Finalmente un senso di leggerezza e serenità. Leggere lenzuola color pastello accarezzano i corpi nudi.
Bella. Sento la sua anima; è pura.
Il suo corpo è irresistibile. Nasce il fuoco nella pancia e avvampa avvolgendo le membra.
Sento bagnato lì in fondo. Sento i formicolii nelle guance.
La tocco.

***

Yvonne prese quasi subito ad accarezzare la guancia della sua amica. Lei le mise le mani sul petto, tastando con dolcezza. I visi si accostarono finché la visione di entrambe fu sfuocata. Dolce sapore.
La lingua di Amanda era così buona…lentamente avvinghiava quella di Yvonne, in un umido abbraccio di passione. Le bocche pressate si mangiavano vicendevolmente, leccando e danzando appiccicate a ventosa; gli occhi chiusi a perdersi nel loro mondo ovattato di febbre d’eccitazione. Sapore di ciliegia.
Mentre la baciava, Yvonne accarezzava la schiena della sua amica, infilando le mani sotto la canottierina e percorrendo tutta la superficie nuda fino alla nuca. Sentiva irrigidirsi i capezzoli di Amanda, che ora battevano contro il suo seno. Una smorfia di voglia.
“Togliti la maglietta”, fu l’invito che Yvonne accolse di buon grado. Era già tutto un fuoco e l’unica cosa che riusciva a pensare era di denudarsi quanto prima e godere del corpo dell’amica che l’aspettava. Amanda la copiò quasi all’unisono. Rimasero così, a petto nudo, ammirandosi per pochi istanti i rispettivi seni. Sguardi di consueta sorpresa e bramosia sessuale. Ipnosi erotica.
“Ti voglio”, sussurrò con tono quasi liberatorio Yvonne, indovinando l’impazienza della ragazza che le stava di fronte.
Si baciarono nuovamente, mentre si liberarono vicendevolmente dei vestiti rimasti ancora addosso. Ora erano completamente nude, libere di esprimere il loro amore senza freni. In un abbraccio strettissimo si fusero i corpi, sentendosi la pelle dell’una addosso all’altra, i battiti dei cuori, i respiri, il calore bagnato dei loro sessi.
Amanda si staccò leggermente, inarcando il suo corpo a cavalcioni sopra l’amica. Prese tra le mani le generose tette di Yvonne, massaggiandole e solleticando con l’indice i grossi capezzoli. Yvonne socchiuse gli occhi, aumentando il ritmo del respiro. “Oh, amore…leccameli”. La ragazza obbedì, punzecchiando con la punta della lingua i turgidi bottoni marrone scuro, per poi compiere l’intera circonferenza e lasciare un anello di saliva. Poi scese leccando la coppa fino alla costola, per risalire subito dopo diretta verso la cima e sbattere contro i boccioli. Tracce serpentine di saliva su entrambe le mammelle. I polmoni che lavoravano più del normale; il petto che si alzava e scendeva a ritmo accelerato. Il profumo della pelle inebriava i sensi in una chimica esplosiva.
Yvonne prese tra le mani la testa dell’amica, accompagnandola verso il suo ombelico. “Vai giù…”, implorò flebilmente. Amanda si attaccò al pube e incominciò a lavorare di lingua, aiutandosi con le dita. L’eccitazione ebbe il sopravvento, procurando un aumento abnorme di umori. “Siii… cosììì… leccami fino in fondo…scopami con le dita!”.
La mano di Amanda andava su e giù, aumentando esponenzialmente il piacere della sua compagna. La guardava compiaciuta in quell’estasi onirica. Sentiva le pulsazioni della sua vagina che crescevano in contrazioni sempre più vicine all’orgasmo. Troppo presto, però.
“Ehi, ehi, rallenta”, disse all’amica, “ho bisogno anch’io di te”. Tornò a risalire il corpo di Yvonne, sedendosi infine sopra la sua faccia. “Forza, datti da fare amore”. Con la mano comunque continuava a solleticare il clitoride della ragazza, per mantenerla calda.
Yvonne era brava e anche in quell’occasione non si smentì. Entrava e usciva sapientemente con la lingua irrigidita, toccando e sollecitando sempre nuovi punti sensibili all’interno della vulva. Poi, al momento giusto, sapeva leccare con perizia il clitoride, per saturare il piacere. I mugolii di Amanda confermavano che stava facendo un buon lavoro.
A Yvonne piaceva anche completare il tutto includendo il morbido buchetto posteriore. E questo ad Amanda faceva impazzire e di solito dava il colpo di grazia. E così infatti accadde anche in quest’occasione.
Yvonne pose la mano sinistra su quella dell’amica, facendo pressione ed invitandola perciò ad aumentare il ritmo del ditalino che le stava facendo. Poi con la mano destra si fece strada tra le chiappe che ondeggiavano sopra di lei, per infilare finalmente il medio nell’ano, all’inizio ostile. Con la lingua continuava la sua attività, mentre il dito entrava sempre più in profondità dentro il culo. E poi fuori, e poi di nuovo dentro, fuori, dentro, fuori, dentro…
“Ahhhh….”, Yvonne stava spruzzando.
“Ohhhh…”, Amanda sbrodolò in faccia all’amica, ancora con il dito ben piazzato nel culo.


(tratto dal mio romanzo erotico “Yvonne”)

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