All'epoca avevo appena finito le scuole superiori, la voglia di fare baldoria e di provare nuove esperienze era molta così io ed il mio migliore amico poco dopo l'ultimo esame partimmo per Palma di Maiorca.
Eravamo entrambi due giovani rockettari con capelli lunghi, senza un pelo di barba e sempre vestiti in pelle.
Infatti avevamo anche una band insieme.
Arrivammo nella mattinata, ci sistemammo ospiti di amici di famiglia del mio compagno di avventure e appena pronti ci recammo in spiaggia.
Durante la giornata vedevamo molte belle ragazze in costume e la voglia saliva a mille, il mio amico probabilmente vedendo il mio sguardo voglioso mi chiese "ma se una di queste avesse il pisello tu la scoperesti ugualmente?" non ci avevo mai pensato, comunque senza pensarci un secondo gli risposi di no.
Quella domanda però mi aveva messo un tarlo in testa creando una reazione a catena di altre domande interiori pronte a mettere in dubbio quell'equilibrio costruito dai tanti flirt avuti con il gentil sesso.
La notte stava iniziando a bussare con i bassi assordanti provenienti dai vari club, il cielo di Palma si era tinto di rosso e suggeriva una cosa, quello non era il cielo di casa mia, qui qualsiasi cosa accadesse poteva restare muta per sempre, fu in quel momento che mi resi conto che la libertà totale aveva bussato alla mia porta e che avrei potuto togliermi qualsiasi curiosità.
Ci vestimmo con la speranza che quella notte lontana dai nostri letti di casa sarebbe stata memorabile.
La via principale di Maiorca era diventata per i miei occhi giovani una giungla colma di animali notturni e ogni entrata di un club sembrava una bocca infernale in cui usciva musica e luce.
Dopo vari drink e non solo entrammo in una delle discoteche più famose dell'isola, situata nel lungomare, all'interno tutto sembrava muoversi senza forza di gravità la musica insisteva e le piste da ballo erano colme, quando vidi un corpo statuario ballare, la pelle ambrata sembrava bronzo lucente e le forme femminili facevano vibrare l'aria, una pantera nera che con lo sguardo metteva soggezione, una divinità di una religione sconosciuta.
Io mi avvicinai e iniziai a ballarle dietro, gradualmente sentivo la sua fisicità, i suoi movimenti senza controllo, iniziai a prenderle le spalle nude, lei si girò e poco dopo sentii la sua lingua di fuoco entrare nella mia bocca, ormai era mia.
Dopo averle offerto dei drink e averla "conosciuta" lei mi chiese se volevo andare nel suo hotel, inizialmente non mi sentivo di dirle di si perche tra la folla avevo perso il mio amico, ma poi me ne fregai e accettai, fortunatamente il suo alloggio era raggiungibile a piedi e in poco tempo mi ritrovai solo con lei, appena la porta si chiuse iniziammo a baciarci sfregando le lingue con forza e spogliandoci vidi un corpo che solo in alcuni porno avevo avuto il privilegio di vedere, le misi una mano tra le gambe e sentii che cera una cosa diversa da ciò che mi aspettavo, per curiosità gli tolsi l'intimo in pizzo nero a vidi un enorme cazzo duro come l'alabastro, sembrava scolpito in un marmo lucido e scuro, era tutto tirato e voleva sentire il piacere, senza un minimo di ripensamento mi inginocchiai e lo presi in bocca, il suo sapore era estremamente sessuale ma allo stesso tempo dolce, un elisir che mi dava alla testa, mi invadeva pulsante tutta la bocca, iniziai a pompare su e giù e lei con la mano si aiutava segandoselo, successivamente passammo ad un 69, io ero disteso sotto e vedevo da molto vicino i suoi grossi testicoli e poco più su il suo piccolo buco che si apriva e chiudeva, una specie di invito ad entrare con la lingua e non solo, cosa che feci subito, la mia lingua dura insisteva ad entrare e la mia saliva lo rendeva bagnato e scivoloso, ogni tanto ritornavo ad accogliere il suo membro e a solleticare quei due bei testicoli pesanti con la punta della lingua, dalla parte opposta sentivo il paradiso, una bocca calda che faceva entrare il mio bastone infondo alla gola e i suoi gemiti che mi facevano vibrare la cappella.
Un certo punto senza una parola si mise sopra di me a cavalcioni girandosi con il volto rivolto verso il mio e sentì che con una mano si stava infilando il mio membro durissimo nel suo buchino ormai dilatato dal mio trattamento, non feci nemmeno in tempo a protestare essendo che non avevo protezioni che lo sentii entrare prepotentemente in lei, progressivamente andò su e giù e sentivo il piacere assoluto, una cosa stretta che si opponeva alle mie contrazioni, lei disse guardandomi in modo dominante "cum together.......now" e a quel punto mi lasciai completamente andare, ebbi uno degli orgasmi più forti della mia vita, tutto dentro di lei, contemporaneamente vidi il suo bel bastone nero schizzarmi nella pancia, appena ripresi lei con le dita mi fece assaporare la sua crema pulendomi così la pancia.
In seguito ci scambiammo il numero e la salutai, ormai erano le 5.40 di mattina, ritornai davanti alla discoteca trovandoci davanti il mio amico accovacciato più morto che vivo, mi chiese "dove sei finito?" e io risposi "una storia lunga".
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