Il sole era alto e forte in quel primo anticipo di pomeriggio, sentivo ogni centimetro della mia pelle leggermente infiammato dalla prolungata esposizione. Eravamo tutti e quattro nudi, mentre stavamo facendo merenda. Avevo riposto i costumi nello zainetto, il mio e quello di mia sorella, quindi eravamo completamente esposte gli uni agli altri. Credo che sentissimo entrambe la stessa forma di imbarazzo ad esserci mostrate tanto apertamente. Per Sonia era sicuramente la prima volta a stare nuda davanti ad un uomo e probabilmente buona parte del suo esteso rossore non era dovuta sicuramente ai raggi solari. Tutte e due abbiamo i seni abbastanza floridi, i suoi sono più sodi e alti dei miei, i suoi capezzoli erano eretti, mi apparivano cosi grossi adesso, seduta sul telo mentre mangiava il suo sesso era completamente in mostra, mi appariva molto più femminile che mai. Di solito chiacchieravamo tantissimo quando stavamo con gli zii, questa volta il silenzio era cosi solido che si udiva solo il verso dei grilli o delle cicale. Mia zia ci passava le cose che aveva preparato, ma era meno ciarliera che mai, lui seduto su una grossa pietra mangiava e beveva birra avidamente, cosi ci sovrastava anche fisicamente, il suo pene era semi eretto col glande visibile. Posai lo sguardo di nuovo su Sonia e anche lei lo stava guardando, pensai a quella parte di lui mentre invadeva il più intimo di mia sorella vergine, le sue labbra che lo accoglievano, il suo seme che ora si mischiava con quello che lei stava mangiando e bevendo nel suo stomaco. Ero molto eccitata da pensieri così sconci che avrei voluto tanto toccarmi, ma non osavo in quel momento. Sobbalzai quando il mio cellulare iniziò a suonare, era il mio ragazzo che finalmente si faceva vivo dal giorno precedente. Mi alzai e per rispondere alla telefonata mi diressi verso il boschetto che delimitava la piattaforma naturale dove ci eravamo fermati. La conversazione andava in un piano distaccato dal mio pensiero presente, rimanevo appena collegata al mio essere a casa dal senso di colpa che provavo nei suoi riguardi. Lui parlava della sua giornata e io mentivo in buona parte sulla mia, mi sembrava di essere sdoppiata mentre facevo finta di essere la persona di sempre. Chiusa la telefonata guardai in alto il cielo limpido tra i rami degli alberi e emisi un sospiro. Ci misi un po' a decidermi di tornare indietro e lo feci con una certa lentezza con un vago presentimento, che poi si rivelò profetico. Lui era in piedi mentre Sonia in ginocchio davanti a lui lo stava servendo con la sua bocca, lo masturbava e lo succhiava con finta perizia, ma sicuramente con voglia. Rimasi come paralizzata a pochi passi da quella composizione, il suo pene spariva quasi completamente attraverso le labbra della mia sorellina e i suoi grossi testicoli le urtavano il mento. Sentivo la saliva aumentare, una contrazione al basso ventre, quella oscenità in piena luce mi lasciava meravigliata ed eccitata. Il suo sguardo ora era rivolto verso di me, sapevo allora di stare contribuendo alla sua eccitazione, mentre Sonia lo stava portando al culmine del piacere utilizzando labbra e seni. Mi sedetti sul telo e iniziai a toccarmi davanti a loro come mai avevo fatto prima, mi stavo masturbando per lui e per me stessa, mia zia iniziò ad accarezzarmi da dietro il seno, anche se in modo piuttosto rude, mi faceva male e mi dava piacere insieme. Dopo un’eternità di piacere sospeso lei mi fece girare su me stessa e mi ritrovai esposta a quattro zampe speranzosa di essere montata come una cagna. Il suo pene durissimo bagnato dalla bocca di mia sorella mi entrò dentro mentre lo pregavo di chiavarmi, mi sentivo più che troia competendo con loro in quel modo. Mi stava scopando con forza tenendomi per i fianchi lo sentivo nel mio profondo fare dentro e fuori con ritmo lento ma inesorabile, mia zia si mise con le cosce aperte davanti e me e mi piegò il capo tra le sue grandi labbra, era bagnata e i suoi umori mi inumidivano le guance mentre cercavo di soddisfarla come voleva. Con un sospiro lei ebbe il suo orgasmo. Lui continuava a prendermi come un animale infoiato. Sonia si mise a gambe aperte davanti a me, mentre si masturbava con una mano con l’altra mi afferrò la testa verso il suo sesso dischiuso. Ero la troia di tutti loro in quel momento, o, noi le sue troie. L’orgasmo che provai fu di una incredibile intensità, quasi venni meno quando uscì da me e mi abbandonai sdraiata a terra. Mia sorella si posizionò accanto a me anche lei a quattro zampe e lui iniziò a montarla stringendo i seni con le sue mani grandi. Vennero quasi contemporaneamente, lui si svuotò dentro di lei, incurante di ogni rischio, lo sperma abbondante da creare un filamento mentre il suo membro veniva ritirato. Mi avvicinai a Sonia per accertarmi delle sue condizioni, entrambe eravamo sudate e sporche e odoravamo di sesso. Lui aveva accesa una sigaretta e si avvicinò a noi, me la porse e tirai un paio di boccate, dopo avergliela restituita, prese il suo coso tra le mani e iniziò ad urinarci addosso, il liquido caldo sulla testa scendeva lungo il corpo e così su Sonia, fu un momento interminabile di umiliazione e depravazione, ci stava marcando come una bestia.
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