Mimmo Lastella scrittore hard
Lavoratrici del sesso
premessa
Raccolta di quattro poesie dedicate ad altrettante meretrici vissute in puglia, in epoca pre e post Merlin e precisamente nella zona nord barese fra Corato, Trani e Molfetta.
I. Carmen la meretrice- Corato
II. Angelina della piazza –Trani
III. Mary la trapezista –Molfetta
IV. Mariella lecca tutto “a metà fra poesia e prosa” –trani.
Per motivi di privacy, i nomi sono nomi di battaglia e di fantasia

Carmen la meretrice
Poesia erotica
Introduzione
La prostituzione, per essere più eleganti, il meretricio, è stato ed è il mestiere più antico del mondo.
Nei tempi passati, quando la prostituzione era legale, era anche fonte di guadagno primario, sia per quelle donne coraggiose, che andavano a fare la quindicina nei casini, sia per quelle donne, o ragazze, che tale coraggio non avevano, e allora, si mettevano ad esercitare, il cosiddetto meretricio abusivo in proprio.
Negli anni trenta e quaranta, quando la guerra imperversava, e la fame, si faceva sentire, molte ragazze, anche sedicenni, si davano a questo tipo di mestiere, le trovavi nelle stradine strette e chiuse dei centri storici delle città(parlo della puglia), sedute vicino alle porte delle loro case, seminude, per attrarre l’attenzione dei ragazzi che all’epoca, non si potevano permettere di frequentare i casini, in quanto, il costo della prestazione, era cinquanta lire.
E, allora, per dare sfogo alle loro esigenze di natura sessuale, andavano da queste ragazze, le quali, si prendevano dalle cinque alle dieci lire a prestazione, incorrendo molto spesso nel pericolo delle malattie veneree (scolo, sifilide), per via della mancanza di controllo igienico sanitario.
Questi brevi versi, sono dedicati, ad una signora che, all’indomani della chiusura delle case di tolleranza, continuò ad esercitare il mestiere, fino a tarda età, nella sua abitazione nel centro storico di un paese in provincia di Bari.
Il suo nome, ovviamente di fantasia, è Carmen, Carmen la meretrice; onore ed eterno riposo a lei.

Affacciata alla finestra fin dal mattino, aspettava qualche ragazzo, per fargli un bel pompino!
e. quando ne adocchiava uno!, lo chiamava: Sali!, Sali!, bel giovanotto, che con cinquemila lire, ti faccio un bel chinotto!
Dai!, su!, non aver paura, non ti mangio mica!, ti faccio assaggiare la mia bella fica!
Lei, era bionda come il sole! E in estate, portava in bella mostra, le sue belle tettone!
Quando un cazzo non gli garbava, lei da grande esperta esclamava:oh!, bel giovanotto, quest’arnese, è proprio un bel casotto!

Non posso nemmeno scapocchiarlo!, perché ha la cresta del gallo!
E, quando un ragazzo raggiungeva l’orgasmo! Ahh!, gemeva, e avvertiva come suo dovere, far finta di godere!
Eri davvero una grande porno attrice, ora riposa in pace, Carmen la meretrice!

Angelina della piazza
introduzione
continuiamo il nostro viaggio attraverso la storia del meretricio pugliese o, meglio della zona nord di Bari.
Dopo le poesie dedicate a Carmen la meretrice(coratina) e Mari la trapezista(molfettese), ecco altri versi dedicati ad un altra icona del sesso a pagamento. Lei, operava in quel di Trani verso la fine degli anni 70 e metà degli anni 80 in una stradina stretta e chiusa a ridosso della piazza dove si vende il pesce, per questo motivo, era meglio conosciuta con il soprannome di: “Angelina della piazza”. In dialetto: “Ang'lin' d' mezz', la chazz'” (nome di battaglia).
All'epoca, una bella cinquantenne, bruna, bassina e robusta con tette molto grosse.
Lei, aspettava e riceveva i clienti, in un modesto ed antico seminterrato, volgarmente detto sottano, seduta sull'uscio della porta, vestita normalmente ma con le cosce aperte per attirare gli uomini.
Buona lettura
L’autore
Angelina della piazza
versi erotici dedicati ad una meretrice degli anni 70/80

