Simona la cugina single di mia moglie stava diventando grande. L’avevo vista con le calzine bianche e la prendevo in giro quando cominciava a crescerle il seno, ora era diventa un pezzo di gnocca, alta, capelli lunghissimi e lisci un fisico da fotomodella, fianchi stretti, gambe lunghe e tornite. La stuzzicavo con battute sui ragazzi che frequentava e quando le dicevo che erano troppi piccoli per lei e che avrebbe avuto bisogno di qualcuno più maturo per farle la festa, rideva e mi diceva che io ero troppo vecchio e già sposato. Superata la maturità e meritandosi un regalo, chiese ai suoi di poter partecipare ad un viaggio in Grecia che stavamo organizzando con Rossella, mia moglie ed altri amici.


 


Quando ebbe l’autorizzazione sembrò scoppiare dalla felicità e avrebbe voluto partire il giorno dopo, ma mancavano ancora due settimane così cominciò a tempestarci di telefonate per sapere cosa portare, chi erano gli altri e mille altre domande. Per tranquillizzarla decidemmo di ospitarla a Torino una settimana prima della partenza per presentarle il resto della compagnia e fare acquisti. Una sera dopo cena eravamo tutti e tre sul divano a guardare la televisione, avevo un braccio intorno alle spalle di Rossella che si era addormentata e la mia mano, non so quanto inavvertitamente, sfiorò la nuca di Simona. Fingendo di aggiustarsi i capelli la raggiunse, la strinse e l’accarezzò. Continuammo quel gioco perverso fino all’ora di coricarsi.


 


L’indomani attesi che Rossella fosse uscita di casa per recarsi in ufficio ed entrai nella camera dove dormiva Simona: era a pancia sotto, con le sole mutandine ed il lenzuolo attorcigliato buffamente, l’accarezzai, finse per un po’ di non accorgersi, poi girandosi mi gettò le braccia al collo dicendo che era un risveglio favoloso. Non era vergine, ma non sapeva scopare e non sapeva cosa fosse avere un orgasmo. Nei giorni seguenti all’ora di pranzo eravamo soli a casa e scoprimmo di provare una attrazione sessuale incontenibile. D`altronde non si puó chiamare incesto, mica é parente mia. La vacanza fu un incubo piacevole, approfittavamo di ogni occasione per rimanere soli e fare l’amore nei momenti e nei posti più impensabili, ci bastava uno sguardo per comunicarci che avevamo voglia e metterci in moto per trovare il modo per incontrarci da soli anche per pochi minuti. Quando tornammo in Italia mi chiese di fermarmi una settimana a Bologna perché poi non sapeva quando ci saremmo visti ancora, passammo dei giorni indimenticabili e ci accorgemmo di non poter più rinunciare a stare assieme. Le nostre attenzioni a non farci scoprire non furono sufficienti e sua madre ci trovò vergognosamente a letto assieme facendo scoppiare uno scandalo famigliare indescrivibile, Rossella la prese malissimo e la sua disponibilità ad accettare maliziosamente le mie avventure finì repentinamente. Simona venne spedita a Napoli da una zia che viveva sola e doveva riportarla sulla retta via, fortunatamente la zia si commosse, capì la situazione e ci aiutò coprendo le fughe che Simona faceva il sabato notte in treno per venire a Torino.


 


Dopo un periodo tormentato da sotterfugi inutili per incontrarci clandestinamente, me ne andai di casa separandomi da Rossella e dopo qualche mese Simona scappò da Napoli e venne a vivere a Torini, rompendo con la sua famiglia. Le trovai un lavoro e un grazioso monolocale, nel quale praticamente vivevamo assieme, cercando una tranquillità ostacolata da ricatti affettivi della famiglia di Simona, che alla fine si rassegnò e ci lasciò vivere la nostra storia. L’affiatamento sessuale diventò totale, insegnai a Simona come raggiungere un orgasmo con me o anche da sola. Lei lasciò emergere un suo innato esibizionismo e iniziò a masturbarsi frequentemente davanti ad uno specchio quando era sola in casa, continuando davanti a me quando rientravo. L’attrazione sessuale reciproca era incredibile, la sua voglia di scoprire il piacere in ogni forma e dar sfogo a infinite fantasie, trovava in me un complice ed un compagno ideale. Facevano l’amore tutti i giorni ed i nostri sessi sembravano nati con le dimensioni ideali per incontrarsi, il mio cazzo entrava in lei aderendo perfettamente come lunghezza e dimensione e come tutte le coppie desiderose di scambiarsi piacere trovammo delle posizioni più adatte a facilitare il raggiungimento dell’orgasmo reciproco.


 


Non praticavamo rapporti anali perché alcuni tentativi di entrare in lei erano falliti per il dolore ed imputava alla dimensione del mio membro, le piaceva comunque farsi penetrare dietro con vibratori di piccole dimensioni durante i rapporti. La vista del suo corpo nudo continuava ad eccitarmi e non riuscivo a fare a meno di baciarlo e accarezzarlo a lungo prima di fermare la mia bocca sul suo sesso. Preferiva fermarmi prima di venire troppo presto, iniziava a masturbarsi da sola, lentamente, chiedendomi di offrire il mio sesso alla sua bocca e a volte raggiungeva il primo orgasmo così. Scivolavo al suo fianco e passavo da dietro il membro fra le sue gambe sfregandolo fra le sue labbra e sul clitoride, spesso era lei che lo manovrava con il ritmo che preferiva per poter venire, quando si accorgeva del sopraggiungere del mio orgasmo mi chiedeva di penetrarla di colpo e muovermi velocemente mentre lei si masturbava. Riusciva in questo modo ad avere più di un orgasmo, sia vaginale che clitorideo contemporaneamente.


 


Quando la sua fighetta era gonfia e arrossata si sedeva sul mio cazzo infilandoselo fino in fondo e cercava con movimenti rotatori altri orgasmi sentendolo sfregare all’interno ed in profondità: in questo modo perdeva letteralmente le testa, singhiozzava venendo copiosamente e spesso riusciva a trattenere a stento un po’ di pipì che si mescolava ai suoi altri liquidi e scivolava sul mio ventre. Questa particolarità stimolò la mia fantasia e le chiesi se le sarebbe piaciuto non trattenersi e lasciarla scorrere liberamente venendo. Era scontata la risposta dato che faceva uno sforzo a non farla. Si trattava solo di organizzarsi per non allagare il letto, ma l’occasione opportuna ci capitò durante un finesettimana al mare in un albergo con vasca jacuzzi matrimoniale. Fu piacevolmente sconvolgente per entrambi. Non passava giorno senza sperimentare con successo nuovi giochi fra di noi, liberando la nostra fantasia verso la continua ricerca di piacere. I racconti dei miei incontri particolari avuti prima di conoscerla la eccitavano molto, ascoltandoli mentre facevamo l’amore si accarezzava venendo continuamente.

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Categorie: Incesti Feticismo