Il maschio alpha

È il maschio alpha che mi attrae, ogni maschio che mi piace mi affascina e mi stupisce apre una porta del mio essere donna e femmina, dolce, calda, fuoco, amante.
La luce dei vostri occhi, le vostre mani impertinenti sul mio corpo, il suono della vostra voce nel momento del piacere, i vostro odore pregnante, sollecitano la mia mente, i miei sensi, la mia fantasia mi emozionano e sanno farmi capitolare.
Cedo …femmina vogliosa e libera per me, per te, per noi
Mi hai vista giocare con lui con gli sguardi in queste settimane. Ogni volta che ti chiedevo di andare al centro commerciale i tuoi occhi si attizzavano come carboni ardenti accendendo il mio fuoco e il tuo desiderio, una fantastica complicità quasi una simbiosi
Ogni volta che lo chiedevo mi spingevi contro il muro, prendendomi le braccia e sollevandole sopra la testa. Mi chiedevi perché e io, mordendomi le labbra e sorridendo sorniona, ti rispondevo che volevo fare soltanto un giro, bugiarda fino al midollo per gioco, il nostro gioco; ma tu non lasciavi la presa, anzi, stringendo ancora di più i polsi con una mano sola, infilavi l'altra nelle mutandine sapendo di trovarmi bagnata. La tua bocca sulla mia, chiedendomi di lui, di quanto ogni volta lo guardavo di quanto lo volevo , immaginando come mi avrebbe scopata dopo avermi magari perquisita per bene e, senza fermarti per non darmi respiro , aumentavi il movimento delle tue dita, spingendole a fondo, sempre più bagnate di me, violentata da quel piacere estremo, immobile nella tua presa, con le gambe che, tremanti dall'eccitazione cedevano, con gli occhi sempre incollati ai miei… ti mentivo dolcemente e consapevolmente sapendo che non mi avresti creduta
Tu ami me e queste cose vero? Mi lasci giocare, spettatore, complice, amante mi vuoi libera e appagata
Inizialmente gli sguardi erano casuali. Te lo avevo fatto notare al bar del centro una sera.
Un bel ragazzo, molto più giovane di me, affascinante e carismatico stimolava la mia fantasia, la sua camicia azzurra che lasciava intravedere un bel corpo, spalle larghe, elegante e spavaldo. Mi emozionava il solo guardarlo. Mi emozionava come mi guardava. Col passare delle settimane ricordavo i suoi orari. Mattina, pomeriggio, mattina, pomeriggio. Lui aveva iniziato a guardarmi con insistenza senza curarsi troppo di te quasi immaginasse, i miei occhi gli sorridevano mentre stringevo la tua mano, mentre ti baciavo sul collo cercando il suo sguardo .Tu lo guardavi, i vostri occhi si incrociavano quando la tua mano scivolava sotto il tavolino e si ubriacava del mio piacere e ancora quando, una volta in piedi, accarezzavi il mio sedere e mi lasciavi camminare qualche passo avanti a te per far sì che potesse sfiorare il mio corpo con lo sguardo, lasciando che respirasse il mio profumo, il mio odore di femmina per poi guardarmi e fantasticare su di me.
Stanotte abbiamo fatto la guerra a letto, ore ad armare la nostra lussuria e fantasia. Sappiamo entrambi come tormentarci.
La tua femmina in calore che si fa annusare. L’odore del maschio che segna il territorio
La mattina mi vesto, indossando un vestitino leggero e scollato che lascia indovinare le forme del mio corpo, un paio di decolté col tacco per slanciare le gambe lunghe e abbronzate.
Siamo pronti per uscire quando, fermandoci davanti alla porta, ti appoggi contro di me e mi sfili gli slip già umidi. “Questi li tengo io “mi dici e infilando la tua lingua tra le mie labbra già aperte e calde riabbassi il vestito. Adesso la mia voglia è smisurata. Mi porti al solito bar a far colazione, lui c'è, sta parlando con un collega. Lui ed io ci guardiamo e sorridiamo mentre ordini i caffè al barista. Ne farei volentieri a meno ma vuoi tenere le redini del nostro piacere ancora un po’ e, allungando la mano sui tuoi pantaloni, sento la tua forza che a fatica trattieni.
Il dado è tratto.
L'ultimo sorso di caffè caldo si mescola nelle nostre bocche. La tua mano scende ancora una volta sotto il vestito e, sorridendo, mi lasci andare. So che mi guardi e lentamente cammino, lentamente mi avvicino a lui...non c’è bisogno di parlare, entrambi sappiamo cosa vogliamo, entrambi lo desideriamo. Mentre ci avviamo mi giro per guardarti, “vieni con noi “penso.
La destinazione è scontata: mi porta in bagno.
Ci segui. Lascio la porta socchiusa per farti vedere e tu, aprendola qualche centimetro, ti metti davanti, devi guardare la tua donna godere di lui. Mi abbraccia con forza e mentre esplora il mio corpo con le mani la sua bocca prende subito la mia, lingue che si cimentano vorticosamente, intimo scambio di salive, le sue mani strizzano i capezzoli e sollevano il vestito. Mi trovano nuda, oscenamente bagnata, profumata. Infila prima due, poi tre dita per sentire quanto sono morbida, vogliosa, aperta e pronta. “Ho voglia di te sono giorni che sogno questo momento” nel mentre si sbottona e abbassa i pantaloni, ci guardiamo. Mi fa girare e appoggiare al lavandino, mi afferra per i fianchi, sono sua. Devo trattenermi dal non urlare, voglio godermelo tutto è troppo bello per rinunciarci ora. Ha un cazzo duro, grosso come piace a me. Spingo il sedere contro di lui per prenderlo tutto, per sentirmi riempire, aprire, per farmi fottere selvaggiamente; tu dalla fessura mi guardi e sai che sono tua, tua e soltanto tua. Mi chiede se mi piace, a fatica rispondo un sì strozzato dal piacere mentre l'orgasmo mi assale e mi travolge. Sollevo una gamba sul lavandino e ti mostro quanto lui sia tutto dentro di me. È una corsa selvaggia la sua, lo stallone cavalca il suo piacere e il mio. Basta controllarsi, basta trattenersi...viene… viene. I suoi schizzi sembrano non avere fine. Mi riempie di liquido caldo. Il fiato è corto, entrambi sudati e bagnati. Ci ricomponiamo mentre ci scambiamo qualche parola… con una penna mi scrive sulla mano il tuo numero di telefono e il suo nome “Manuel” seguito da un cuoricino stilizzato. Diventerà il nostro amico, il nostro letto lo aspetta. Sono esausta quando lui si congeda ed esce, i vostri sguardi si incrociano complici. Tu entri nel bagno chiudendoti la porta alle spalle. Ti abbassi davanti a me e inizi a baciarmi, a leccarmi. Un bacio, due, inizio a succhiare la tua lingua mentre te lo prendo tra le mani. Lo lecco, lo prendo in bocca, ci giro la lingua intorno, mi piace così. Voglio berti, voglio bere il nostro piacere. E finalmente godi, tenendomi la testa attaccata a te, tenendomi forte per i capelli. Mi lecco le labbra, quanto mi piace il tuo sapore!!
“Mi ridai le mutandine tesoro? “No” !!! Quelle restano mie testimonianza di questo fantastico momento.
“Ti adoro “. Come tu, sono certa, adori me!!
Questo gioco esalta la nostra complicità, mi piace perché sono certa del tuo amore come io del tuo. Mi piace perché nessuno potrà mai entrare nella nostra spiritualità. Anche questo è un gioco d’amore.
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Categorie: Trio