Giulio e Paola stavano pagando il conto del loro ristorante preferito, Giulio aveva bevuto quel po' che basta per essere euforico e perdere un po' di quei freni inibitori che la sua educazione bacchettona gli aveva inculcato. Così fu Paola a prendere le chiavi del motorino con un sorriso beffardo allo sguardo del marito; nel mettersi il casco per evitare che i lunghi capelli biondi le dessero fastidio inclinò leggermente la testa all'indietro, chiuse gli occhi e scossò la testa per raccogliere i capelli. Gli occhi del marito scesero dalle labbra rosse e sorridenti verso il mento fino ad arrivare al decolté. Il vestito lasciava intravedere ben poco, e Paola non era certo una donna con delle grandi tette, ma a lui piaceva il suo fisico atletico e abbronzato; l'alcol gli fece immaginare il resto e senti in mezzo alle gambe che il suo cazzo cominciava a combattere contro la costrizione dei boxer. Bastarono pochi secondi per averne ragione e si ritrovò con una chiara erezione che si poteva intravedere malgrado i pantaloni di lino leggermente larghi. Paola girò la testa per far uscire dal parcheggio il motorino e gli occhi le caddero proprio sul cavallo dei pantaloni di suo marito, sorrise ma non disse nulla. Frenò per lasciare accomodare dietro di lei Giulio che non appena salito fece in modo di alloggiare il suo cazzo vicino al culo della moglie, la strinse intorno alla vita e disse: "partiamo!" felice di poter abbracciare quel fisico asciutto. Non appena furono partiti Giulio appoggio le mani sulle coscie della moglie come aveva fatto durante il tragitto per arrivare al ristorante. Questa volta però non per evitare che il vestito si alzasse trascinato dal vento mostrando ai passanti il tanga nero della moglie, questa volta allargò bene le dita per poter toccare la carne morbida e soda delle gambe. Paola se ne accorse subito e fu divertita e lusingata dalla carezza sensuale, e poi sentiva bene contro le sue chiappe il cazzone turgido del marito e la cosa non le dispiaceva affatto. Giulio continuò il suo gioco provandone piacere e avvicinò le mani al bacino della moglie. Il semaforo davanti a loro divenne rosso e mentre Paola si accostava alla macchina ferma Giulio riportò le mani verso le ginocchia. Al semaforo verde i due continuarono lungo la strada principale mentre la macchina svoltò a destra. durante l'estate la città era quasi deserta e si trovarono a percorrere la via in solitudine. Giulio si fece più spavaldo e incrociate le braccia pose le mani sulle tette sode della moglie. Paola si trovò un attimo spiazzata ma la senzazione era molto piacevole, e cominciava ad eccitarla. I capezzoli erano turgidi un po' per il fresco della sera e in gran parte per l'eccitazione che stava provando. Sapeva che malgrado il reggiseno il marito poteva sentirli e sapeva anche quanto le piaceva quando lui cominciava a giocarci con le mani e a succhiarli dolcemente dopo averli tintillati con la lingua. La strada era ormai finita e mentre superavano un'altra macchina Giulio portò diligentemente le mani sulle ginocchia della moglie, e le chiese maliziosamente se andasse tutto bene sporgendo il suo casco a fianco del suo. Lei si girò appena in modo da poter guardare gli occhi del marito, e rispose con un cenno del capo. In quello sguardo poté carpire l'eccitazione e il divertimento che pervadevano il marito e ne fu felice. Le piaceva molto essere corteggiata e apparire bella agli occhi del marito per questo ci teneva molto a vestirsi sempre bene. Il gioco di carezze continuò fino a quando non arrivarono davanti al portone di casa, Giulio scese dal motorino e mentre Paola parcheggiò gli venne in testa una idea che mai avrebbe avuto il coraggio di dire alla moglie. Paola si tolse il casco, recuperò la borsetta e parlando della bella serata si avviò verso il portone del condominio. Giulio pensò che per lei il gioco fosse finito, ma vedere da dietro il vestito ondeggiare