Mia madre ha capito che sono stato io scoparla nel culo. Suo figlio, e non il marito!
Non solo non ha opposto resistenza ma la porca ha pure gradito e mi ha fatto intendere che vuole ancora il mio cazzo, il cazzo di suo figlio!
Naturalmente anche quel giorno a scuola non ho combinato niente, i professori non hanno fatto altro che riprendermi perché mi vedevano svogliato e molto molto distratto, e non poteva essere altrimenti visto che non pensavo ad altro che a mia madre che mi aspettava vogliosa di scopare.
Le ore di lezione sono state una tortura e io non riuscivo a stare fermo sulla sedia, il cazzo era una mazza dritta che pareva scalpitare sotto la tuta, finalmente poi sono passate e ci aspettavano quelle di allenamento e palestra che io ho evitato di fare; mi è bastato sbagliare i primi palleggi per far capire al coach che non ero di nuovo in giornata e farmi mandare a casa.
Il coach quando mi ha visto prendere spedito la via dell'uscita mi ha rimbrottato dicendo che se continuavo così mi sarei giocato un avvenire da atleta di buon livello, ma a me non interessava per niente la cosa, ero solo impaziente di arrivare a casa e il cazzo mi pulsava al pensiero di trovarci quella porca di mia madre che mi aveva dato appuntamento segreto, e dal sorriso che mi ha fatto mentre stavo uscendo di casa quel mattino ho capito che aveva in mente un bel divertimento.

Quando rientro mia madre è seduta su una comodissima poltrona nel soggiorno, i capelli lunghi e ondulati li ha raccolti e legati alla nuca in modo leggero, così che molte ciocche nere le ricadono libere sulle guance e sul collo; ha indosso una vestaglia da notte corta che le lascia scoperte le cosce e tiene le gambe lisce e tornite distese una sull'altra.
"Finalmente amore, ero impaziente!", mi dice squadrandomi con uno sguardo compiaciuto e molto malizioso. Io nonostante l'eccitazione e nonostante il fatto che per tutto il tempo sia stato torturato dall'impazienza di ritrovarmi solo con lei, adesso stavo solo a fissarla imbarazzato senza più sapere cosa fare.
"Avvicinati tesoro," mi dice lei capendo il mio impaccio, allunga la mano verso di me per invitarmi ad avvicinarmi e si sporge in avanti, così facendo lascia maliziosamente aprirsi la scollatura della vestaglia, mettendo in mostra due tette enormi che paiono sul punto di liberarsi e sgusciare fuori dal reggiseno che fatica a tenerle; le coppe di pizzo si sono ritirate lasciando di fuori i due grossi e appuntiti capezzoli bruni e le grosse e soffici tettone bianche. Già quello è uno spettacolo da mozzarmi il fiato!
"Oggi siamo soli e non aspettiamo visite e così mi posso concedere una comoda e leggera vestaglia," mi dice fingendo di giustificare l'oscena visione del seno che mi offre sfacciata. Resta sporgente in avanti e con il braccio teso, e vedendo il mio imbarazzo mi afferra la mano e mi tira a sé.
"Dai tesoro, cosa c'è? Ti fai problemi perché sono la tua mamma? Non eri per niente impacciato l'altra volta, quando me lo hai messo tutto dentro il culo..."
Resto di stucco davanti a quelle parole così dirette ed esplicite e alla naturalezza con cui mia madre le pronuncia, e mi monta una nuova eccitazione.
"Ma mamma, cosa...!", ho provato a dire ma non mi è uscito che un borbottare sommesso mentre lei spudorata e decisa mi ha subito tirato giù la tuta e le mutande ed il mio cazzo è svettato dritto come il pennone di una nave.
"Uh ma guarda cosa abbiamo qui!", dice fissando sorpresa e ingolosita la mia verga forgiata da ore e ore di eccitazione.
"Qui sotto non sei per nulla imbarazzato. Bravo il mio figliolo, sei in forma come la volta scorsa, mmmh... fammelo assaggiare..."
Mamma inizia a puntellare la mia asta dando dei colpetti con la punta della lingua, ha l'espressione soddisfatta di chi gradisce l'assaggio poi tiene il mio cazzo dritto, rivolto verso l'alto, con la bocca affonda nelle mie palle e con la lingua dà una bella lunga leccata che dalle palle scorre tutta l'asta e arriva fino alla cappella dura e pulsante.
"Mmm hai proprio un cazzo favoloso figlio mio! Tuo padre se lo sogna un cazzo così..."
L'apprezzamento di mamma mi carica ancora di più mentre lei spalanca la bocca e se lo fa entrare il più possibile. Sento il mio cazzo infilarsi lento e inesorabile nella bocca calda e bagnata di mamma, che lo impregna di saliva e lo accoglie fino nella gola, lo succhia e lo risucchia come una invasata procurandomi uno sconquasso di piacere da lasciarmi stordito.
Continua così col suo ineffabile pompino e mentre me lo succhia, con una mano mi smanetta furiosa la parte dell'asta che rimane fuori dalla sua bocca e con l'altra mi massaggia vogliosa i coglioni grossi e duri, poi passa a palparsi le tette e dopo mi prende una mano e se la porta lì, invitandomi ad affondarla sulle sue tette grosse e morbide.
Dopo un così fantastico pompino la mia verga è vigorosa come una mazza e mamma se la guarda compiaciuta e arrapata. Ha una fregola tremenda e mi dice che ha una voglia matta di sentirlo tutto dentro la sua sorca.
"Finalmente non devo più consolarmi con gli arnesi di gomma e silicone, amore di mamma, adesso ho questa tua verga maestosa che pulsa e voglio sentirla pulsare e spingere famelica nella mia fica!"
Mamma si sposta girandosi sul divano, si sistema in ginocchio sui sedili e si piega in avanti a novanta gradi. Da dietro si tira su l'orlo della vestaglia, è senza mutandine e mi mostra anche quel giorno il suo culo bello grosso e sodo e la sua fica bella matura, dalle labbra aperte e soffici con uno spacco osceno, bagnato di umori e attraversato dalla peluria gocciolante.
"Sbattimelo dentro, adesso!", mi intima con la voce bassa e roca dalla eccitazione, è proprio attraversata da una irrefrenabile frenesia erotica e sconcia, allunga una mano da dietro e afferra il mio cazzo che svetta come un palo e se lo guida verso la fregna sempre più pulsante di voglie oscene. Mugola proprio da femmina in calore mentre agitando il culone si strofina la mia cappella sulla sorca e sul manto di pelo e poi se lo infila inesorabile su per la caverna oscena e bagnata.
Una volta che sento l'asta scivolare dentro mia madre invasata, e guadagnare centimetri nelle sue carni calde, inizio a stantuffare il mio randello con un ritmo sempre crescente, e lei gode come una maiala incitandomi a darci dentro sempre di più.
"Sì, oh sì sì sì scopami! Sì così! Scopa la tua mamma, sì, daglielo tutto il tuo bel cazzone duro! Senti che troia che sono... Fottimi figlio fottimi! Fotti la tua mamma fottimi fino in fondo... Che fica bollente che ho, impalami con il tuo cazzo grosso!"
Lo ha ripetuto di continuo, mugolando, ansimando e ondeggiando con il bacino e la schiena per accompagnare e accogliere dentro di lei i miei colpi con il cazzo. Li assestavo senza ritegno e intanto ho preso ad afferrarle le tettone che ballavano gonfie e oscene e gliele ho palpate con una foga pazzesca.
Ho continuato con gli stantuffi dentro la fica di mia madre e lei ha seguito il mio ritmo ondeggiando e sussultando ad ogni colpo. Dopo un po' ho sussurrato con un lamento: "sto venendooo...". Lei non si è per niente agitata, credevo si sfilasse allarmata il mio cazzo dalla fica pregandomi di resistere finché non l'avesse tolto, invece ha continuato a dondolare, spingendo il bacino verso di me così da tenersi sempre più infilato il mio batacchio dentro di sé.
"Sborra amore, sborra tutto dentro la mia fica! La tua mamma vuole sentirsi riempita dalla sborra del suo figliuolo, mmmm!"

