Ho 50 anni, sono sposato e la mia vita subisce uno scossone. Scopro che il mio sesso é per cosí dire "incerto". Mi piacciono le donne ma mi eccitano molto anche gli uomini nudi, specie se maturi e pelosi. Non sono però mai stato con un uomo e mi sono scorticato le mani a forza di seghe sulle foto dei siti gay.
Durante una breve vacanza al mare decido di dar corpo alle mie fantasie gay. Con la scusa della visita ai luoghi turistici riesco a ritagliarmi mezza giornata per me, senza mia moglie. Decido per la spiaggia nudista dove c'é un settore gay. Mi avvio per la pineta retrostante, eccitatissimo. Non so bene che succederà ma ho un' idea fissa: far godere un uomo. Arrivo in spiaggia, poca gente, una coppia gay di colossi abbronzatissimi, palestrati e depilati. Un altro gruppo piú in là. Mi spoglio nudo un po' in disparte. Sono bianco come una mozzarella. Uno dei colossi si alza in piedi, mi guarda e mi studia, si maneggia il pacco in mezzo alle gambe, notevole, un bel cazzo tozzo e due palle da mezzo chilo. Decisamente non sono il suo tipo e lui non mi piace. É strana la sensazione della mia nudità pubblica, mi eccita ulteriormente. Sento il sangue affluire al mio inguine ma nonostante tutto il mio attrezzo rimane ai minimi termini. L'emozione mi fa battere forte il cuore. Passano dieci minuti e il sole comincia a scottare. Si avvicina un giovane lungo e magro, da solo, ma poi fa marcia indietro e torna sui suoi passi col suo pene dondolante. Anche lui non é il mio tipo. La delusione comincia a farsi strada, forse anche stavolta resteranno solo fantasie. Mi rivesto e decido di camminare un po', passo vicino ad una coppia nuda con un splendida lei dai bei seni pieni ma non grandissimi, un fighetta depilata e carnosa e un ventre piatto, lattiginoso e vellutato. Beato chi ti monta!
E cammina cammina.... Ecco un bel maturo nudissimo, abbronzatissimo, un po' piú vecchio di me, con un bell' attrezzo non molto lungo ma di diametro notevole, che pur essendo a riposo rimane rispettabile. Sto passandogli davanti e in un attimo mi accorgo che sto per perdere l'occasione. Un frazione di secondo e mi fermo, mi volto verso di lui, mi ha notato, lui é nudo e io vestito con sacco in spalla. L'emozione fa novanta, se parlo ho paura che mi tremi la voce o peggio ancora di arrossire come un peperone. Lo saluto, mi saluta affabile e fa due passi verso di me, io verso di lui. Per attaccar discorso gli chiedo se conosce i luoghi ma poi non chiedo alcuna informazione. Si mette a descrivermi la spiaggia nudista coi dettagli da guida turistica. Lo ascolto distrattamente e gli guardo il cazzo, é eccitante essere ad un passo dall'oggetto del mio desiderio. Credo che se ne accorga perché comincia ad indurirsi. Gli argomenti del piú e del meno si stanno esaurendo e nuovamente ho l'impressione di essere sul punto di perdere l'occasione. Devo fare qualcosa,non potrei perdonarmi di aver lasciato sfuggire l'occasione. Un attimo di silenzio pesante come un macigno poi apro bocca, o la va o la spacca: "hai un bel coso", gli dico. Mi risponde " davvero?" e gli si rizza bello sull'attenti, ballonzolante e nodoso con una bella vena dorsale. "Guarda me l'hai già fatto diventare duro"
Il ghiaccio é rotto. Gli dico che mi piacerebbe fargi una sega, farlo godere. Mi chiede di ciucciarglielo perché una sega può farsela da solo. Gli rispondo che non me la sento, che non sono pronto e che non sono mai stato con un uomo. Si sta eccitando, mi chiede se sono peloso perché gli uomini depilati gli paiono donne e non gli piacciono. Ama il culo peloso e mi assicura che é solo per accarezzarmelo. Gli piaccio e ha capito le mie paure. Decidiamo che ci piacciamo e ci avviamo verso un anfratto della macchia mediterranea al riparo, se non dagli sguardi almeno dal sole. Comincia la mia grande avventura, sto per toccare il cazzo duro di un altro uomo.Lo seguo, lui davanti, nudo, io dietro vestito. Dieci secondi di cammino e siamo in