Questo è un racconto realmente accaduto, di zooerastia (zoofilia) con particolari molto spinti. Chi non condivide non legga ed eviti, poi, di scrivere stupide cose come che sono pervertito ecc.
Mia moglie era fuori città, da sua madre, per il week-end e io potevo dedicarmi liberamente a ciò che mi piaceva e desideravo. Presi dal garage la borsa con il necessario e mi preparai. Mi spogliai completamente nudo e indossai le autoreggenti nere. Già questo mi eccitava molto, sentire il nylon sulla pelle è meraviglioso. Le tette in lattice erano costate ma ne valeva la pena, la quarta misura riempiva abbondantemente il reggiseno rosso di pizzo che avevo messo. Parrucca rossa a boccoli e un bel po' di rossetto rosso fuoco. Per ultimi i sandaletti rossi con tacco dodici e molto aperti. Vedevo le dita dei piedi nelle calze e mi veniva già voglia di leccarle. Presi il dildo vibrante a ventosa e cominciai a leccarlo. Lo schermi del pc mi mandava video di trav, trans e grossi cazzoni neri che avrei voluto li con me. Feci aderire la ventosa allo specchio della camera da letto e appoggiai la punta al mio culetto voglioso. Piano lo spinsi dentro mentre gemevo di voglia. Non ostante le dimensioni, entrò in pochi secondi e lo sentii dentro tutto. Stavo a quattro zampe e mi stantuffavo lentamente. La cazzina completamente moscia mi penzolava in mezzo alle gambe colando un dolcissimo miele che raccoglievo e leccavo. Ad un tratto comparve sulla porta il nostro cane. Jeck è un pastore meticcio di più di quaranta chili, buonissimo e dolcissimo a pelo corto. Mi guardava e, contrariamente alle altre volta, non lo mandai via. Di solito in quei momenti lo tenevo sul terrazzo. Si avvicinò e si mise ad odorare il mio culetto poi cominciò a leccare, prima vicino al buco, poi le palle e infine la cazza. Era una sensazione incredibile, la sua lingua un po' ruvida mi dava un forte piacere. Ad un tratto vidi spuntare sotto la sua pancia la punta del suo cazzo. tossa con striature violacee che usciva sempre di più e non aveva niente da invidiare in dimensioni ad un cazzo umano. A quel punto persi la testa, lo volevo, lo deisderavo con tutto me stesso. Allungai la mano e lo presi, Jack si distese a terra a pancia in su e io feci uscire in tutta la sua bellezza quel bastone di carne perversa. Mentre lo segavo lentamente non si muoveva. Mi abbassai e lo toccai con la lingua. Ma lo volevo in bocca, tutto. Lo feci uscire completamente e lo succhiai. Aveva un sapore leggermente salato, buonissimo ma soprattutto era perverso, inimmaginabile. Lui cominciò a inarcare leggermente il bacino per spingere e mi leccava la faccia. Ormai ero come impazzita di voglia, quasi incosciente, sentivo solo sensazioni fisiche e mentali inarrestabili, incontrollabili. Mi girai e gli porsi la lingua, me la leccò più volte. Avvicinai ancora di più la bocca al suo muso e, incredibile, riuscimmo a simulare una slinguata quasi umana. La follia erotica mi fece dire: Ti voglio dentro di me, scopami ti prego.
Mi misi a quattro zampe e lo aiutai a salire. Non è facile farsi montare dai cani, avevo visto video e letto cose ma ci provai. Lui salì subito ma sbatteva il cazzo dappertutto, glielo presi in mano e cercai di guidarlo. Dopo qualche minuto sentì il buco e diede qualche colpo secco ed entrò. Mi uscì dalla gola un siiiiiii infinito. Era dentro di me. Mi montava, potevo vederlo allo specchio, ero la troia, o meglio la cagna, che volevo essere. Parlo al femminile ma sono maschio, o quello che ne resta. Guardavo Jack che mi pompava e io non potevo fare a meno di parlare, di dirgli: siiiii scopami, sfondami, spaccami il culo, sono la tua cagna schifosa, così, dai. Dopo poco cominciai a sentire che spruzzava dentro di me. I cani non sborrano come gli uomini, hanno sborrate lunghe anche minuti. A quel punto volevo godere, appena misi la mano sul mio cazzo sborrai anche io, sentivo la sborra uscire a fiotti, senza spruzzare, la sentivo come bruciare quando passava e godevo come mai avevo goduto, godevo dal cervello ai piedi, urlavo di piacere, lo incitavo e lui mi teneva stretto con le zampe contro la sua pancia. Continuava a spruzzarmi dentro a tratti ansimando e guaendo finchè si fermò. Aveva finito ma non uscì da me, non poteva uscire, il nodo le bloccava dentro il mio buco. Si girò e ci trovammo culo contro culo come spesso si vede per strada. Vedermi così, attaccata a lui, era una cosa da impazzire. Mi sentivo totalmente perversa, schifosa, troia umiliata ed era ciò che volevo. Presi il mio cazzetto moscio in mano e mi segai di nuovo, l'eccitazione era tale che dopo poco sborrai un'altra volta. Rimanemmo in quella posizione diverso tempo, penso più di un quarto d'ora. Poi il suo cazzo uscì. La sua sborra cominciò a colarmi dal culo ancora aperto e si mischiò a quella che era uscita da me. Ci avvicinammo entrambi e, insieme la leccammo toccandoci con la lingua.
Quell'esperienza fu la prima di altre e lasciò un segno indelebile dentro di me in tutti i sensi.
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