Succede tutto in maniera naturale. Io e mia madre stiamo l'uno dietro all'altra, la cingo con un braccio lungo il fianco e ho infilato l'altra mano tra le sue cosce. Ha la camicetta aperta con le tette di fuori che ondeggiano oscene, la gonna tirata su mette in mostra le cosce tornite. Si vedono le autoreggenti con la balza tutta decorata e le mutande scostate che rivelano un bel cespuglietto di peli (come piace a me).
E' proprio una cagna eccitante sta donna!
"Chissà quanti uomini fai arrapare lì al lavoro, eh... troia!" Glielo sussurro rabbioso, l'idea che davvero lei risulti arrapante agli occhi degli operai della fabbrica e dei dirigenti mi trasmette una scarica di gelosia ed eccitazione che lei subito avverte.
"Sei geloso eh?...," mi sorprende e spiazza con quella domanda, poi aggiunge: "sei geloso che altri uomini si eccitino pensando a tua madre. Ti rende pazzo di rabbia l'idea che vogliano scoparmi in tanti, eh! E l'idea che anche io voglia farmi scopare da loro, che ti fa?".
Mi sorprende la sua zoccolaggine, mi sorprende vedere e sentire quanto mia madre sappia atteggiarsi ad essere così troia, così sfacciata e scandalosa. Sentirla parlare così e istigarmi con quel tono di sfida fa montare ancor di più la mia gelosia e la mia eccitazione.
"Mi fa impazzire di rabbia l'idea che altri vogliano scoparti, mammina," le dico, "e poi non sono il solo depravato di questa casa...", continuo: "...a quanto sento me li hai trasmessi tu i geni della depravazione."
"No, certo che non sei il solo... e aspetta che arrivi tua sorella...", risponde lei sempre più maliziosa, e quell'accenno a mia sorella mi lascia di stucco. Con un flash ho l'immagine di mia madre e mia sorella avvinghiate e intente a darsi piacere lesbico leccandosi, palpandosi e slinguando come due ninfomani. E con questo il mio cazzo raggiunge la punta massima dell'erezione.
All'idea che loro due si mettano a fare le lesbiche la mia verga si tende al punto di farmi provare un doloroso piacere. Emetto dei rantoli di eccitazione, alito sul collo di mia madre mentre tolgo la mano dalla sua fica. Ho le dita bagnate dei suoi umori, lei ansima ormai arresa allo scandaloso piacere che è imminente, io porto quella stessa mano alla base del mio cazzo e lo guido facendo scorrere la cappella lungo il solco delle sue chiappe e fino alla fessura della fica. Incontro la sua peluria che mi solletica la cappella mentre lei nel sentirla dura e grande quanto una noce premerle fra le grandi labbra sussulta e si lascia andare ad un "oh, sssì... dai lo voglio...", poi stende le braccia appoggiandosi allo schienale del divano e si piega a novanta gradi per permettere l'entrata del mio cazzo nella sua bella fregna colante.
Ora la mia bella mamma è una cagna in calore senza più freni inibitori. Muove il bacino ed inarca la schiena spingendosi col culo verso di me, così da farsi entrare il più possibile il mio cazzo, il cazzo del figlio a cui solo un'ora prima ha dato del porco, disgustoso, depravato di merda. E adesso è lì, a novanta gradi, ad incitare suo figlio a scoparla come una cagna!
"Dillo ora che sono un porco e che ti faccio schifo! Dillo, mamma, dai! Lo vuoi il mio cazzo?", le dico facendole attendere la penetrazione.
"Sì figlio lo voglio cazzo! Lo voglio!", risponde spazientita, scossa dai fremiti della voglia, con il tono di chi è consapevole e disposta ad umiliarsi per ricevere ciò che brama ed allo stesso tempo rabbiosa per vedersi così arrendevole. Io incalzo: "Avanti, dimmi che ti faccio schifo... Dillo che ti disgusto...".
"Mi fai schifo!!! Sì che mi fai schifo, depravato di merda!!! Contento? Ora fottimi! Fotti questa troia di mamma che vuole il tuo cazzone nella fica... Scopami, figlio mio! Fottimi fottimi fottimi!!!".
E' al culmine del desiderio e dopotutto lo sono anch'io, quindi smetto di torturarla nel farla attendere, prendo un bel respiro e la penetro. Infilo il mio randello bello duro nella fica di mia madre e inizio a scoparla senza freni. Lei spinge col bacino incitandomi a infilarlo di più perché lo vuole tutto dentro fino alla base.

MIA SORELLA CI SCOPRE MA E' UNA TROIA PURE LEI!!!
Stiamo scopando da un po', ed io da dietro le palpo le tette che ballano pendendo e con i capezzoli gonfi per l'eccitazione quand'ecco che mia sorella spunta dalla soglia di casa, mentre chiude la porta alle sue spalle.