intimità. Sono sempre piú eccitato, mi pare un sogno. La prima volta gay, sono felice. Mi calo i calzoni, mi sfilo la maglietta e sono nudo anch'io. Allungo la mano e la poso sul suo cazzo, chiudo le dita e lo tengo. É una sensazione meravigliosa: vellutato, caldo eppur duro come il ramo di un albero. Il suo pelo soffice mi carezza. Lo sento fremere e comincio timidamente a masturbarlo, lo scappello e mi godo la vista e il tocco del suo glande lucido. Lo ricopro col prepuzio e sento lo scalino tra la cappella e l'asta, la grossa vena dorsale nel mio palmo. Sono tutto io nella mia mano, le emozioni sono molto intense, godo follemente. Lo sento che mi incoraggia e mi guida, c'é dolcezza nella sua voce. É eccitatissimo anche lui, la sua voce é sussurrata e affannosa, la mia quasi piagnucolante. Lo sento che mi tocca mi carezza, mi prende il cazzo in mano dolcemente, mi tiene contro il suo corpo e comincia a succhiarmi un capezzolo,poi sposta le labbra e mi bacia sul collo. Sento che gli piaccio, mi dice che le mie cosce muscolose lo eccitano e me le carezza. Sento il contatto della sua mano e del suo fianco sul mio corpo nudo. É un piacere anche la nudità, la sua e la mia. Sento un tepore diffondersi per tutta la mia pelle ed ogni contatto é vellutato, morbido, dolce, perfino l'aria tra i miei peli mi carezza. Le parti di me normalmente coperte godono della ritrovata libertà. Con una mano continuo a masturbarlo, a volte con pollice e indice, a volte con tutte le cinque dita ben chiuse, a volte con lentezza esasperante, a volte velocemente ma sempre delicatamente, con tocco quasi femmineo. Mi faccio piú ardito, gli cingo le spalle con l'altro braccio e lo stringo a me poi scendo con la mano lungo la schiena, fino all'inizio del solco tra i glutei e lo carezzo. Un gemito di piacere gli sfugge e lo sento irrigidirsi, l'orgasmo si avvicina. Mi chiede di accelerare il ritmo con voce rotta e quasi sussurrante. Sono al settimo cielo, voglio farlo sborrare a fontana. Ci guardiamo con faccia sconvolta da smorfie di piacere. É curioso come spesso il godimento somigli al dolore: Una donna in orgasmo ha le stesse espressioni di un'altra che partorisce, nel dolore. Un uomo che sborra copiosamente fa le stesse smorfie di uno che viene torturato. Un uomo che viene inculato soffre e gode nello stesso istante. Una donna che viene penetrata selvaggiamente, se é consenziente, non si accorge della violenza del suo maschio, anzi! Ma torniamo a noi; la mia mano destra gli percorre la schiena carezzando sempre piú decisa,i peli del mio braccio lo fanno impazzire. Salgo piano a carezzare la nuca, ormai sicuro di me gliela afferro saldamente con un gesto di possesso, quasi a dire: "sei mio, ti tengo per la nuca e per il cazzo". Non mi accarezza piú, é tutto nel suo attributo virile, gode e subisce. All'improvviso, si irrigidisce tutto e con voce rantolante mi dice: "sborrooo". Sono trionfante, il mio sogno di mesi, forse di anni, far godere un uomo, si sta realizzando. Il suo basso ventre ha degli spasmi, il cazzo pare voler sfuggire dalla mia mano, impazzito, ma io lo domo come un cow boy con un puledro selvaggio. Vedo gli schizzi di sperma zampillare e fecondare Madre Terra come avrebbero detto i nostri antenati della preistoria, interminabili. La forza del sesso non é cambiata nei millenni. Urla di piacere, urliamo di piacere e siamo un solo essere. Lo scappello per godermi meglio lo spettacolo dello sperma che ormai cola senza piú forza e va a cercare la mia mano che lo accoglie, grata. Lo carezzo ancora per mischiare mano, cazzo e sborra come un pasticcere che impasta una torta squisita. Mi chino davanti a Sua Maestà il Cazzo e nello scattargli qualche foto ricordo lo strizzo un poco per carpirgli ancora qualche goccia di sborra. Una di queste penzola vischiosa e si allunga elastica verso il basso. Come vorrei pulirlo con la bocca! Ma questa é un'altra storia
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