in una stretta e chiusa stradina, vendeva, sesso e, amore Angelina.
Di statura, piccola e chiatta, ahhh!! godeva come una matta!
Chiunque andava, purché maggiorenne, la dava, per lei, l'età non contava!
Il prezzo, non era carino, per cinquemila lire, ti dava, figa e ti faceva un artistico pompino!
A pecorina, era una cosa fina, la bella ed un po' capricciosa Angelina!
Che bello! Urlava se, sulla sua bocca, lo sperma t'arrivava.
Ai suoi tempi, era una bella e gran bonazza, Angelina, meglio conosciuta con il soprannome di: “Angelina della piazza”.
In dialetto: “ang'lin' d' mezz, la chiazz'”.

Fine

versi aggiuntivi tratti dalla poesia in vernacolo coratino by Mimmo Lastella: “ A' Tran' ret' alla chiazz'(a Trani alle spalle della piazza tradotti in italiano).
In questa stradina, non v'era solo Angelina, in questa stradina a luci rosse, v'erano altre tre femmine grosse.
Ogni riferimento è puramente casuale. L'autore.


Mary la trapezista
Poesia erotica dedicata ad una lavoratrice del sesso di ieri.
In una piccola stradetta, c’era una donna che aveva una bella fighetta!
Aveva: cosce e tette a vista! La chiamavano Mary la trapezista!
Se gli facevi un regalino, molto dolce era il suo pompino!
Era una favola, la sua bocca rosso fragola!
Soffice come una piuma, era la sua lunga e liscia chioma bruna!
Se la sua passera volevi, nel suo fitto e nero cespuglio ti perdevi!
Quando ti guardava, sembrava una gatta, con quei suoi occhi neri da cerbiatta!
Ti accoglieva sempre con ardore, se gli chiedevi un ora d’amore; se gli chiedevi: qual’era la posizione a te gradita?
Il trapezio è la mia preferita!
Quando si metteva, era un equilibrista onore e gloria a te! Grande Mary la trapezista.
Nota dell’autore: quando il sesso seppur mercenario, per motivi di sopravvivenza, segna la storia di una città. e le donne che lo praticavano ne diventano punto di riferimento, con i loro caratteristici soprannomi.
ogni riferimento è puramente casuale
l’autore.
Mariella lecca tutto

Mariella è una ragazza di vent’anni, capelli castani, carnagione chiara, cicciottella, con una settima misura di reggiseno; insomma, una latteria da far spavento; che, se metti la testa dentro, oppure il cazzo, la prima! non sapevi da dove cominciare! il secondo, sborrava in un niente.
Ha, dei capezzoloni che non ti stanchi mai di leccare e ciucciare; è proprio una gran bella vacca, tutta da chiavare, Mariella!
Anche lei, è di buona lingua! se ti prende sotto, ti lecca tutto, inizia dal collo fino al ventre! ed alla fine ti lecca tutto il cazzo! dalle palle fino alla cappella!
E, se per pura fatalità, in quel momento sborri! lei, da gran ghiottona di sperma! tutto! ingoia! e, se ne ha l’occasione, tre o quattro cazzi alla volta se li sfoga! per questo, è anche chiamata: Mariella sfoga cazzi!
Dai, Mariella! lecca tutta la cappella!
Mariella, è una ragazza vogliosa! è anche molto incestuosa!
Ha una mamma, che è una stacca! la chiamano: Lina la vacca!
E, quando cazzi , non ha da sfogare! la fregna della madre, si diverte a leccare!
È, molto gioiosa! perché la madre ha la fica pelosa!
Lecca! lecca! figlia mia! che sto godendo come quella balena di zia Maria!
quando leccava e spompinavampinava! il rossetto alle labbra si metteva e, i capelli si legava!
Penso di avervi detto tutto! di questa Mariella lecca tutto !
Anche questa donna, vissuta in quel di Trani dagli inizi degli anni 80, inizi anni 90
Fine
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