Maria ci fissa incredula e sbigottita, con la bocca aperta, mentre nel salotto, oltre al suono sordo prodotto dal mio bacino che sbatte sul culo morbido di mamma, si sente il mugolio di nostra madre e, con la voce rotta dal godimento, il suo incitarmi: "Oooh sì dai, così... così... come una cagna... come una cagna, sì! Mi sento una cagna e lo voglio tutto dentro il tuo cazzo enorme...".
Quando spingo per infilarglielo dentro il più possibile lei acuisce i gemiti di dolore e piacere insieme.
Ho un randello lungo e grosso che riscuote sempre successo con le ragazze che lo provano, e non di rado con le signore più mature. Anzi, a dire il vero sono molto più infoiate e vogliose loro del mio cazzo, soprattutto quelle che hanno sulle spalle venti o trentanni di rapporti matrimoniali ormai spenti hanno i più voraci appetiti sessuali. E così è anche per mia madre che a cinquantanni, e con più di dieci passati senza un partner, ha un sacco di voglie porche represse da liberare, e la foga con cui spinge a colpi di reni ed inarca la schiena per farsi sfondare la fica da una nerchia tanto possente dà proprio l'idea di quanto fosse in astinenza di cazzo e di quanta brama di recuperare possiede.
Se ne rende conto anche mia sorella che dopo gli istanti di iniziale sbalordimento ci guarda con un sorrisetto intrigato (un sorriso che rivela chissà quali programmi) e commenta: "Wow, mammina, ma che ardore che ci metti! Non pensavo che avessi così tanta voglia di cazzo...".
Lo dice con una vocina maliziosa mentre lascia cadere a terra il borsone d'allenamento e si avvicina. Si è legata attorno ai fianchi la giacca della tuta ed ha indosso la maglietta con il logo della palestra, una cotonina aderente, leggera e quasi trasparente che mette in risalto quel po' po' di tette che si ritrova.
Si avvicina con movenze sinuose e sbarazzine come una gatta che vuole divertirsi col topo prima di metterselo in bocca e riprende: "Che ne avessi tanta voglia ci può stare, dopo tanti anni di astinenza, hai rinunciato a darla troppo presto, mammina. Ma che arrivassi al punto di farti ingroppare addirittura da tuo figlio! Non è da semplici troie. E' proprio da depravate!"
Nostra madre, nonostante un profondo imbarazzo, non si sfila il mio cazzo dalla fica (che io continuo a martellare con decisione) e si lascia scopare. Accoglie nell'utero le stantuffate della mia mazza e sussulta e geme ad ogni mio colpo, ed io continuo a palparle le tette con avidità.
Mia sorella inizia a bersagliare nostra madre con commenti sempre più pesanti ed osceni. Credo lo faccia perché indispettita dal fatto che io e mamma abbiamo continuato a scopare, mentre lei si aspettava che , una volta apparsa e averci sorpresi a fottere come selvaggi, e dalla profonda umiliazione e vergogna le avremmo permesso di ricattarci per questa scandalosissima scoperta. ci saremmo rimasti di sale
Invece no, io non permetto a quella stronza di Maria di ottenere ciò che si aspetta. E mentre nostra madre è combattuta tra la voglia di lasciarsi scopare fino all'orgasmo e l'andarsi a chiudere in bagno, imbarazzatissima e mortificata, io guardo in faccia mia sorella ed impettito e con l'espressione strafottente le dico: "Senti come gode, sorellina... E' così presa dai miei colpi che non gliene frega un cazzo di quello che blateri... Dai mamma facci sentire come godi...", e così dicendo aumento l'intensità dei colpi nella sua fregna sempre più bagnata e lei reagisce mugolando con più ardore.
"Su mammina diglielo che ti piace il mio cazzo! Diglielo per bene!", gongolo verso mia sorella che ricambia con uno sguardo carico d'odio mentre nostra madre, sempre ansimando di piacere, le conferma che sì: il mio cazzo le sta piacendo da impazzire ed ora che lo sente tutto dentro a sfondarla non vuole farlo uscire se prima non la riempie di sborra.
"Wow, sentito sorellina? Mamma sì che ne capisce. Ora che ha provato il mio bastone non lo molla più. E come darle torto. No sorellina? Ma sì che lo sai quanto è lunga la mia minchia... E scommetto che fremi dalla voglia di godertela pure tu."
Assecondo con immenso piacere il desiderio di mamma e continuo imperterrito a stantuffare nella sua fica. Quando sono all'apice dell'orgasmo libero tutta la mia sborra dentro di lei che lancia un gemito carico di lussuria, perversione e soddisfazione nel farsi inondare le viscere dallo sperma caldo del figlio. Io sfilo il mio cazzo dalla fregna di mamma che si rilassa sul divano, sfatta ma soddisfatta, e lo dirigo verso mia sorella Maria che ha continuato a fissare il nostro amplesso con uno sguardo accigliato e rancoroso.
CONTINUA
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