Quella porca incosciente di mia madre ha goduto davvero nel farsi sbattere e sborrare in fica, senza preoccuparsi di alcuna precauzione. E quando le ho sfilato il cazzo da dentro, le ho fatto notare con una certa apprensione che tutto il mio seme era dentro di lei.
"Oh amore ma di che ti preoccupi?...", mi fa lei, "non ci sarebbe nulla di male a farmi mettere incinta da te. Portare in grembo il figlio di mio figlio mi farebbe sentire tanto depravata quanto felice e amorevole."
Lo ha detto con una naturalezza mostruosa, mentre si è girata e seduta sul divano. Io l'ho fissata incredulo, lei si è accarezzata la pancia, sotto le grosse tette pendenti e oscene, come se pregustasse già la gravidanza, con l'altra mano poi si è massaggiata la fica pelosa, frizionando quel poco di sborra che le usciva, e ha continuato a sorridermi poi, vedendo il mio cazzo ancora in tiro, mi fa:
"Amore, cazzo, sei proprio insaziabile! Ah, beata gioventù! Mmm vieni qui, che ti spompino, prima che torni tuo padre."
Mi sono avvicinato e lei ha afferrato la verga infilandosela in bocca e facendomi un favoloso lavoro con lingua e labbra. Mi ha ripulito per bene leccandomi tutta l'asta e succhiandomi con avidità la cappella poi, sfilato il cazzo di bocca, si è assaporata le tracce di sborra e umori rimaste sul palato. Si è alzata e mi ha stretto in un abbraccio, io ho sentito le sue grosse mammelle premermi addosso poi mi ha preso la faccia tra le mani ed ha cercato le mie labbra con le sue. Mi ha baciato in bocca infilando la lingua nella mia, e dopo una lunga e decisa slinguata mi ha sussurrato che avremmo fatto un sacco di porcate ancora.

Continua
(per commenti: pensieriosceni@yahoo.it)
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Categorie: Incesti