Le mie prime esperienze le feci nei cinema porno di Torino. Dopo aver guardato un po' di film porno me ne andavo nei cessi e, tenendo la porta socchiusa, mi abbassavo jeans e mutandine e mi segavo. Così prima o poi arrivava sempre qualcuno e mi offriva il cazzo da succhiare. Io avevo imparato molto da quei film e - a detta di molti - ero diventata una brava pompinara. Poi, un giorno, incontrai un certo Alberto. Era un 50enne distinto e come mi vide fu molto tenero con me. Nei gabinetti mi palpava come si fa con le donne, si faceva spompinare ma non mi chiedeva mai di chiavarmi. Mi piacevamo molto i suoi modi e un pomeriggio m’invitò in un appartamento di proprietà di un suo amico antiquario.
Era in un palazzo antico del centro storico e la camera da letto era in stile anni 30, molto raffinata. “Qui possiamo farlo come si deve” disse Alberto con gli occhietti già eccitati. Io non persi tempo e mi spogliai nudo davanti a lui. Andai in bagno e tornato vidi che sul letto c’erano degli indumenti intimi femminili. “Ti va di indossarli?” disse Alberto facendo cenno con la mano “li ho comprati apposta per te…” Io li presi fra le mani, erano bellissimi, tutti neri… c’era una guepiere di pizzo con reggicalze, 2 calze di naylon nere, una mutandina di pizzo e… sul pavimento delle scarpe nere col tacco a spillo. “Oddio… vuoi davvero che mi travesta?” Lui fece cenno di sì, si alzò e andò in bagno a lavarsi. Io ero tutto eccitato a indossare quelle cose, e quando ebbi finito mi guardai allo specchio. In quel momento uscì Alberto dal bagno completamente nudo, mi vide e disse: “Sei proprio figa!” In effetti, col mio fisico esile (a quel tempo ero 1,65 x 50 chili di peso), la mia pelle glabra e il mio viso dai lineamenti fini ero più vicino alla femmina che al maschio, se non fosse stato per quel coso che tenevo in mezzo alle gambe. Alberto aprì un cassetto e mi porse un rossetto; io lo presi e me lo spalmai sulle labbra. “Ora sei veramente uno schianto” disse, e mi prese fra le sue braccia. In piedi davanti allo specchio mi palpava le chiappe, mi baciava sul collo, poi avvicinò la sua bocca alla mia. Io non avevo mai baciato un uomo, ma mi sentivo completamente sedotta e lo lasciai fare anche quando mi metteva la lingua in bocca. Poi mi fece mettere in ginocchio e - mentre mi guardavo nello specchio - mi mise il suo bel cazzo davanti alla bocca e cominciai a succhiarlo. Quando Alberto ebbe il cazzo bello duro mi disse di staccarmi e ci coricammo sul lettone matrimoniale. Mi fece subito mettere a pecora e io me ne stavo in quella posizione mentre lui s’infilava il preservativo. Pochi secondi e sentii le sue mani accarezzarmi le chiappe belle depilate e poi sentii le sue dita frugarmi nell’ano. Alberto mi spalmò un po’ di vaselina nell’ano perché ce l'aveva abbastanza grosso e temeva di farmi male. Mmmm siiiiii…. Il momento di attesa prima della penetrazione era quello che mi faceva impazzire!!! Poi sentii il suo cazzo entrarmi dentro dolcemente e subito dopo Alberto cominciò a chiavarmi con ritmo regolare. “Ti piace, amore?” “Siiii….” Dissi io con la voce di una femmina in calore. Allora lui mi afferrò per i fianchi e tenendomi il cazzo dentro mi fece piegare di lato, con lui dietro. In questo modo potevamo vederci davanti alla grande specchiera dell’armadio e vedere riflesse le nostre espressioni di piacere. Alberto mi stantuffava il culetto lentamente ma profondamente, ogni tanto lo estraeva per vedere il mio ano aperto e poi me lo ributtava dentro. Dopo un bel po' in quella posizione mi fece mettere a schiena sul letto con le cosce divaricate e alzate in modo da mostrare bene il culo. “Sei proprio una gran troia” mi disse menandosi l’uccello mentre io mi sditalinavo l’ano. E subito dopo me lo infilava di nuovo dentro chiavandomi a tutta forza fino a sentire le sue palle che sbattevano sulle mie chiappette. Ad un certo punto però mi staccò il cazzo dal culo, si tolse il preservativo e si posizionò con le ginocchia aperte sui miei fianchi. Prese a menarsi il cazzo sul mio viso e dopo poco vidi i suoi schizzi di sperma uscire copiosi e raggiungere la mia fronte, le mie guance, il mio naso, le mie labbra. Poi ci alzammo e io andai al gabinetto per fare pipì. Avevo appena finito di pisciare che lui entrò nel bagno e mi disse: "Stai ferma così: apriti le chiappe e fammi vedere il buco di culo che t'ho fatto che voglio fotografarlo!" Io stupita accettai e la foto come vedete ce l'ho ancora adesso!
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Categorie: Trans e Travestiti