"Lei era abbondante e prorompente, altezza media e coscioni dalla bella carne rosea. Di sopra, i seni molto grossi, erano pressati sempre da un reggipetto nero, le cui bretelle evidenti la accompagnavano in ogni sua “mise”. Con in mano un libro o un giornaletto, mi mettevo comodo, spesso per terra su un cuscino e la spiavo per ore. Mi piaceva molto guardarla d’inverno, perché sotto la veste, portava le calze… a volte nere, altre volte colore del bronzo. Se ero fortunato, in certi momenti, vedevo la fine della calza, le cosce chiarissime e la virgola arrapante delle mutande nere. Sempre, quando capitava questo tipo di evento, appena lei andava via, correvo nel bagno, per masturbarmi con una certa impellenza. Un’estate, la signora Elena si fratturò il malleolo e, tra ingessatura e convalescenza, rimase bloccata per quasi tre mesi, e allora io ... " CONTINUA A LEGGERE SU RACCONTI EROTIKA.IT
la-nostra-vicina-il-mio-sogno
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