomeriggio a casa mia ( la mia futura moglie al lavoro) , con una coperta sul pavimento veniva scopata e poi appoggiata alla scrivania a 90 °, con le mani divaricava le chiappe per rendere più agevole l' inculata. Doppi falli di gomma e vibratore accompagnavano sovente i nostri giochi anche se lei era ispirate dalle carote. Una figa grossa biondo rossiccia e pelosa, con un clitoride che in eccitazione era la testa di un chiodo da carpentiere; là leccavo inguainata da calze a rete e lei con le mani nei miei capelli, mi diceva " sì sì il mio diavolo", mentre fiumi di umori e gelatina schiumosa bagnavano il mio viso; lei con un’espressione estatica godeva molto. Ad un certo punto quando lubrificata per il liquido colato anche dietro la giravo a pecora e le infilavo il buco del culo capiente, dove sovente le sborravo dentro l’ampolla rettale fiumi di sperma accasciandomi sulla sua schiena esausto. Da fervente laica a schiava dei piaceri carnali; e lei non rinunciava fino a quando mi sposai e per gelosia, pur saltuariamente ci incontravamo, ma essendo possessiva e innamorata sembrò che qualcosa era destinato a scemare, ma era ancora prematuro. Numerosi i filmati mentre mi spompina, ma ad un certo punto posavo il telefono per le riprese perché eccitato ero impegnato a scoparla in tutte le salse, nel contesto era una zozzona per natura, ed era capace di succhiare il cazzo dopo averlo sfilato dal culo. I cetrioli e i cazzi di gomma che ha preso in figa e culo erano da far impallidire una pornostar, poi le palline cinesi, e ogni tutina era da vera " puttana" pronta a far intostare pure un morto. Del resto basta che ordinavo e lei eseguiva, e quando era senza mutande,in gonna, si sedeva sul tavolo scrivania e mostrava un figone cespuglioso biondo /rossiccio che si bagnava a iosa,e ricordo nelle mie leccate i peli che ingoiavo.Una ex devota della chiesa che per anni si era repressa, masturbandosi come raccontava, e il suo fascino, era quello della " prostituta" mancata visto che le sue forme potevano fare colpo su " molti"; la immaginavo come una " zia" , proprio come la Frajese, stessa espressione e incredibile rassomiglianza nel fisico e nella porcaggine. Fatto sta che se eccitata era un " lago" di umori, e in una mattinata in Hotel a Pompei, abbigliata da zoccola con palline cinesi, fui sbalordito che evidentemente ogni movimento le provocava orgasmi per via delle palline.Una zozza nel vero senso della parola, e lei non poteva farne a meno anche quando le riferì di voler troncare , allorchè mia moglie sbirciò un nostro video su pc dove il mio viso non ripreso ma dita e anelli mi tradivano in quanto visibile ch le mani erano mie,. Lei non era disposta a rinunciare a mè, e calmate le acque passavo interi Giovedì pomeriggi a casa sua ( la badante in libertà); mi sfilava gli slip, e nuda con lingerie sul divano, abboccava il cazzo succhiando, roteandolo, ingoiandolo, e angolato in quella bocca a gote piene.Sublime l' espressione di quegli occhioni azzurri che languidamente mi guardavano mentre si spupazzava il mio cazzo; " che grande" ebbe modo di dire in più occasioni, e si meravigliava che fossi sempre arrapato; sfido io, con quel ben di Dio.Cosa comune a queste donne è la pancia, quel pannicolo adiposo che in alcune appare bello da essere definite le maniglie dell' amore. Indossava perizomini che data la misura le segavano spesso per attrito,e l' elastico le creava sovente abrasioni nel solco gluteo, sopratutto con i perizomini più stretti,ma lei soffriva e godeva; un poco sadomaso, o BDSM , lo aveva come inclinazione. Più prendeva gusto e pìù cambiava intimo; da calze con reggicalze, a mutandine e calze a rete abbinate, a catsuit, a tutine che erano da pornostar sadomaso, con stivali e reggiseni a coppa. I primi tempi nell' icularla mi lordavo un pò sopratutto quando con cetrioli o mani le facevo fisting anale , una mano che dilatando arrivava nell' ampolla rettale e lì con le dita avvertivo talvolta frammenti di feci. Strana riflessione, ma notai che le persone che convivono con cani, spesso sono " zozze"; mi ricorda una mia amica che promiscua con cani e gatti, mostrava una libidine simile. Col tempo il matrimonio, la allontanò definitivamente, presa anche dalle cure per la madre che da lì a qualche anno sarebbe deceduta; la morte della madre la portò in prostrazione e da quel momento i nostri incontri sempre più fugaci, si conclusero col rifiuto di lei di continuare la nostra storia. Diventò fredda e sempre più distaccata dopo il mio matrimonio, in quanto possessiva e innamorata , era quasi giunta alle battute finali. Ultimo exploit è un inculata, che lei, conb la madre allettata , mi porse il culo quasi nudo mentre le posizionava il catetere. La osservai e davanti a molti astanti al capezzale uscì dallo studio su tacchi e vestaglietta con occhiali da vista; mi chiese di incularla sulla scrivania, con lo sperma che le colava dal culo come una puttana. Era una devota del mio cazzo altro che casa e chiesa e lavoro; la carica erotica, repressa in donne con estrogeni femminili come quelli di Marina era il carburante della femminilità, mentre gli ormoni maschili dettavano un desiderio sessuale intenso , coltivato in mille fantasie chissà da quanto. Marina cercava il maschio che dominasse e con mè aveva sublimato, anni di repressione mentale , e di fantasie da " porcella". Altro che " pornostar"; le donne " anonime per il volgo o " comuni" , single o vedove o separate, non le fanno dimenticare l' impulso della libidine.Marina tutto sommato, pur essendo una brava ragazza , ma scatenata come una baccante e performante come una troia, solo dopo averla liberalizzata; cosa che non succede alle ragazzine ( tranne eccezioni), queste non hanno saggiato " la fame" ergo poche sono predisposte ed è necessario una buona dose di sado-masochismo per avere una donna " ad alta intensita".Incularla comunque divenne di routine senza inconvenienti, e quando le allagavo il culo con clisteri di sperma, lo ripuliva subito con la bocca. Devo dire il mio troione più “ intenso”.
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