Cara Giovanna,
mi diletto a comporre poesie erotiche sulla falsariga di componimenti classici. Ecco qui un esempio. Mi farebbe piacere conoscere la tua opinione e quella dei lettori.
Bacio. S.


1) L'Infighito

Sempre cara mi fu questa tua fregna,
e la sua siepe, che con femminil arte
d'infra le cosce vogliosamente allude.
Ma sditalinando e carezzando, infoiati
sogni di porcella, che sovrumani
cazzi anela in ogni parte
i' con gran forza te lo spingo, ove in suo loco
il clito ride. E com'è il bigol
mio tra le tue gambe, io quella
maiala sorca a questa tua
vo comparando: e mi sovvien l'orgasmo
e le porche stagioni, e la presente
goduria, e l'odor di passera. Così tra questa
immensa libido s'annega il cazzo mio:
e il chiavar m'è dolce in questa fica.




2) Il Porno Sabato del Villaggio

La puttanella vien dalla campagna
E altri cazzi ell’ancor vuole
Per la sua figa acerba; e reca in mano
Un par di mutande festaiole
Onde, siccome suole,
Trombare ella si appresta
Dimani, al dì di festa, tra le sgualdrine.
Siede con le vicine
A gambe aperte la zozza vecchierella
Or si rammenta quel lontano giorno,
Quando ai dì della festa ella trombava,
Ed ancor sana e snella
Solea succhiar da mane a sera
A tutti i suoi stalloni la turgida cappella.
Già con peluria bruna,
Tornan le voglie, e intra le ombre
Con cetrioli duri e ritti
A goder torna ciascuna.
Or la squillo dà segno
Dell'orgia che vien;
Ed a quel suon diresti
Che ogni fregna è risorta.
I cazzi trapanando
Culi e sorche ad ogni botta.
E quà e là sborrando
Fanno un lieto rumore:
E intanto con libido intensa
Trascorron l’ore.
E ciascun chiava senza riposo.

Poi quando intorno è spenta ogni altra luce
E l’orgasmo a ciascuno dona pace
Odi gemiti e urla di piacere, che non si nega
Neppure al segaiolo, che veglia
Nel chiuso bordello alla lucerna
E s’affretta, e s’adopra
Di fornir l'opra sua nel cul della Rosalba.

Quivi son culi e tette tutt'intorno,
Pien di sperma e di gioia:
Diman tornerà la foia
Ai maschi e alle signore, e al sesso scostumato
Ciascuno in suo pensier farà ritorno.

Giovin porcella vogliosa,
Cotesta età fiorita
E' come un giorno d'allegrezza pieno,
Giorno di chiavata senza freno,
A cui la passera tua odorosa invita.
Godi, fanciulla mia; tromba soave,
Stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; giammai ti sia fatica
Soddisfar le voglie di tua fica.
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