sui suoi fianchi gli fece ingrossare con un nuovo impeto la capella. Il vino bevuto gli tolse l'ultimo freno inibitorio, con un passo arrivò dietro alla moglie che apriva il portone, entrò quasi incollato a lei e l'abbracciò rimettendo la sua erezione nella meravigliosa valle che partiva dal fondo della schiena della moglie. Non ci pensò due volte e le sussurò all'orecchio che voleva toglierle le mutande, e poi abbassò le mani e le alzo la gonna quel tanto che serve per afferrare i due fili di stoffa che correvano attorno al bacino della moglie. Lei rimase imbarazzata ma quando sentì che il suo perizoma scendeva velocemente non si oppose e alzò un piede in modo che il marito potesse sfilare del tutto la sua biancheria. Giulio dopo un attimo di ansia per non sapere come avrebbe reagito la moglie, normalmente molto pudica, rinchiuse tutto eccitato il perizoma dentro al pugno e sentì che era umido. Mentre stava alzando gli occhi per guardare la moglie la trovò già sul primo gradino della scala che si girava verso di lui guardandolo con due occhi pieni di eccitazione. Con grande sorpresa del marito lei si portò le mani dietro alla schiena e slacciò il reggiseno. Mentre lo diede al marito disse piano: "voglio che si vedano i miei capezzoli!" e si girò per continuare a salire le scale. Lui si lasciò andare e seguendola le alzo la gonna e disse: "piegati, voglio vedere il tuo pelo". Lei mise ben in mostra il suo meraviglioso culo rotondo e inclinò leggermente la schiena fino a che la passerà sbucò bene dal buco che rimaneva quando le sue coscie erano accostate una all'altra; attese con impazienza quei decimi di secondo che passarono prima di sentire le dita del marito accarezzarle le labbra in direzione del clitoride. Si mosse di scatto salendo due gradini ancora per continuare il gioco e poi si girò, Giulio le fu subito dietro e scorgendo da sotto il vestito i capezzoli tesi e non poté fare a meno di infilare una mano dalla scollatura. Paola chiuse gli occhi per lasciarsi andare al piacere che gli procuravano le dita esperte del marito, li riaprì e salì altri due gradini capendo che il marito era talmente eccitato che avrebbe potuto scoparla sui gradini della scala senza nessuna remora per gli anziani inquilini. La situazione la eccitava tantissimo, e corse mentre il marito le teneva alta la gonna e guardava lo spettacolo del culo della moglie che si muoveva agile a destra e a sinistra lasciando intravedere il pelo della fica. Arrivati alla porta l'eccitazione era al massimo e mentre Paola infilava le chiavi nella porta, Giulio cominciò a tirar fuori il suo cazzo per infilarlo dentro alla moglie. Era talmente duro che sembrava scoppiare; la porta fu aperta non appena Giulio stava alzando la gonna della moglie pronto a spingersi dentro a quel culo che si era mostrato così porco. Entrò seguendo la moglie che stava ansimando dal piacere, mentre la porta si chiudeva i due si stavano guardando negli occhi a denti stretti togliendosi gli ultimi vestiti che gli rimanevano addosso. A quel punto si gettarono sul letto, Paola si mise alla pecorina e implorò il marito di scoparla tutta. Giulio sfregò bene il suo cazzone sull'ano della moglie voglioso di sverginarglielo ma, sapendo che lei aveva paura di prenderlo nel culo, allargo quanto più poté la fica della moglie con l'aiuto delle dita e infilò in un sol colpo deciso e dolce il suo cazzo dentro la vagina. La trovò accogliente, calda e bagnata dall'eccitazione e così cominciò a infilare e sfilare la verga mentre con le mani si appoggiava al culo della moglie e gli allargava le chiappe fino a vedere l'ano bello teso. Mentre Paola gemeva dal piacere del suo orgasmo Giulio si lasciò andare e sentì lo sperma che usciva a fiotti caldo dentro la fica della moglie. Si stesero uno a fianco dell'altro estenuati e felici, pronti a passare una notte di riposo.
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