Se qualcuno le avesse chiesto se fosse soddisfatta della propria vita, Mariateresa avrebbe risposto senza esitazione che, sì, tutto era come avrebbe dovuto essere per rispettare la sua idea di vita sana e tranquilla. Aveva 36 anni, un periodo della vita di sottile confine tra ancora giovane e la maturità. Viveva con Marco da un paio di anni, e vivevano in un paese nella provincia di Cosenza, in una zona non eccessivamente centrale, ma che ancora non era vera e propria periferia. La vita in effetti andava abbastanza a gonfie vele, entrambi avevano un buon lavoro che permetteva loro di godersi il meglio della vita. E nella vita privata, la loro armonia e sintonia, era impareggiabile. In qualche modo incarnavano la coppia ideale, fondata sul rispetto e sull'ascolto reciproco. Nel quartiere in cui vivevano erano guardati con simpatia e tenerezza da molti dei loro vicini, i quali per la maggior parte erano coppie di anziani. Purtroppo di giovani se ne vedevano sempre di meno da quelle parti. La ciliegina sulla torta per Mariateresa era che finalmente lei e il suo fidanzato potevano convolare a nozze. L'indomani avrebbero pronunciato quel Sì che lei aspettava da tanto. Ancora non le sembrava vero.

Quel giorno era l'ultimo che avrebbero passato insieme prima di separarsi e e poi rincontrarsi direttamente all'altare. Lei sarebbe andata a casa dei suoi l'indomani in mattinata. Era tardo pomeriggio quasi sera quando lei andò a farsi una doccia lasciando Marco in cucina a preparare la cena. Dopo qualche minuto che era sotto l'acqua bollente, però, sentì la porta del bagno aprirsi e richiudersi.

“Non dovresti essere a preparare la cena?” chiese lei sorridendo. Aveva già capito che intenzioni avesse lui.
“Beh, è pronta; basterà solo riaccendere e scaldare.” rispose lui mentre si sfilava la cinta, i pantaloni e subito dopo maglione. In meno di un minuto era pronto a raggiungerla.

Marco aprì l'anta scorrevole della cabina doccia e si tuffò nel blocco di vapore e calore all'interno del quale Mariateresa si stava insaponando i capelli. Con le braccia alzate a svolgere questo compito, Marco si trovò dinnanzi allo spettacolo del corpo della sua quasi moglie. Ammirò l'acqua ed il sapone scivolare sul suo seno, una seconda molto piacevole, corredato da capezzoli incredibilmente turgidi.

“So cosa stai pensando, meglio che te lo togli dalla testa. E poi non mi fissare, lo sai che mi vergogno!”
“Mi spiace tesoro, ma non ho resistito, del resto lo sai... questa è l'ultima doccia che facciamo da fidanzati.”

La prese per la vita e la tirò a se mentre ancora era intenta ad insaponarsi. Ora l'acqua calda cadeva sulle loro teste scorrendo sui loro corpi uniti. Iniziarono a baciarsi. Lui era assolutamente vorace nel baciarla, la sua lingua la invadeva prima ancora che lei riuscisse ad accoglierlo. Non durò molto dal momento che Marco passò subito oltre iniziando a leccarla freneticamente sul collo. Lei glielo lasciò fare, in fondo le piaceva vederlo così famelico, sebbene lei di suo fosse veramente molto timida. Sentiva la lingua di Marco spostarsi su di lei, accompagnata dal sottile strato di acqua che continuava a bagnarla.
I loro corpi erano ancora molto stretti e avvinghiati. Lui finalmente riemerse dalla sua foga e la guardò inebriato.

“Amore vuoi chiedermi, in ginocchio, di sposarti?” e rise.
“Che idiota che sei...” e rise con lui.

Mariateresa si mise in ginocchio nella classica posizione da proposta di matrimonio e chiese a Marco, ancora ridendo, se volesse sposarla. Marco fece di sì con la testa guardando verso di lei. Ma ora l'attenzione di lei era sul cazzo di Marco. Si stava muovendo, si stava discostando e allungando dal ciuffo di peli che lo tenevano al coperto. Iniziò a massaggiare le palle di lui.

“Sì però non mi guardare”
“E va bene” rispose lui “chiuderò gli occhi”.

