Ciao Giovanna, voglio comunicarti un pensiero e una domanda da sottoporre alla tua "Salamonica" saggezza (scusa il gioco di parole :D
Grazie a questa posta ma anche in base a molte lamentele che si registrano sul web ho avuto la netta visione di un archetipo mitologico, che mi pare adattarsi particolarmente all'interazione uomo-donna in questo periodo storico.
Cosa mi pare di osservare: una donna giovane, una ragazza, che più o meno liberamente si sollazza come più le piace finché non incontra il ragazzo/uomo che desidera concupire come padre dei suoi figli e capo della famiglia che formerà.
A questo punto la donna diventa veramente Sirena, nel senso che attrae il suo prescelto, anche se non con canti idilliaci (magari è pure stonata) ma con una potente disponibilità sessuale, con tantissima partecipazione, pronta a soddisfare le brame in ogni momento della giornata, tutte le volte che è possibile, anche addobbandosi di lingerie, calze, oggettistica eccitante.
Raggiunto lo scopo: matrimonio/famiglia, la Sirenetta si presta con ancora a una certa distesa sessualità casalinga, ma poi, quando arriva un figlio, gli interessi della donna si spostano completamente, concentrandosi soprattutto sulla famiglia, la propria (nella fattispecie di figli) e quella allargata dei propri parenti.
Ora non voglio indagare sul fatto che queste benedette signore possano o meno intrattenere rapporti extra coniugali, ma mi pare innegabile che a casa non si tromba più, o se si lo si fa, lo si fa male e pochissimo, con grande insoddisfazione/frustrazione del marito.
Che ne pensi? E' un analisi corretta? Davvero la donna - Sirena tiene così poco al sesso dopo il matrimonio da ritenere il partner un accessorio, spesso ingombrante?
E il canto erotico della Sirenetta? Sparito nel nulla in un mare di pigiamoni di "pile", di plaid ingombranti e di lunghe notti letargiche.
Visualizzazioni: 668 Aggiunto: 4 anni fa Utente: