Carissimi lettori, carissime lettrici,
Durante la trasmissione "Cinque minuti", condotta da Bruno Vespa e dedicata alla giornata internazionale della donna, ho sentito una proposta di legge proveniente dalla componente femminile del centrosinistra, presentata da Laura Boldrini. Questa proposta riguarda il consenso effettivo dei partner all’atto sessuale.
Ora, premesso che, in qualità di politico ed addetto ai lavori nel mondo della narrativa erotico-hard, chi scrive si è sempre battuto affinché il libero esercizio dell’attività sessuale, in qualsiasi modo lo si eserciti - sia esso libero, sia mercenario come nella “prostituzione (legalizzata)” - debba avvenire tra consenzienti e maggiorenni, credo che regolarizzare per legge il consenso al rapporto intimo sia cosa buona e giusta. Questo, infatti, pone le basi per una sorta di sdoganamento dell’atto più naturale e piacevole al mondo, ovvero “sua maestà l’amplesso”, da sempre concepito “in maniera ipocrita e propagandistica” dai vetero-conservatori come mero atto procreativo, concezione patriarcale del tutto superata dalla realtà dei fatti.
Credo altresì che tale proposta, debba essere accompagnata, oltre che dalla legalizzazione della prostituzione, anche da un abbassamento dell’età per il libero consenso, dagli attuali diciotto anni, sei mesi e un giorno a sedici, sei mesi e un giorno. “proposta vendoliana che suscitò una marea di polemiche; “ricordo che all’epoca, il proponente Nichi Vendola, venne tacciato addirittura di pedofilia”.
La legge sul libero consenso, “se venisse approvata, cosa molto difficile in questa legislatura, per la presenza di un governo abbarbicato su posizioni medioevali e conservatrici”, sarebbe un’atto di civiltà e progresso culturale.
“scrittore narrativa erotica e blogger”
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Aggiunto: 8 mesi fa
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«Come tutte le leggi ci deve essere una consapevolezza sui rischi che porta la sua legislativa. Entrando nello specifico, mi chiedo quale possa essere la formula per esercitare il libero consenso? Scritta, orale? L'attrazione fisica è una calamita dei corpi e della mente che lascia spazio all'impulsività, all'essenza animalesca ma al contempo naturale, di ciò che l'uomo e la donna ricercano nel piacere. Probabilmente e personalmente, credo o meglio immagino, che lì dove venga consumato un reato sessuale non c'è il consenso né tantomeno ci possa essere una volontà al consenso. Così, al contratio, li dove c'è un consenso, ci possa essere un ricatto o peggio una estersione in denaro, che si consumerebbe ai danni di quei mariti o di quelle donne in adulterio (ad esempio). Insomma una questione non di poco conto che va al di là dell'etica morale o delle proprie convinzioni ideologiche, è probabilmente un qualcosa di più ampio spettro che, in piena simbiosi con l'autore, non può essere affrontata, non solo da questa legislatura, ma in questo periodo storico.»
«Sono molto eccitata chiamami!»