E così fece. La sua futura moglie prese in bocca il cazzo, il quale non era ancora al massimo della sua estensione. Nemmeno al massimo della sua durezza se è per questo. Era ancora un po' moscio. Tutta la timidezza di Mariateresa era controbilanciata dalla sua voglia di cazzo. Con le labbra serrate iniziò a muovere la testa avanti e indietro, stando attenta a tenere il più possibile una prese morbida su cazzo. Con la mani si aggrappò ai glutei di Lui, e lui le mise le proprie mani sulla testa, lasciando che queste accompagnassero e si muovessero con lei. Lentamente il cazzo iniziò ad allungarsi e indurirsi dentro la bocca di Mariateresa, avanzando sulla sua lingua. Lei, dal canto suo, avvertì tutta la potenza con la quale questo iniziava ad attapparle la bocca con la sua crescente misura; sentì chiaramente anche la cappella liberarsi di tutta la pelle che la teneva nascosta. Continuò a spompinare Marco per almeno altri 10 minuti, arricchendo questa meraviglia di tanto in tanto con caldissime leccate alle palle; l'acqua cadeva e arricchiva il loro calore. Sentirlo gemere in quel modo dava a Mariateresa molto piacere. Sapere di appagarlo era qualcosa di inestimabile per lei. E anche se non poteva accontentarlo sempre su tutto (perché Marco a volte aveva delle fantasie bizzarre) era sempre molto soddisfatta quando lui godeva.
Fu quasi inaspettatamente e all'improvviso che Marco tirò via il cazzo dalla sua bocca, tanto che per una frazione di secondo rimase a bocca aperta con la lingua per metà fuori. Marco lasciò la sua presa sulla testa: con una mano afferrò le guance di Mariateresa tenendola ferma, con l'altra iniziò a masturbarsi così velocemente e agitatamente che servirono soltanto pochi secondi prima che una dose incredibile di sperma schizzasse sul volto di Mariateresa. E mentre con l'altra mano ancora la teneva ferma, nonostante lei strizzasse gli occhi e cercasse di ritrarsi, lui le spinse il cazzo in faccia e vi strusciò la punta, dalla quale continuava a fluir fuori tutto quel bianco. L'acqua portò via immediatamente tutto dal suo volto, ma quella scena era stata oro puro per Marco.
Mariateresa si alzò nuovamente in piedi e lo guardò con uno sguardo che lasciava benissimo intendere qualcosa come “sei sempre il solito”. Continuarono a farsi la doccia e a lavarsi ed insaponarsi a vicenda. Quando ebbero finito lui chiuse l'acqua e fece per uscire, ma lei tenne l'anta chiusa.

“Dove vai? Contento tu contenti tutti?”

Lui fece un ghigno, in effetti non si sentiva affatto sfinito ed era pronto a ricominciare.
Riaprì l'acqua, se non altro perché senza quella a scorrergli addosso iniziava a fare freddino. Nuovamente avvolti dal vapore, spinse Mariateresa addosso alla parete della doccia e le diede uno schiaffo sul culo. Lei gemette. Un altro schiaffo, e stavolta gemette più forte. Fece scorrere l'indice dal collo di lei lungo tutta la schiena, per poi rallentare in prossimità dell'osso sacro e iniziare a toccarle l'ano piano piano. Mariateresa si inchinò in avanti, esponendo così ancor di più il sedere verso Marco, il quale colse ancora una volta quanto in fondo a lei piacesse sottomettersi così a lui. Col dito massaggiò l'orifizio di lei, il quale, complice l'acqua calda che ormai scorreva da quasi mezz'ora su di loro, si era ammorbidito e lubrificato al punto giusto.

“Lo so cosa vuoi tu. Sei così timida, ma sei anche tanto... “ non finì la frase. Piuttosto iniziò a sfregare il cazzo sul solco che separava i glutei. A quel punto lei era pronta e soprattutto sopraffatta da quel che stava per arrivarle. Marco era nuovamente al massimo e dopo averla afferrata per i fianchi, spinse il cazzo nel culo di Mariateresa; lei lanciò un urlo di piacere.

“Sì oddio, riempimi tutta, non ti fermare”

La sua futura moglie diventava una vera e propria zoccola assatanata quando lo prendeva al culo. E questo per Marco era l'unico argomento, l'unica possibilità, che aveva per indurla a soddisfare le proprie fantasie. Sperava di portarla su una strada ancor più perversa un giorno o l'altro. Chissà magari uno scambio di coppia o una gang bang. Lui desiderava molto cose di questo tipo, ma non era tanto sicuro che lei gliele avrebbe concesse così a buon mercato. E mentre pensava a tutto ciò continuava a sfondarle il culo. Il suo buco era ancora stretto, e questo rendeva ancora più eccitante invaderlo. Marco puntò un piede al muro alle sue spalle e, spostando la presa dai fianchi alle braccia di lei, tirandoli, iniziò a spingere facendosi forza in questa maniera. Riusciva a infilarlo tutto, e Mariateresa ormai impazziva di piacere. Dovette passare un altro quarto d'ora prima che Marco riuscisse a venire nuovamente, ma quando lo fece, lo fece dentro di lei. Sfilò il cazzo e si godette lo spettacolo unico del buco del culo di Mariateresa completamente dilatato, dal quale iniziò a colare fuori tutto lo sperma che ci aveva depositato dentro, accompagnato dall'acqua calda che ancora li teneva al caldo.
Una volta usciti dalla doccia furono pronti per la cena. Quella notte avrebbero scopato nuovamente, per concretizzare in un rito fisico la loro felicità per l'imminente evento oltre che il loro amore reciproco.

Passò la vigilia del matrimonio, passò il giorno del matrimonio. La felicità di quei momenti fu irripetibile. Passarono ore dolcissime e uniche. Ma soprattutto passarono momenti felici.
Passarono altri giorni e finalmente partirono per la loro Luna di Miele: Crociera nel Nord Europa.
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Categorie: Esibizionismo Etero