vi racconto una piccola episodio che mi è capitato l'ultima estate e cerco di immaginare come avreste reagito voi.

non so cosa mi sia successo, ma ho avuto un momento di defaillance e mi sono comportata da vera troia!!! probabilmente avrò avuto un periodo di bioritmo alto nel quale ho avuto desideri particolarmente forti:

lavoro in uno studio medico in centro . il dottore se ne era già andato, stavo occupandomi dell'ultimo paziente, un signore distinto e sportivo che conosco da qualche mese, una persona galante che deve avere un debole per me e notavo che ogni tanto cercava di catturare il mio sguardo, mi fissava nei mie occhi azzurri e poi sorrideva.
io imperturbata finivo il mio lavoro e al congedo mi stringeva la mano in modo particolare, dolce e fermo allo stesso momento, sempre guardandomi negli occhi e sorridendo. devo dire che quando era uscito sentivo una certa emozione inspiegabile....

era venerdì tardo pomeriggio. la mattina ero uscita con un bel sole, le previsioni parlavano di 30 gradi e più e quindi e quindi non mi ero preoccupata più di tanto della meteo.

uscita dal portone mi accoglieva invece un cielo grigio scuro, minaccioso. l'ombrello non l'avevo portato...pazienza, una corsa di 7, 8 minuti fino alla metro e poi dal capolinea a casa in macchina, se fosse iniziata la pioggia mi sarei riparata in un bar per far passare il peggio!
invece, dopo un minuto il primo tuono, poi un altro e le prime gocce, sempre di più , sempre più grosse , sempre più frequenti, il bar l'avevo già superato, mi mettevo a correre ma il diluvio mi aveva già raggiunta. di corsa giù per le scale della metro ma ormai ero inzuppata e disperata, le scarpe completamente bagnate, il mio vestitino leggerissimo umido, quasi trasparente e incollato alla mia pelle, il reggiseno in vista, borsetta fradicia....

finalmente arrivava il treno, almeno non era pieno, mi sedevo su un lato della carrozza con le spalle al finestrino. accidenti, l'aria condizionata tutta l'estate "assente" oggi stava andando a palla. mi tenevo rannicchiata e tremavo, capelli ancora gocciolanti. il viaggio non finiva più.

di fronte a me, sul lato opposto, notavo un signore sui 55/60, anche lui distinto che ogni tanto alzava lo sguardo dal suo libro per guardarmi e quando ritornavo lo sguardo lo abbassava timidamente. avrà pensato che avevo proprio l'aspetto di una cagnetta appena caduta in una vasca!!!
mancavano tre o quattro fermate al capolinea, il nostro vagone si era svuotato completamente - eccetto noi due. il giochino degli sguardi continuava. a un certo punto lui prese un asciugamano dalla sua borsa sportiva sul sedile accanto a lui , attraversa la carrozza e si avvicinò.
"lo guardo senza saper cosa dire e lui con fare molto gentile sussurra: "tenga signora, questo serve più a lei che a me" e mi appoggia l'asciugamano aperto sulle spalle e mentre ritira la mano sinistra mi sfiora i capelli e la guancia per un istante. quell'attimo mi basta per sentire un immenso senso di calore che riempie tutto il mio corpo dalla testa ai piedi e in particolare in quel punto dove si concentrano un infinità di nervi e vasi sanguinei, si proprio lì....
gli sorrido imbarazzata e lo ringrazio mentre lui ritorna al suo posto, adesso fissandomi senza più abbassare lo sguardo. mi , sento incredibilmente eccitata, non so cosa fare, che gesto dolce, ho il polso a mille....perdo la testa, non ragiono più, poco prima del capolinea lo guardo intensamente, alzo la mia gonna ancora bagnata, sollevo, appoggiandomi con le spalle al finestrino, il mio sedere dal seggiolino e con un movimento veloce infilo i pollici nei fianchetti del mio slip brasiliano e inizio a sfilarmelo lungo le cosce, oltre le ginocchia fino alle caviglie e sempre guardandoci allargo le gambe per un momento senza nascondergli la mia f.. ricoperta di cortissimo pelo biondo.
mi sfilo le mutandine oltre le scarpe e mi riaggiusto lentamente la gonna, prendo la mia borsetta e mi alzo andando verso di lui che resta pietrificato e infilo la mia biancheria intima dentro alla sua borsa ancora aperta."queste servono ormai più a te che a me", gli bacio la fronte e corro verso la porta che si sta aprendo, fuggo su per le scale senza girarmi e riprendo il fiato solo quando sono in macchina....
arrivata a casa sono ancora sola, mi faccio una doccia calda e mi distendo nuda sul letto, allargo le gambe e chiudendo gli occhi immagino la scena del signore che arriva a casa, saluta frettolosamente la moglie e si chiude in bagno massaggiandosi il membro con le mie mutandine per riversarci su un lago di seme caldo...e in quel momento raggiungo anch'io il massimo dell'eccitazione senza freni.....

anna
Visualizzazioni: 7 400 Aggiunto: 4 anni fa Utente:
Categorie: Voyeurismo